4582 - Sacrario dei martiri della Gera – Luino

Piccolo complesso monumentale composto da un sacrario  chiuso da una porta di legno e recintato,  da una piccola edicola con la statua di un alpino posta a destra del sacrario e da tre lastre di marmo poste sulla parete della cascina, a destra della statua dell’alpino. All’interno del sacrario, al centro vi è un piccolo altare in pietra e un quadro dipinto ad olio della “Madonna del Partigiano”, a sinistra una coccarda in stoffa  e a destra una croce su basamento in pietra. Su entrambi i lati sono collocati i ritratti ad olio dei partigiani massacrati in questo luogo, ognuno accompagnato da una piccola coccarda con il nome, e quello di Don Piero Folli, parroco di Voldomino all’epoca dei fatti.  A destra, sempre all’interno del sacrario, un quadro con le foto di tutti i martiri della Resistenza, collocato in occasione del quarantennale, cioè nel 1994.

Sull’altare, collocata solo qualche anno fa, dopo la sua morte, la fotografia di Gianni Merini, marito di Rosetta Garibaldi, proprietaria della cascina teatro dell’episodio storico cui si riferisce il sacrario. Sempre sull’altare è collocata una targa, donata dall’ANPI di Solbiate Olona a ricordo della strage.

All’esterno, sul frontone del sacrario, un’iscrizione latina, voluta da Don Folli, recita: “Numquam de vita migrabunt heroes”: gli eroi non moriranno mai.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Valdomino
Indirizzo:
Via Gera
CAP:
21016
Latitudine:
45.9838125
Longitudine:
8.7521875

Informazioni

Luogo di collocazione:
Il sacrario e l'edicola si trovano di fianco alla cascina, le lastre sul muro della cascina stessa.
Data di collocazione:
07/10/1959 le lastre e la statua in bronzo, 1945 il sacrario
Materiali (Generico):
Bronzo, Laterizio, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Sacrario in cemento con tetto in tegole, chiuso da una porta di legno; Edicola in muratura con tetto in tegole e statua in bronzo situata su una base di ciottoli ; lastre in marmo bianco.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Luino
Notizie e contestualizzazione storica:
Il sacrario ricorda i martiri della Gera, famoso episodio della Resistenza contro il nazifascismo, conclusosi con la morte di tutti i partigiani combattenti, 12 ragazzi tra i 18 e i 29 anni che, traditi da una spia fascista, furono colti nel sonno da un'irruzione dei nazifascisti mentre dormivano nella cascina di fianco al sacrario, che fu data alle fiamme e poi ricostruita. Quattro di loro furono trucidati sul posto, cinque condotti al cimitero della vicina Brissago e fucilati, gli ultimi tre portati alle "Bettole" di Varese, dove ora sorge il famoso ippodromo, ma che allora fungeva da campo di raccolta e prigionia di partigiani, ebrei e oppositori politici; i tre ragazzi furono uccisi dopo essere stati torturati (ad uno di essi, Elvio Copelli, furono strappati gli occhi da vivo, come racconta una testimone, la moglie del capitano Lazzarini, comandante della divisione partigiana di cui i 12 giovani facevano parte) .L'iscrizione in latino fu fatta incidere da Don Piero Folli, parroco di Voldomini sul sacrario costruito per volontà degli abitanti di Voldomini e dello stesso parroco, che ospitava, prima dell'episodio della Gera, molti ebrei e dissidenti politici, che aiutava, appoggiato da un gruppo di contrabbandieri, a riparare in Svizzera; qualcuno fece la spia, i nazifascisti irruppero nella parrocchia, portarono via tutti, compreso Don Folli, dopo averlo torturato per sapere i nomi di chi lo aiutava. Il prete non parlò mai e fu tradotto in carcere, prima a San Vittore, poi a Cesano Boscone e a Vittuone, dove rimase fino al 1945, subendo altre torture. Alla fine della guerra tornò a Voldomini. In carcere conobbe il pittore Zagni, che gli promise di dipingere un quadro per la parrocchia di Voldomini, nel caso entrambi si fossero salvati. Mantenne la promessa, ma fece molto di più: dipinse ad olio la "Madonna del partigiano" che fu collocata nel sacrario e sempre ad olio dipinse i ritratti dei 12 partigiani trucidati. Successivamente, dipinse ad olio anche il ritratto dello stesso Don Folli, quando, qualche anno dopo la liberazione dal carcere, morì, non essendosi mai ripreso dalle torture subite.

Contenuti

Sacrario ed Edicola

Sacrario:  (in alto )sotto il tetto e sopra lo stipite della porta: Formazione militare Lazzarini. Numquam de vita migrabunt heroes  (gli eroi non moriranno mai)

dentro il sacrario a sinistra: coccarda di stoffa recante la scritta: battaglione Martiri di Voldomino

dentro il sacrario, al centro:  piccolo altare in pietra con lastra di marmo recante la scritta: ” il vostro sublime olocausto à redento la patria”;
sopra l’altare lastra in marmo con cornice di legno, recante le fotografie dei martiri della Gera; in alto reca la scritta: quarantennale della resistenza; in basso: “Salvaste l’Italia, non morirete mai”

Lastre di marmo

La “preghiera del partigiano” fu scritta da Teresio Olivelli, rettore dell’università di Pavia, morto in un campo di concentramento in Germania nel gennaio 1945 e successivamente incisa su una delle lapidi addossate al muro della cascina dove trovarono la morte  i “martiri della Gera”.

LASTRA DI SINISTRA: Preghiera del partigiano: Signore che fra gli uomini drizzasti la tua croce segno di contraddizione che predicasti la giustizia e carità e soffristi per la perfidia dei dominanti la massa a noi, oppressi da un giogo crudele, che in noi e prima di noi ha calpestato te. Fonte di libere vite, dà la forza della ribellione. Dio che sei la libertà e la verità, facci liberi e sorreggi il nostro proposito. Tendi la nostra volontà. Moltiplica le nostre forze. Vestici della tua armatura. Noi ti preghiamo, o Signore, se cadremo fa’ che il nostro sangue si unisca al tuo innocente e a quello dei nostri morti ed accresca al mondo giustizia e carità. Dio della pace e degli eserciti Signore che porti la spada e la gioia. Ascolta la preghiera di noi ribelli per amore. Comune di luino, 7 ottobre 1959.

LASTRA CENTRALE, IN ALTO:  Riporta non solo i nomi dei partigiani caduti, ma anche quelli di tutti i soldati che trovarono la morte durante le campagne militari  della guerra, o nei campi di concentramento nazisti

ISCRIZIONI: C.V.L. Formazione militare Lazzarini operante con il 2877TH regiment oss s.u. army Ai caduti in combattimento e nei lager nazisti durante la guerra di liberazione 1943-1945; cap.magg. Aimè Alfredo, volontario volontario Albertoli Giacomo, aviere Albertoli Giampiero, sergente Bassi Emilio, caporale Balzarini Bruno, volontario Buffoni Franco, alpino Bonomi, colonnello Casula Marcello, volontaria Casula Nuccia, sergente Carignani Alfredo,volontario Copelli Elvio, soldato De Grandi Lino, foriere MM Fornara Flavio, alpino Vischi Orlando, volontario Girani Dante, volontario ghiringhelli Luigi, volontario Lozio Sergio, 2°capo  MM Lopano Vittorio capitano Mandelli dante, S. Tenente paglionico Pietro, S. Ten. Perazzoli Armando L. capitano rossi Gino, Brigadiere P.S. Satriani Guglielmo, volontario Suglia Passeri Gian Natale, caporale Tappella Carlo, cap. Magg.Trentini Evaristo, volontario Cavanna Luigilastra centrale, in basso: VOLONTARI CADUTI IN FRANCIA: 1°aviere aut. Fagioli Giuseppe, serg.serv. Ricci Salvatore, aviere sc. Lionetti Nicola, aviere sc. D’Ambrosio Pasquale, aviere sc. Belfanti Giovanni, aviere Congiu Ersilio, aviere Macis Giovanni, aviere Di Bella Antonio , aviere Stefanis Oberdan, alpino Casazza Mario, sergente pilota Rossi Ricciotti Garibaldi IN SEGNO DI PERENNE RICORDO ONORANDO LA MEMORIA DEI CADUTI LE SOCIETA’ IDEAL CONCORDIA E LEGA NAZIONALE DEDICANO A VIGOLO VATTARO 4 APRILE 1920

LASTRA DI DESTRA: la federazione italiana Volontari della libertà nel XXI anniversario della vittoria sulla barbarie ricorda i martiri caduti per il secondo Risorgimento della patria ed in particolare quelli della formazione militare Lazzarini rivolge un grato fraterno pensiero di riconoscenza a tutti i caduti delle resistenze europee e degli eserciti alleati che contribuirono alla liberazione dell’Italia e dell’Europa dalla tirannide. la formazione militare Lazzarini ricorda particolarmente i volontari del 2877TM regiment oss u.s. Army e della resistenza francese che fecero olocausto delle loro vite  per la libertà. per la pace. per un mondo migliore.
I CADUTI
Bailoni Annibale – Bailoni Emilio – Bailoni Ernesto – Bailoni Luigi di A. – Bailoni Luigi di G. -Bailoni Santo – Baso Giovanni – Bianchini Giulio – Bianchini Luigi – Bianchini Attilio -Bortolameotti Dionisio – Bridi Alberto – Debiasi Domenico – Demattè Auguto – Demattè Luigi – Demattè Vittorio – Demattè Albino – Ferrari alfonso – Ferrari Umberto – Furlani Emmanuele – Giacomelli Emilio – Marzari Modesto – Marzari Severino – Nicoletti Giuseppe – Oianezzer Carlo – Simoni Giovanni .- Tamanini Emilio – Tamanini Emilio di F. – Tamanini Enrico – Tamanini Daniele – Tamanini Pasquale – Tamanini Narciso di A. – Zamboni Beniamino – Zamboni Domenico – Zamboni Eligio – Zamboni Emilio di V. – Zamboni Emilio di G. – Zamboni Giovanni – Zamboni Giuseppe – Zamboni Narciso – Zamboni Valentino

Edicola

L’edicola in pietra con tetto in tegole contiene una statua di alpino con fucile che poggia su una mensola in marmo bianco. nella parte inferiore una lastra in granito riporta la dicitura: 60 – 1944-2004 a celebrazione del sessantesimo anniversario della strage.

La statua è opera dello scultore Ambrogio Consonni.

Ritratti ad olio

All’interno del sacrario sono collocati in ordine sparso, su ogni parete vuota, 15 ritratti ad olio del pittore Zagni.

Dodici appartengono ai cosiddetti “Martiri della Gera”,due ad altrettanti partigiani che facevano parte della stessa formazione partigiana, quella del capitano Lazzarini, ma che non si trovavano nella cascina la notte della strage, e poi c’è il ritratto, sempre ad olio, dello stesso Don Piero Folli. Ogni ritratto è associato ad una piccola coccarda con il nome del partigiano.

Nomi: Trentini Evaristo, Perazzoli Luigi, Albertoli Giampiero, Fornara Flavio, Copelli Elvio, Ghiringhelli Luigi Albertoli Giacomo, Carignani Alfredo, Staliveri Pietro, Tappella Carlo,Girani Dante, Lozio Sergio.

Buffoni Franco e Paiolico Pietro; don Piero Folli

Targa

La targa è collocata in un angolo sopra l’altare del sacrario, ha la cornice in legno e una fodera di raso bianca con l’iscrizione: “Nel ricordo dei caduti della Gera di Voldomino, 20 maggio 1996.

La targa fu donata dalla sezione dell’ANPI di Solbiate Olona (VA).

La Madonna del partigiano

La Madonna del partigiano, opera del pittore Zagni, era inizialmente stato concepito come affresco, ma il pittore temeva che, data l’umidità del luogo, si sarebbe rovinata in poco tempo. Optò quindi per un ritratto ad olio. Le condizioni del quadro sono infatti ancora perfette, si colgono gli sguardi della Vergine, insolitamente truccata, e del partigiano. Anche l’effetto ottico è strano: hanno lo sguardo rivolto all’esterno del sacrario, come se guardassero le montagne: questo era stato il volere dello stesso pittore.

Le due foto sono tratte dal libro che racconta la storia dei martiri della Gera, curato dal prof. Emilio Rossi che ha autorizzato la pubblicazione su questo sito.

Infatti, per come fu concepito il quadro, è difficile fotografarlo, perchè è fatto in modo che, quando si aprono le porte del sacrario, esso sia inondato di luce.

Simboli:
coccarda di stoffa, croce in legno, rametto di alloro

Altro

Osservazioni personali:
La storia dei Martiri della Gera, uno dei tantissimi episodi della resistenza nelle valli del Luinese, è conosciuta soltanto a livello locale. Nonostante la brutalità, la vicenda ha intorno a sè un alone di dolcezza, dovuto alla bellissima storia del pittore Zagni che volle dipingere la Madonna del Partigiano e i ritratti ad olio dei 12 ragazzi massacrati, perchè il tempo non potesse rovinare i loro sguardi. Ed è impressionante l'espressività di quegli sguardi, come quello della Madonna del Partigiano, che Zagni volle dipingere con intorno il lago e i monti, affinchè la Vergine e il partigiano, simbolo di tutti i partigiani, potessero "guardare il panorama", come disse egli stesso.
E' una storia terribile, che però restituisce, nell'epilogo, dignità all'animo umano.

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