Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- VIA Casella, 41
- CAP:
- 20151
- Latitudine:
- 45.4950499
- Longitudine:
- 9.1431128
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede di fronte a quella che fu la loro abitazione
- Data di collocazione:
- 2024
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Cubo di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Lea Behar e Sara Dana.
Lea Behar giunse in Italia negli anni '20 dalla Turchia.
La famiglia Dana con cinque fratelli, la sorella Lea, i rispettivi coniugi ed altri parenti.
Assunsero tutti la Cittadinanza Italiana e riuscirono a restare uniti, abitando piuttosto vicini fra loro (via Casella, viale Espinasse, Corso Sempione) ed ad aprire piccole attività commerciali.
A causa delle leggi razziali promulgate nel 1938, persero la cittadinanza e divennero apolidi: una condizione questa che rese la loro vita un inferno.
Lea Behar che da pochi anni era vedova, trovò ospitalità e rifugio (anche dai bombardamenti) per sè e per le figlie Sara ed Estrea (Stella), presso la famiglia Modena di Cantù (in provincia di Como).
Quando però il 29 ottobre 1943 Sara dovette essere ricoverata all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (prov. Savona), Stella e sua madre Lea furono costrette a tornare a Milano sotto le bombe.
Il giorno 8 novembre 1943 Lea si recò presso la Comunità Ebraica di via Guastalla 19, dove lei si recava per il sussidio di vedovanza.
Quello stesso giorno, un gruppo di nazisti in borghese capeggiati da Otto Koch (vedi Villa Triste), irruppe negli uffici ed arrestò una quindicina di persone fra cui Lea. Dapprima rinchiusa a San Vittore, il 6 dicembre 1943 col 'Trasporto n.12' fu spedita ad Auschwitz, dove giunse l’11 dicembre. La data della sua morte è ignota.
Sua figlia Stella rimasta ormai sola, fu ospitata temporaneamente dallo zio Salomone e successivamente salvata da una famiglia milanese che la tenne nascosta.
Ma da Pietra Ligure, Sara Dana, ignara della sorte della sorella e della madre, scrisse loro una cartolina che fu intercettata in via Casella.
Le S.S. del Comando di Genova, furono informate della cartolina e seppero dai Carabinieri di Pietra Ligure che Sara Dana era ricoverata nell’Ospedale Santa Corona.
Il 29 dicembre 1943 il Comandante dei Carabinieri con due SS, prelevò Sara e da Pietra Ligure la portò in auto nel carcere milanese di San Vittore.
Il 30 gennaio 1944, col 'Trasporto 24' Sara fu deportata ad Auschwitz, dove arrivò il 6 febbraio.
La data della sua morte è ignota.
Si vedano anche:
- Villa Triste (ex villa Fossati)
- Banda Otto Koch
- Milanocittastato
- Milanoguida
- Io sopravvissuto a Villa Triste (6 capitoli)
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FONTE:
- Pietredinciampo.eu
- Villa Triste (ex villa Fossati)
Contenuti
- Iscrizioni:
QUI ABITAVA
LEA BEHAR
NATA 1900
ARRESTATA 8.11.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
QUI ABITAVA
SARA DANA
NATA 1927
ARRESTATA 29.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita