258525 - Pietra d’inciampo in memoria di Mario Oriani – Milano

Pietra d’inciampo a ricordo di Mario Oriani. Si trova a Milano, in via Varesina 80.

Le pietre d’inciampo (stolpersteine) furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.
Sono cubetti in porfido ricoperti di ottone di circa cm. 10×10 su cui sono incisi nome, cognome, luogo e data di nascita e di morte della persona ricordata e tipicamente vengono inserite nel marciapiede davanti a quella che fu la loro abitazione.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
quartiere Varesina
Indirizzo:
via Varesina, 80
CAP:
20156
Latitudine:
45.4984165
Longitudine:
9.1446051

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
Data di collocazione:
2023
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubo di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Mario Oriani
di Carlo e di Maria Bonsignori, nacque il 4 ottobre 1925 a Milano e visse con la famiglia in via Varesina 80.
La famiglia viveva negli stessi locali del 'negozio' dove suo padre Carlo esercitava la professione di sellaio.
Dopo il periodo scolastico, il 2 febbraio 1941 Mario fu assunto come operaio apprendista presso la SAFIM (Società Anonima Fusti e Imballaggi Metallici) in via Stephenson 75.
Il 27 aprile 1943, alla visita di leva fu dichiarato ‘rivedibile’, quindi esonerato dal servizio militare per quell'anno.
Dopo l’8 settembre, Mario entrò nella brigata partigiana ‘Carlo Pisacane’, operante nelle zone di Lecco, Erba, Canzo, Asso e nella provincia di Bergamo.
Mario partecipò ad alcune operazioni in Valcava, in Val Brembana e fu presente nei rastrellamenti di Erba ed Asso.
Il 25 aprile del 1944 Mario fu chiamato alla leva dalla R.S.I. che dopo l’8 settembre 1943 governava il Nord Italia.
Nonostante questa volta fosse stato ritenuto abile, Mario che non si arruolò coi fascisti, trovò prudente abbandonare il suo lavoro presso la Safim.
Tornò a lavorare col padre nella selleria, ma il 12 gennaio 1945, i fascisti dell’VIII Brigata Nera Aldo Resega
lo prelevarono dalla sua abitazione e lo portarono ‘per accertamenti’ alla sede distaccata della brigata presso la scuola Cappellini in via Giovanni Battista De Rossi.
Dichiarato disertore, fu trasferito a San Vittore e registrato con matricola n.10460.
Il 13 febbraio 1945 fu deportato in Germania al SL (servizio lavoro).
Dal 17 al 19 febbraio, Mario fu trattenuto nel carcere di Norimberga, col numero 160.
Su di un documento A.N.P.I. si legge che il 27 febbraio 1945 Mario morì nel lager di Unterfurben, ma le informazioni (giuste o sbagliate) provenivano comunque dalla Germania.
Mario fu invece condotto nel lager di Langenzenn, gestito dalla Gestapo, dove il 22 marzo 1945 morì all'età di 19 anni.
La causa della morte scritta sul certificato, dichiara che la causa della morte fu la tubercolosi.
Fu grazie alla lettera scritta dal compagno di prigionia Igino Veronese che la famiglia Oriani nel mese di giugno, seppe della morte di Mario. Veronese aveva lavorato nell’infermeria del lager ed era stato presente sia al decesso che alla sepoltura di Mario, avvenuta nel cimitero di Fürth.

Mario Oriani è ricordato in:
  • Campo della Gloria (campo 64) Cimitero Maggiore di Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano

    FONTI:
  • A.N.P.I. Milano
  • Pietredinciampo.eu
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI ABITAVA
    MARIO ORIANI
    NATO 1925
    ARRESTATO 12.1.1945
    DEPORTATO
    ASSASSINATO 22.3.1945
    FÜRTH

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Due di queste immagini sono molto simili, quindi una andrebbe sacrificata.

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