135825 - Pietra d’inciampo a Gino Tommasi – Ancona

La pietra d’inciampo ricorda, per linee essenziali, la biografia di Gino Tommasi, detto “Annibale”, Medaglia d’oro al Valor militare, attivo antifascista nel territorio anconetano e marchigiano, tra le figure più note della Resistenza locale.

NOTA STAFF PIETRE: la pietra è stata censita anche dall’I.I.S. Podesti Calzecchi Onesti di Ancona nell’ambito del concorso “Esploratori della Memoria” a.s. 2018-2019.

Gino Tommasi

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Isonzo, 144
CAP:
60124
Latitudine:
43.6138378
Longitudine:
13.525485200000048

Informazioni

Luogo di collocazione:
Incrocio tra Via Isonzo e Via Piave, sul marciapiede. 
Data di collocazione:
25/01/2018
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Blocco in pietra, di misura solitamente 10x10 centimetri, ricoperto da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ancona
Notizie e contestualizzazione storica:
Gino Tommasi (Dogna, 19.9.1895-Mauthausen, 5.5.1945), fu tra le figure più attive della Resistenza marchigiana, comandante dal gennaio 1944 della V Brigata Garibaldi "Ancona".
Tenente d'artiglieria durante la seconda guerra mondiale, di orientamento socialista e, dal 1942, affiliato al partito comunista, il giorno dopo l'armistizio ricevette il mandato dalla Concentrazione antifascista di Ancona di prendere contatto con le autorità militari locali per organizzare la difesa della città, o almeno per distribuire le armi ai cittadini, inutilmente. Inoltre, sempre su mandato della Concentrarzione, assunse il controllo dell'edificio del quotidiano "Corriere Adritico", su cui gli antifascisti riuscirono a pubblicare cinque articoli prima dell'arrivo dei tedeschi. Organizzò la Resistenza anconetana e marchigiana. Proprio di ritorno da una riunione segreta, per una soffiata, fu catturato, tradotto al campo di Macerata, poi a Modena e infine a Mathausen nel sottocampo di Gusen, dove morì lo stesso giorno della liberazione del campo. 
Nel 1951 il Consiglio comunale di Ancona gli intitolò una via cittadina. Il suo fervente attivismo e il suo sacrificio furono riconosciuti attraverso l'assegnazione della Medaglia d'oro postuma al valor militare, la cui motivazione recita:
"Tenente colonnello di artiglieria di complemento, fu tra i primi a partecipare alla lotta partigiana con instancabile attività e sprezzo del pericolo. Organizzò e comandò la Brigata garibaldina marchigiana. La sua forte personalità divenne il centro di attrazione per tutti coloro che sceglievano la via del dovere. Catturato dal nemico che vedeva in lui il simbolo della resistenza partigiana e sottoposto alle più atroci torture, serbava fieramente il silenzio, riuscendo altresì ad avvertire i compagni dell'incombente pericolo. Tra i deportati in Germania manteneva alto con l'esempio il nome d'Italia, finché la sua eroica vita fu troncata dagli inauditi stenti del campo di Mauthausen".

I.I.S. Podesti Calzecchi Onesti di Ancona:
Gino Tommasi, Medaglia d’oro al Valor militare alla memoria, fu ufficiale subalterno della Territoriale nella prima guerra mondiale, si laureò in Ingegneria a Bologna nel 1920, ma tornò ad Ancona per esercitare la professione. Aderì prima a gruppi socialisti, poi al partito comunista nel 1942. In qualità di Tenente dell’artiglieria, nel 1943 fu incaricato dalla Concentrazione antifascista di organizzare la difesa della città. Il suo tentativo di prendere contatti con le autorità militari locali non ebbe esito positivo e i tedeschi entrarono ad Ancona il 13 settembre 1943. Molti dei soldati che si trovavano nelle caserme e che non erano scappati, furono deportati. Contemporaneamente a questi eventi, Tommasi assunse il controllo del Corriere Adriatico, riuscendo a farne pubblicare 5 numeri prima dell’occupazione tedesca. Successivamente si impegnò a fondo nell’organizzazione della lotta partigiana costituendo, nell’ottobre del ’43, nella Vallesina e lungo la costa adriatica una formazione detta “Guardia nazionale”. Da essa nacque, a dicembre, la Brigata d’assalto “Ancona” (organizzata in bande e in GAP) che, nel gennaio 1944, divenne la 5a Brigata Garibaldi “Ancona”. A Tommasi fu anche affidato il compito, da parte del Cln regionale, di coordinare la lotta armata anche nelle altre province marchigiane. Nella notte dell’8 febbraio 1944, mentre rientrava da una riunione clandestina nel pesarese, l’auto su cui viaggiava Tommasi fu coinvolta in un incidente. Egli decise di fermarsi a dormire nella sua abitazione a Borghetto di Ancona dove, a causa di una soffiata, venne sorpreso dai fascisti. Lo portarono nel carcere di Macerata, poi a Forlì, dove lo torturarono per estorcergli informazioni sull’organizzazione clandestina da lui diretta. Infine i fascisti si liberarono di Tommasi consegnandolo ai tedeschi, i quali lo deportarono a Mauthausen, dove morì il 5 maggio 1945, giorno della liberazione del campo.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
GINO TOMMASI
NATO 1895
ARRESTATO 9.2.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 5.5.1945
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
I.I.S. Podesti Calzecchi Onesti di Ancona:
Partecipare al posizionamento della pietra è stata una bella esperienza perché grazie ai racconti di quelle persone abbiamo potuto rivivere mentalmente quelle esperienze, conoscendo quella realtà a noi molto lontana.
Certamente sarebbe importante organizzare un altro evento come questo perché ha comunicato molte emozioni che non potranno essere assolutamente dimenticate.

NOTA STAFF PIETRE: la pietra è stata censita anche dall'I.I.S. Podesti Calzecchi Onesti di Ancona nell'ambito del concorso "Esploratori della Memoria" a.s. 2018-2019.

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