Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza della Libertà
- CAP:
- 17021
- Latitudine:
- 44.0079643
- Longitudine:
- 8.173149
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Pavimentazione della piazza, davanti al monumento ai Caduti.
- Data di collocazione:
- 24 Febbraio 2023
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Blocco in pietra, di 10x10 centimetri, ricoperto da una piastra di ottone, incisa sulla faccia superiore.
- Stato di conservazione:
- Sufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Non specificato.
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Durante l'occupazione nazista, Alassio è stata talvolta descritta come un'isola felice, poiché divenne una meta per gli ufficiali feriti provenienti dai vari fronti, che cercavano un luogo tranquillo per trascorrere la convalescenza. Il Grand Hotel, requisito dagli alti comandi tedeschi, ospitava numerosi di questi ufficiali, così come le ville più belle della città, anch'esse confiscate. Tuttavia, anche la Città del Muretto dovette subire le sue persecuzioni e fucilazioni, come nel caso del giovane Bestoso sul molo. Tra i villeggianti, si nascondevano anche alcuni ebrei italiani. Il 15 aprile 1944, a seguito di una retata dei collaborazionisti della Guardia Nazionale Repubblicana di Mussolini, sei di loro furono individuati e consegnati ai nazisti, che li trasferirono immediatamente nei campi di concentramento. Tra di essi c'erano i coniugi Rosetta Fubini e Teodoro Sacerdote, deportati ad Auschwitz, senza fare più ritorno; Roberto Wollisch, deportato a Buchenwald e mai più ritornato; Palmira Colonna e la figlia Elena Levi, deportate ad Auschwitz, con Elena come unica sopravvissuta; e Aurelia Josz, anch'essa deportata ad Auschwitz e mai più tornata. A queste vittime si aggiunge Pia Bachi, alassina, prelevata dalla sua abitazione il 7 dicembre 1943. Di lei e della sua famiglia, nessuno sopravvisse, poiché anche i parenti residenti altrove persero la vita nei campi di concentramento. Le indagini condotte dagli studenti dell'Istituto Alberghiero di Alassio e dell'Agrario di Albenga hanno portato alla luce queste tragiche storie. In memoria di queste sette vittime del nazifascismo, il comune ha collocato cinque nuove "Pietre della Memoria" ai piedi del Monumento ai Caduti, nei giardini comunali. Le pietre commemorano tre persone con nominativi singoli e due coppie di coniugi. L'area floreale è stata curata dai giardinieri comunali, mentre un grande vaso è stato allestito da due allievi dell'Agrario, Federico Favero e David Sosa. Il Comune sta anche cercando di collocare una pietra di inciampo di fronte all'ingresso della casa di Pia Bachi, situata in via Leonardo da Vinci 25, per ricordare e onorare la sua memoria.
da "Savona News", 26 gennaio 2024
"Fabio Macheda, Assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Alassio […]. Presenti il Sindaco di Alassio, Marco Melgrati, il Presidente ANED di Savona Simone Falco, Don Gabriele Corini, parroco della Parrocchia di Sant’Ambrogio, […] Giuseppe Momigliano, rabbino capo della Comunità ebraica di Genova e le massime autorità cittadine. Nutrita anche la presenza degli allievi e delle allieve delle scuole alassine e naturalmente le classi terze Cucina e Pasticceria e Accoglienza Insieme dell’Istituto Giancardi Galilei Aicardi, con gli studenti che hanno curato la ricerca che ha portato all’identificazione dei deportati alassini. Attraverso le pubblicazioni ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ISREC (Istituto Storico della Resistenza) e la piattaforma del Centro di Documentazione Ebraica – Digital Library, gli studenti coinvolti hanno raccolto la documentazione inerente le indagini di polizia, i verbali di arresto e la confisca dei beni dei cittadini arrestati e hanno portando avanti, con la autorizzazione della Soprintendenza, il progetto per la posa delle “Pietre della Memoria” per onorare il ricordo delle persone decedute nei campi di concentramento nazisti e collegate ad Alassio, come ultima dimora ovvero luogo di arresto”. […] Queste le 5 pietre per le vittime che nel corso di una toccante cerimonia saranno posizionate nella mattinata del 24 febbraio: Colonna Palmira e Levi Elena (madre e figlia) arrestate in Alassio il 15 aprile 1944 deportate – la madre è deceduta ad Auschwitz, la figlia è sopravvissuta; Wollisch Roberto, arrestato ad Alassio il 15 aprile 1944, deportato e deceduto a Buchenwald; Fubini Rosetta e Sacerdote Teodoro (coniugi) arrestati in Alassio il 15 aprile del 1944 deportati e deceduti ad Auschwitz; Bachi Pia, arrestata in Alassio il 7 dicembre 1943 deportata e deceduta ad Auschwitz; Josz Aurelia, arrestata in Alassio il 15 aprile 194 deportata e deceduta ad Aushwitz il 30 giugno 1944.
“Al termine della cerimonia – aggiunge Macheda – una signora che ha assistito all’evento, si è avvicinata dicendo che il padre, medico del tempo, conosceva bene uno dei deportati cui sono state dedicate le Pietre della Memoria e ricordava di averlo incontrato e visitato pochi giorni prima dell’arresto. […] La sua testimonianza sarà raccolta dagli studenti perché il Progetto Shoah non si esaurisce oggi […] per non dimenticare”.
Da "Alassio News", 24 Febbraio 2023
PIA BACHI
Cittadina di Alassio. Arrestata ad Alassio il 7 dicembre 1943, deportata e deceduta ad Aushwitz in data ignota
"Data di nascita: 13/01/1877
luogo di nascita: Udine
data di morte: 06/02/1944
figlio/figlia di: Bachi, Emanuele - Richetti, Teresa
fratello/sorella di: Bachi, Vittoria - Bachi, Arturo - Bachi, Luigi.
Pia Bachi, figlia di Emanuele Bachi e Teresa Richetti è nata in Italia a Udine il 13 gennaio 1877. Arrestata a Alassio (Savona). Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah.
Luogo di arresto: Alassio
data di arresto: 07/12/1943
luogo di detenzione: ALBENGA
luogo di raccolta: MILANO carcere
destino: Morto/a in campo di sterminio
numero di convoglio: convoglio n. 06, 30/01/1944
data di partenza del convoglio: 30/01/1944
data di arrivo del convoglio: 06/02/1944
campo di destinazione: Auschwitz
numero di matricola: S.
(in Il libro della memoria : gli ebrei deportati dall'Italia, 1943-1945 / Liliana Picciotto ; ricerca della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea. - Ed. 2002: altri nomi ritrovati. - Milano : Mursia, 2002, pp. 77-80, pp. 66-71).
AURELIA JOSZ
Aurelia Josz Arrestata ad Alassio il 15 aprile 1944, deportata e deceduta ad Aushwitz il 30 giugno 1944.
"Data di nascita: 03/08/1869
luogo di nascita: Firenze
data di morte: 30/06/1944
figlio/figlia di: Finzi, Emilia - Josz, Lodovico
fratello/sorella di: Josz, Valeria - Josz, Italo - Josz, Livio Emilio.
Fondatrice nel 1902 della Scuola Agraria del Parco di Monza, sita allora a Niguarda col nome di "Scuola Pratica Agricola Femminile di Niguarda".
Aurelia Josz, figlia di Lodovico Josz e Emilia Finzi è nata in Italia a Firenze il 3 agosto 1869. Arrestata a Alassio (Savona). Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah.
Luogo di arresto: Alassio
data di arresto: 0
luogo di detenzione: GENOVA carcere
luogo di raccolta: FOSSOLI campo
destino: Morto/a in campo di sterminio
numero di convoglio: convoglio n. 13, 26/06/1944
data di partenza del convoglio: 26/06/1944
data di arrivo del convoglio: 30/06/1944
campo di destinazione: Auschwitz
numero di matricola: S.
(in Il libro della memoria : gli ebrei deportati dall'Italia, 1943-1945 / Liliana Picciotto ; ricerca della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea. - Ed. 2002: altri nomi ritrovati. - Milano : Mursia, 2002, pp. 77-80, pp. 66-71.
C. Finzi, S. Finzi (a cura di), La primula bianca. Ricordi autobiografici di Bianca Colbi Finzi dal 1916 al 1945, Torino 2011.
ROBERTO WOLLISCH
Arrestato ad Alassio il 15 aprile 1944, deportato e deceduto a Buchenwald in data non conosciuta.
"Data di nascita: 20/05/1880
luogo di nascita: Firenze
coniuge di: Silva, Carolina
figlio/figlia di: Barbieri, Cesarina - Wollisch, Ermanno.
Roberto Wollisch, figlio di Ermanno Wollisch e Cesarina Barbieri è nato in Italia a Firenze il 20 maggio 1880. Coniugato con Carolina Silva. Arrestato a Alassio (Savona). Deportato nel campo di concentramento di Buchenwald. Non è sopravvissuto alla Shoah.
Luogo di arresto: Alassio
data di arresto: 15/04/1944
luogo di detenzione: GENOVA carcere
luogo di raccolta: FOSSOLI campo
destino: Morto/a in campo di sterminio
numero di convoglio: convoglio n. 15, 02/08/1944
data di partenza del convoglio: 02/08/1944
data di arrivo del convoglio: 04/08/1944
campo di destinazione: Buchenwald
numero di matricola: ?
(in Il libro della memoria : gli ebrei deportati dall'Italia, 1943-1945 / Liliana Picciotto ; ricerca della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea. - Ed. 2002: altri nomi ritrovati. - Milano : Mursia, 2002, pp. 77-80, pp. 71-77).
ROSETTA FUBINI E TEODORO SACERDOTE
Coniugi; arrestati in Alassio il 15 aprile 1944, deportata e deceduta ad Aushwitz in data ignota.
FUBINI ROSETTA
"Data di nascita: 24/07/1866
luogo di nascita: Torino
data di morte: 30/06/1944
coniuge di: Sacerdote, Teodoro
figlio/figlia di: Fubini, Abramo - Nizza, Enrichetta
genitore di: Sacerdote, Cesare Amedeo
Rosetta Fubini, figlia di Aronne Fubini e Enrichetta Nizza è nata in Italia a Torino il 24 luglio 1866. Coniugata con Teodoro Sacerdote. Arrestata a Alassio (Savona). Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah.
luogo di arresto: Alassio
data di arresto: 17/04/1944
luogo di detenzione: GENOVA
luogo di raccolta: FOSSOLI campo
destino: Morto/a in campo di sterminio
numero di convoglio: convoglio n. 13, 26/06/1944
data di partenza del convoglio: 26/06/1944
data di arrivo del convoglio: 30/06/1944
campo di destinazione: Auschwitz
numero di matricola: S
SACERDOTE TEODORO
"Data di nascita: 18/01/1859
luogo di nascita: Torino
data di morte: 07/06/1944
luogo di morte: Fossoli
coniuge di: Fubini, Rosetta
figlio/figlia di: Sacerdote, Aronne - Nizza, Rachele
genitore di: Sacerdote, Cesare Amedeo".
Teodoro Sacerdote, figlio di Aronne Sacerdote e Rachele Nizza è nato in Italia a Torino il 18 gennaio 1859. Coniugato con Rosetta Fubini. Arrestato a Alassio (Savona). Non è sopravvissuto alla Shoah.
luogo di arresto: Alassio
data di arresto: 17/04/1944
luogo di detenzione: GENOVA carcere
destino: Morto/a in stato di detenzione.
(In Il libro della memoria : gli ebrei deportati dall'Italia, 1943-1945 / Liliana Picciotto ; ricerca della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea. - Ed. 2002: altri nomi ritrovati. - Milano : Mursia, 2002, pp. 77-80, pp. 66-71. Comunicazione di Giulia Levi Sorani raccolta da Daniela Scala, in occasione della ricerca sulla partecipazione ebraica alla Prima guerra mondiale il 12 febbraio 2018).
Contenuti
- Iscrizioni:
- IN MEMORIA
BACHI PIA
ARRESTATA AD ALASSIO IL
07.12.1943
DEPORTATA - DECEDUTA
AD AUSCHWITZ
IN MEMORIA
JOSZ AURELIA
ARRESTATA AD ALASSIO IL
15.04.1944
DEPORTATA - DECEDUTA
AD AUSCHWITZ IL
30.06.1944
IN MEMORIA
COLONNA PALMIRA e
LEVI ELENA
(madre e figlia)
ARRESTATE AD ALASSIO IL
15.04.1944
DEPORTATE AD AUSCHWITZ
COLONNA PALMIRA (DECEDUTA)
LEVI ELENA (SOPRAVVISSUTA)
IN MEMORIA
WOLLISCH ROBERTO
ARRESTATO AD ALASSIO IL
15.04.1944
DEPORTATO - DECEDUTO
A BUCHENWALD
IN MEMORIA
FUBINI ROSETTA e
SACERDOTE TEODORO
(coniugi)
ARRESTATI AD ALASSIO IL
15.04.1944
DEPORTATI - DECEDUTI
AD AUSCHWITZ
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- “Il lavoro di Gunter Demning è noto in tutto il mondo e ha ricevuto quasi ovunque grandi riconoscimenti e apprezzamenti. Negli anni però è successo anche che alcuni gruppi politici e istituzioni abbiamo creato difficoltà all'installazione delle pietre d'inciampo. In questi casi le stolpersteine sono state accusate di rinfocolare vecchi odi e divisioni o di voler ricordare solo alcune vittime a discapito di altre. Spesso, dietro a queste posizioni, si nascondono un persistente antisemitismo o la volontà di non affrontare il tema della passata collaborazione di stati e cittadini con le politiche naziste. A volte la distorta interpretazione delle tragedie di allora viene usata per alimentare polemiche politiche attuali […].
C'è, quindi, chi preferisce non ricordare, chi ha paura della verità storica o vuole continuare a negarla, chi ritiene che la memoria degli orrori del nazifascismo sia “di parte” e non un dovere civile che appartiene a tutti. Ma c'è anche chi ritiene le stolpersteine non sempre adatte al loro meritorio compito e preferirebbe altri modi per trasmettere il ricordo delle vittime. La memoria non è mai neutra, può creare nuove divisioni così come può provocare nuove sofferenze, ma può anche far nascere dibattiti utili per trovare, giorno dopo giorno, nuovi mezzi per rendere più efficaci e giusti i modi per perpetuare il ricordo e vigilare sul presente.
Purtroppo, inoltre, alcune pietre d'inciampo sono state vandalizzate o divelte da mani ignote, riconducibili a chi ancora vuole negare i crimini del nazifascismo o si ostina a rifarsi a tali tragiche ideologie. Alcune di queste profanazioni della memoria sono avvenute anche recentemente in Italia […].
Questi gesti ci fanno capire quanto lavoro si deve ancora fare contro i nemici della memoria, ma anche come è importante quello che già si sta facendo, anche attraverso le pietre d'inciampo” (https://www.scuolaememoria.it/site/it/2021/10/01/le-pietre-dinciampo/).