259572 - Sacrario ai Caduti di Santa Croce – Carpi (MO)

Il sacrario, situato all’interno del cimitero della frazione di Santa Croce, ricorda tutte le vittime nella frazione durante la seconda guerra mondiale: gli 11 soldati morti durante la guerra, i 9 partigiani caduti durante la guerra di Liberazione e i 32 civili e partigiani trucidati nell’Eccidio di Curva Cattania di Quartirolo, inclusi i 17 mai identificati. Il sacrario ha tre monumenti: in quello a sinistra sono elencati i caduti noti della strage di Quartirolo, quello centrale ricorda i 17 ignoti della stessa strage, quello di destra presenta due elenchi con nomi e date di nascita e morte (a sinistra dei partigiani caduti, a destra dei militari caduti).

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Santa Croce
Indirizzo:
Via Chiesa di Santa Croce, 16
CAP:
Latitudine:
44.759929710848
Longitudine:
10.856447136415

Informazioni

Luogo di collocazione:
Prima cappella a sinistra subito dopo l’ingresso al cimitero.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il monumento sulla sinistra presenta due lastre di marmo bianco con nomi e dedica in caratteri di bronzo. Le due lastre sono posizionate su un basamento di marmo grigio e inframezzate da una colonna spezzata dello stesso materiale.
Il monumento centrale è formato da due lastre di marmo bianco suddivise in un totale di 18 rettangoli. Sul rettangolo centrale in alto è incisa e verniciata di nero la dedica ai 17 caduti ignoti, mentre nei due rettangoli in alto a destra è incisa e verniciata di nero una frase ricordo.
Il monumento di destra è formato da quattro lastre di marmo chiaro su cui sono incisi e verniciati di nero i nomi e le date dei caduti (lastre centrali) e due frasi dedicatorie (lastre laterali). Le due sono posizionate su un basamento di marmo grigio e inframezzate da una colonna spezzata di granito grigio.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
ECCIDIO DELLA CURVA CATTANIA DI QUARTIROLO
All’inizio di gennaio del 1945 i partigiani della Prima Zona della provincia controllarono in maniera efficace il territorio di Carpi e crearono una “zona libera non riconosciuta”, all’interno della quale i tedeschi e i fascisti non furono più in grado di incidere in maniera rilevante. Il 21 gennaio 1945 i gappisti uccisero tre soldati tedeschi e due uomini della Brigata Nera di Carpi presso la stazione ferroviaria di Appalto di Soliera, mentre due giorni dopo tre militari germanici e tre fascisti furono uccisi a Gargallo. Per rappresaglia il 42° Comando Militare Provinciale della GNR modenese e la Brigata Nera di Carpi decisero di eliminare trentadue detenuti delle carceri di Sant’Eufemia. Il 26 gennaio 1945 i militi prelevarono gli ostaggi dalla prigione modenese e li condussero su un camion lungo la strada provinciale per Carpi. Giunti nei pressi della Curva Cattania di Quartirolo, il plotone d’esecuzione fece scendere i prigionieri e li eliminò con raffiche di mitra sul ciglio della strada. I corpi dei caduti restarono abbandonati nella neve. La mattina del 27 gennaio i passanti si accorsero dell’esecuzione e segnalarono la presenza dei cadaveri, ma il fango, il gelo e i segni delle torture resero irriconoscibili 17 salme. Le altre 15 vittime furono:
1. Emilio Baldini di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia. Fu riconosciuto grazie a una nota entrate-spese trovata sul suo corpo.
2. Vittorio Bellini di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia. Riconosciuto grazie a un documento d’identità trovato sul suo corpo.
3. Giorgio Bortolomasi (in alcune fonti "Bartolamasi"): nato a Modena il 10 giugno 1924, figlio di Armando e Clorinda Malversi, residente a San Damaso in via Montecatini 549, tornitore meccanico, partigiano. Il 5 maggio 1944 entrò nella Resistenza della pianura modenese con il nome di battaglia di “Ivan”. Arrestato per delazione, dopo un massacrante interrogatorio, fu fucilato nella frazione di Quartirolo. Insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.
4. Arrigo Cocchi: nato a Piumazzo (MO) il 22 giugno 1922, figlio di Rinaldo e Dina Cantaroni, residente a Piumazzo, studente, partigiano. Durante la seconda guerra mondiale fu allievo ufficiale di fanteria in Croazia. Rientrato in Italia non si arruola per la RSI. Il 1° ottobre 1944 entrò nella Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia “Tif”.
5. Sante Di Liberto: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia.
6. Franco Erveta: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia.
7. Gino Ferrarini: nato a Bomporto (MO) il 3 ottobre 1922, figlio di Augusto e Agata Lancellotti, residente a Modena, apprendista meccanico, partigiano. Durante la seconda guerra mondiale fu artigliere scelto nel 4° Reggimento C.A. Autocolonne e quindi nel 3° Reggimento Artiglieria Contraerei. Nel marzo 1944 rispose alla chiamata della RSI e fu inviato nel 1° Reggimento Fanteria in Torino. Disertò entrando nella Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia di “Arfeo”.
8. Selvino Gualdi: nato a Novi di Modena il 28 settembre 1904, figlio di Geremia ed Elena Vaccari, residente a San Damaso, imbianchino, partigiano. Antifascista, nel 1930 rientrò nel modenese nel 1937 dopo il confino in Sardegna. Durante la seconda guerra mondiale cambiò vari reparti, ma fu arrestato per disfattismo politico e di nuovo condannato al confino alle Isole Tremiti. Dopo l’armistizio, tornò a Modena e organizzò la Resistenza: commissario di zona della Brigata “Ivano”. Il 17 marzo 1944 fu arrestato e rinchiuso prima a Fossoli, poi al Forte Urbano di Castelfranco.
9. Renato Losi: nato a Modena il 21 marzo 1923, figlio di Enrico e Rosa Prospero, residente nella zona di Albareto, fonditore, partigiano. Il 20 maggio 1943 fu arruolato nel 2° Reggimento Pontieri, ma dopo l’armistizio ritornò a casa e contribuì a organizzare i primi nuclei della Resistenza nella Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia di “Amato”.
10. Sergio Manicardi: nato a Carpi (MO) il 20 novembre 1913, figlio di Ernesto e Marcella Bulgarelli, residente a Carpi, operaio, partigiano. Il 2 aprile 1944 entrò nella Brigata “Grillo” con il nome di battaglia “Giotto”.
11. Ildebrando Maselli: nato a Rubiera (RE) il 21 dicembre 1905, figlio di Ferdinando e Carolina Ruosi, residente a San Damaso, muratore, partigiano. Il 10 luglio 1944 entrò nella Resistenza della pianura modenese con il nome di battaglia di “Ivaldo”.
12. Antonio Poggioli: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia.
13. Sergio Poppiani: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia.
14. William Zagni: nato a Soliera (MO) il 15 settembre 1923, figlio di Giacinto e Augusta De Pietri, residente a Modena, conducente di macchine agricole, partigiano. L’8 settembre 1944 entrò nella Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia di “Torino”.
15. Otello Olivi: nato a Panzano di Campogalliano (MO) il 16 marzo 1922, figlio di Prospero e Rosina Rognoni, residente nella zona di Bertola-Albareto, partigiano. Dopo l’armistizio rifiutò di sostenere la RSI e si avvicinò alla Resistenza. Il 1° novembre 1944 divenne partigiano della Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia di “Arancio”.

Fonte: https://www.straginazifasciste.it

Contenuti

Iscrizioni:
Monumento di sinistra:
SERGIO MANICARDI
WILLIAM ZAGNI
GINO FERRARINI
OTELLO OLIVI
RENATO LOSI
SERVINO GUALDI
ILDEBRANDO MASELLI
ARRIGO COCCHI
GIORGIO BORTOLOMASI

FRANCO ERVETA
VITTORIO BELLINI
EMILIO BALDINI
ANTONIO POGGIOLI
SERGIO POPPIANI
SANTE DI LIBERTO
17 IGNOTI

IL 27 GENNAIO 1945 TRENTADUE
VITE SI LASCIARONO IMMOLARE
DAL TEUTONICO FURORE PER IL
TRIONFO DELLA SACRA LEGGE
DELL’ONORE NAZIONALE E
DELLA LIBERTA’ DEI POPOLI

Monumento al centro:
ALLE 17 VITTIME
IGNOTE

NON UN RICORDO
LAPIDARIO,
NON UNA RABBIA
INSOLVENTE,
NON UN PIANTO
INUTILE,
MA LA COSCIENZA
E LA FORZA DI
SPERANZA E DI LOTTA

Monumento a destra:
FUMMO !!
CHI IMMOLO’ SENZA RIMPIANTI
LA NOSTRA GIOVINEZZA
PENSI ALL’INUTILE
STRAZIO DELLE MADRI
DEI FIGLI DELLE SPOSE
E NON CONDANNI
ALTRI FRATELLI AL SACRIFICIO


GASPARINI LEO
N-16-2-1923 M-9-1-1945

M. D’ORO
GARAGNANI ALCIDE
N-24-5-1924 M-20-12-1944

CAMELLINI ARMANDO
N-8-6-1925 M-9-1-1945

GIOVANARDI ETTORE
N-1-9-1925 M-16-3-1945

CATELLANI CARLO
N-10-5-1923 M-4-2-1945

CAMPANA GIUSEPPE
N-19-3-1928 M-30-9-1944

M. D’ARGENTO
DODI LUCIANO
N-1-6-1925 M-18-9-1944

VICENTINI GIOACCHINO
N-19-10-1914 M-18-9-1944

MESCHIARI ALFEO
N-12-1-1923 M-11-6-1944

MARANI ERIO
N-4-9-1913 M-14-9-1943

BERTESI QUINTINO
N-12-10-1912 M-23-2-1941

LUGLI GIULIO
N-2-11-1913 M-17-3-1941

BERTOZZI DANILO
N-9-2-1915 M-31-12-1940

FORNACIARI GIOACCHINO
N-4-4-1919 M-28-10-1944

CORONATI OTTAVIO
N-30-5-1918 M-15-10-1940

BULGARELLI ENORE
N-22-8-1921 M-16-3-1942

BORGHI GIOVANNI
N-14-10-1922 M-24-10-1944

REGGIANI UGO
N-21-1-1923 M-10-5-1943

LUPPI PIERINO
N-3-5-1924 M-17-5-1945

MUSSATTI ENZO
N-15-11-1922 DISP. IN URSS 1943

CHE IMPORTA IL NOSTRO NOME ?
CADEMMO
PER RISCATTARE CON LE ARMI
L’ONORE E LA LIBERTA’,
CHE CONSENTONO OGGI
A TE
DI GRIDARE ALTO IL NOME
“ITALIA”
Simboli:
Le due lastre bianche del monumento di sinistra sono attraversate da onde incise e verniciate di rosso.

Sulle lastre esterne del monumento di destra sono presenti due sculture in marmo grigio raffiguranti due lampade con una fiamma altissima. Sulla colonna centrale è attaccata una croce latina in marmo bianco.

Altro

Osservazioni personali:
Si trova una differenza tra il cognome riportato nel sacrario (bOrtolomasi) e quello presente nella Banca dati delle M.O.V.M. e nel Memoriale digitale ANPI (bArtolomasi).
Fonti:
https://www.movm.it/decorato/bartolomasi-giorgio/
https://memorialedigitale.it/partigiani/giorgio-bartolomasi/

Si trova una differenza tra il cognome riportato nel sacrario (serVino) e quello presente nel Memoriale digitale ANPI (seLvino).
Fonte: https://memorialedigitale.it/partigiani/selvino-gualdi/

La strage di Curva Cattania e i nomi dei caduti sono ricordati anche nella pietra 70443 - Monumento ai Caduti di Curva Cattania – Quartirolo di Carpi, posta sul luogo dell’eccidio.

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