250776 - Pietre d’inciampo a ricordo della famiglia Valabrega – Foà a Genova

Pietre d’inciampo a ricordo di Luciano, Arturo Valabrega e Ida Foà. Si trovano in Corso Magenta, 5 a Genova.
Le pietre d’inciampo (stolpersteine) furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.

Staff Pietre: queste pietre d’inciampo sono state censite in collaborazione con la Scuola Secondaria di primo grado Emiliani e la Scuola Primaria Morante di Genova nel Concorso Esploratori della Memoria – Anno Scolastico 2023/2024

 

 

MB: manca foto d’insieme

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Corso Magenta 5
CAP:
16100
Latitudine:
44.413952
Longitudine:
8.9381386

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la loro abitazione
Data di collocazione:
Gennaio 2024
Materiali (Generico):
Ottone
Materiali (Dettaglio):
Blocco in pietra, di misura solitamente 10x10 centimetri, ricoperto da una piastra di ottone incisa posta sulla faccia superiore.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Genova
Notizie e contestualizzazione storica:
Era un giorno d’inverno quello in cui i Valabrega abbandonarono la loro casa.
Arturo Valabrega, la moglie Ida e il figlio Luciano intendevano rifugiarsi in Svizzera dove speravano di trovare la salvezza e così fuggirono, lasciando Genova.
Tutti loro non riuscirono mai a raggiungere la frontiera, vennero arrestati, condotti a Fossoli e poi deportati ad Auschwitz il 22 Febbraio 1944: fecero quel terribile viaggio in treno insieme a Primo Levi.
Arturo Valabrega venne assassinato nel maggio di quello stesso anno,
La moglie Ida, invece, fu uccisa il giorno del suo arrivo al campo.
Il loro figlio Luciano, con la sua bella e fiorente giovinezza, perse invece la vita in un luogo differente.

Arturo Valabrega: nasce il 21/02/1894 morto assassinato il 04/05/1944 figlio di Davide Valabrega e di Fortunata Jona Nuna.
Sposato con Ida Foà e fu arrestato alla Frontiera Italo-Svizzera deportato nel campo di sterminio di Auschwitz.
Fu arrestato nel 01/12/1943

Luciano Valabrega, figlio di Arturo Valabrega e Ida Foà è nato in Italia a Genova il 17 settembre 1921. Arrestato alla Frontiera Italo-svizzera (Como). Deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuto alla Shoah.
luogo di arresto: Frontiera Italo-svizzera
data di arresto: 01/12/1943
luogo di detenzione: COMO carcere
luogo di raccolta: FOSSOLI campo
destino: Morto/a in campo di sterminio
numero di convoglio: convoglio n. 08, 22/02/1944
data di partenza del convoglio: 22/02/1944
data di arrivo del convoglio: 26/02/1944
campo di destinazione: Auschwitz
numero di matricola: 174561
(si veda in "Il libro della memoria : gli ebrei deportati dall'Italia, 1943-1945", Liliana Picciotto ; ricerca della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea. - Ed. 2002: altri nomi ritrovati. - Milano : Mursia, 2002, pp. 77-80, pp. 66-71.

Ida Foà, figlia di Raffaele Foà e Sofia Valabrega è nata in Italia a Pesaro il 7 agosto 1884. Coniugata con Arturo Valabrega. Arrestata alla Frontiera Italo-svizzera (Como). Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah. Scheda:
luogo di arresto: Frontiera Italo-svizzera
data di arresto: 01/12/1943
luogo di detenzione: COMO carcere
luogo di raccolta: FOSSOLI campo
destino: Morta in campo di sterminio
numero di convoglio: convoglio n. 08, 22/02/1944
data di partenza del convoglio: 22/02/1944
data di arrivo del convoglio: 26/02/1944
campo di destinazione: Auschwitz
numero di matricola: S
("Il libro della memoria : gli ebrei deportati dall'Italia, 1943-1945", Liliana Picciotto ; ricerca della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea. - Ed. 2002: altri nomi ritrovati. - Milano : Mursia, 2002, pp. 77-80, pp. 71-77.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
ARTURO VALEBREGA
NATO 1894
ARRESTATO 1.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 4.5.1944

QUI ABITAVA
IDA FOA
NATA 1884
ARRESTATA 1.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 26.2.1943

QUI ABITAVA
LUCIANO VALEBREGA
NATO 1921
ARRESTATO 1.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 6.4.1945
FLOSSENBURG
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Oggi, per la prima volta, Demnig è venuto a Genova dove ha partecipato alla collocazione, da parte di Aster, di tredici ulteriori piccole targhe da selciato incastonate seguendo un percorso compreso tra Cornigliano e la Foce per poi concludersi nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con l’incontro “Pietre d’Inciampo, arte per la Memoria” al quale, oltre al sindaco Marco Bucci e al rabbino Giuseppe Momigliano, hanno preso parte studenti allievi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, studenti delle scuole secondarie di secondo grado invitati dall’assessore comunale alle Politiche dell’Istruzione Marta Brusoni, rappresentanti delle istituzioni e cittadini. La posa della prima pietra d’inciampo si è svolta in via Dufour 11 rosso alla presenza del consigliere comunale Angiolo Veroli in ricordo di Francesco Moisello. Le cerimonie si sono poi susseguite lungo un itinerario che ha incluso corso Magenta 5 (civico n.47 nel periodo bellico) in memoria di Ida Foa ed Arturo e Luciano Valabrega durante una cerimonia alla quale è intervenuto l’assessore a Urbanistica e Sviluppo Economico Mario Mascia; via Padre Semeria 21 in ricordo di Giorgina Milani e Bice, Ettore, Giorgio, Maria Luisa, Paolo e Roberto Sonnino; via Felice Cavallotti 11 per Marco Rignani ed infine in via Casaregis 4A con un ultimo interramento a ricordo di Bellina Ortona. «Oggi Genova ha scelto ancora una volta di onorare i propri concittadini che hanno subito l’orrore delle persecuzioni durante il periodo dell’Olocausto – afferma il sindaco Marco Bucci -. Le 13 pietre d’inciampo che sono state posate questa mattina, si aggiungono a quelle già installate in questi anni, arrivando a un totale di 24. Siamo orgogliosi di accogliere a Genova Gunter Demnig, l’artista che ha dato vita alle pietre d’inciampo. Come Primo cittadino aderisco con convinzione a questo evento che coinvolge tutta la città e che deve arrivare soprattutto ai giovani e le scuole. Le pietre d’inciampo sono opere che rappresentano le vite perdute e ci ricordano l’importanza di preservare la memoria storica per evitare che tali tragedie si ripetano. Furono solo 20 gli ebrei genovesi che fecero ritorno a casa dei 261 finiti nei campi di concentramento: Genova è una città che non dimentica e che si impegna per coltivare e tramandare la memoria di quei fatti». L’iniziativa è stata curata dal Comitato delle Pietre d’Inciampo (ANED, Comunità Ebraica di Genova e ANPI) e Accademia Ligustica con la collaborazione della Città Metropolitana di Genova (https://genovaquotidiana.com/2024/02/21/prima-pietra-dinciampo-posata-a-sampierdarena-ricorda-orazio-robello/)

Queste pietre sono state oggetto di una caccia al tesoro spontanea tra i ragazzi appresa la notizia che in città venivano collocate 13 nuove pietre d'inciampo nel 2024.

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