246927 - Sacrario dei nove partigiani luzzaresi fucilati presso il Cimitero di Reggiolo (RE)

Il Sacrario è dedicato a 9 partigiani originari di Luzzara (Re) fucilati dai fascisti lungo il muro del Cimitero urbano di Reggiolo il 14 e 17 Aprile 1945. E’ stato realizzato sulle vecchie mura perimetrali, proprio nel luogo in cui si consumò questo barbaro eccidio. A causa dell’ingrandimento del Cimitero, il Sacrario è stato inglobato nel nuovo recinto, lungo un corridoio interno della parte sinistra dello stesso. L’inaugurazione risale al 25 Aprile 1975, in occasione del Trentennale della Resistenza. Il Sacrario si apre tra il susseguirsi delle tombe a muro. La parte centrale è proprio il muro in mattoni che porta ancora i segni dei colpi ricevuti dai nove ragazzi. Entrambi i fianchi sono rivestiti con lastre di marmo bianco. Su quello di sinistra, sotto la lapide dedicata ai Caduti di Reggiolo nella guerra 1915-’18, è composta l’epigrafe con caratteri di bronzo in rilievo e dove è rivelabile la data d’inaugurazione del Sacrario. Su quello di destra, invece, sono elencati in ordine pressoché alfabetico i nomi dei 9 partigiani, prima quelli fucilati il 17 Aprile 1945 e poi quelli giustiziati tre giorni prima, ognuno con i propri dati anagrafici. Il tutto realizzato sempre con caratteri di bronzo in rilievo. Su una lunga lastra realizzata in granito nella parte inferiore del muro sono stati inseriti i fotoritratti in ceramica dei Caduti, ciascuno in una propria cornice ovale di bronzo. Da sinistra verso destra, sono Arnaldo Avanzi, Ermes Ferrari, Enzo Dalai, Walter Compagnoni, Celestino Iotti, Balilla Nodolini, Lino Soragna e Federico Jules Tagliavini. Ad entrambi gli angoli è stato posto un vaso portafiori di bronzo. Un altro vaso più grande, sempre in bronzo, collocato su una base quadrata di marmo, si trova al centro del Sacrario: come si evince da quanto riportato sulla base, è stato dedicato dai Familiari dei Caduti. La pavimentazione del Sacrario è costituita da formelle di marmo rosso. Dal soffitto pende una bella fiaccola votiva di bronzo con fiaccola di vetro. In occasione del 25 Aprile 2001, l’Amministrazione comunale di Reggiolo ha fatto apporre al centro del muro una piccola targa di ottone (con caratteri in incavo e verniciati di color bianco) in cui si dà breve cenno della vicenda che ha coinvolto questi giovanissimi e sfortunati partigiani.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Vittorio Veneto n. 31, all’interno del Cimitero urbano
CAP:
42046
Latitudine:
44.92006
Longitudine:
10.80784

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area ricavata lungo un corridoio all'interno del fianco sinistro del Cimitero di Reggiolo.
Data di collocazione:
25 Aprile 1975
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Ottone, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo bianco per le lastre che ricoprono entrambi i fianchi del Sacrario e per la piccola base quadrata sui cui è posto il vaso portafiori centrale. Bronzo per i caratteri in rilievo che compongono tutte le epigrafi laterali, per le cornici che racchiudono i fotoritratti dei Caduti e per i vasi portafiori. Bronzo e vetro per la fiaccola. Ceramica per i fotoritratti. Granito per la lastra sulla quale sono incastonati i fotoritratti. Formelle di marmo rosso per la pavimentazione del Sacrario. Ottone per la targa posta al centro del muro. Vernice di colore bianco a riempimento delle iscrizioni presenti in detta targa.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Reggiolo
Notizie e contestualizzazione storica:
La mattina del 12 Aprile 1945 un forte contingente di squadristi appartenenti alla III Brigata Nera “Attilio Pappalardo” irrompe a Luzzara (Re) e, dopo aver circondato la cittadina, seguendo le segnalazioni di spie locali, si dà al rastrellamento degli uomini sospettati di attività partigiana. Ne vengono catturati 72. I prigionieri, incolonnati, sono fatti marciare a piedi verso la sede della Brigata Nera che ha trovato una sistemazione provvisoria nei locali delle Scuole di Reggiolo. All’alba del giorno successivo 62 rastrellati vengono condotti a Reggio Emilia, mentre i restanti, poco più tardi, sono portati dietro il locale Cimitero per scavare delle fosse, con la scusa di dover approntare dei fossati anticarro. A lavoro ultimato, i prigionieri sono ricondotti nelle Scuole in attesa degli interrogatori. Nel primo pomeriggio, infatti, ad uno ad uno, i prigionieri sono fatti entrare in una casa vicina, ma l’interrogatorio non è altro che un susseguirsi di terribili torture. Subiscono questa sorte Francesco Berni, Balilla Nodolini, Lino Soragna, Enzo Dalai, Celestino Iotti, Claudio Franchi, Walter Compagnoni e Jules Federico Tagliavini. Dopo ogni “trattamento” il prigioniero viene ricondotto nelle celle approntate nelle Scuole (1).
Nella notte gli interrogatori finiscono; solo Pietro Tedeschi e tale Artoni, padre di un partigiano non hanno subito le sevizie dei fascisti.
Al mattino del 14 Aprile 1945 parte dei prigionieri sono fatti uscire ad uno ad uno dal luogo della loro detenzione. Sono stati condannati a morte e, mentre guadagnano l’uscita per raggiungere il luogo scelto per l’esecuzione, salutano i tre compagni rimasti: Berni, Tedeschi e Artoni.
Portati dietro il Cimitero sono fucilati alla schiena a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, senza che venissero loro dati i conforti religiosi dal parroco don Berni. Paradossalmente il sacerdote è impedito nel suo compito di carità cristiana dal fanatico e crudele cappellano della Brigata Nera, don Angelo Scarpellini, che non rivelerà ai familiari dei Caduti neanche l’ubicazione delle sepolture dei loro congiunti.
Prima di morire i condannati gridano “Viva l’Italia, viva la Libertà”. Enzo Dalai dice ai brigatisti: “Oggi a noi, domani a voi”. Per spregio e per finire i fucilati, vengono gettate sui loro corpi anche delle bombe a mano.
Tre giorni dopo, 17 Aprile, nello stesso luogo, i brigatisti neri fucilano altri due sappisti di Luzzara, Arnoldo Avanzi ed Ermes Ferrari, arrestati l’8 Aprile precedente.

• Arnoldo Avanzi (“Menelik”), nato a Luzzara il 17 Aprile 1922, ivi residente. Impiegato comunale, già militare della Regia aeronautica. Membro del Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) di Luzzara. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “Fratelli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 17 Aprile 1945.

• Walter (o Valter) Compagnoni, nato il 13 Aprile 1919 (2), residente a Croce di Luzzara. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 14 Aprile 1945.

• Enzo Dalai (“Folletto”), nato a Luzzara il 31 Maggio 1922 (3), ivi residente. Di professione contadino. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 14 Aprile 1945.

• Ermes Ferrari, nato a Luzzara il 29 Luglio 1922, ivi residente. Maestro elementare, impiegato comunale. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 17 Aprile 1945.

• Claudio Franchi, nato a Robbio Lomellina (Pv) il 17 Gennaio 1926 (4). Di professione panettiere. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 14 Aprile 1945.

• Celestino Iotti, nato a Luzzara il 17 Febbraio 1923 (5), ivi residente. Di professione segantino. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 14 Aprile 1945.

• Balilla Nodolini, nato il 14 Agosto 1923, residente a Luzzara. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 14 Aprile 1945.

• Lino Soragna, nato a Gonzaga (Mn) il 25 Maggio 1924 (6), residente a Fornace di Luzzara. Di professione contadino. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 14 Aprile 1945.

• Federico Jules Tagliavini (“Ermes”), nato a Luzzara il 29 Aprile 1922 (7), ivi residente. Di professione idraulico. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Fucilato presso il Cimitero di Reggiolo il 14 Aprile 1945.

Di alcuni di questi Caduti sono rimasti i brevi saluti scritti su pezzetti di carta presumibilmente pochi attimi prima dell’esecuzione. Quello di Avanzi è stato trovato tra i calcinacci di una parete della cella.

NOTE:

1. Il prigioniero viene disteso nudo tra due sedie, con il ventre in alto. Le gambe sono legate ai pioli di una sedia. Un fascista tiene per i capelli il prigioniero mentre un altro carnefice gli fa ingoiare benzina che, in tale posizione, gli fuoriesce dal naso. Come se questo orrore non fosse sufficiente, lo sventurato viene colpito al ventre con un bastone e la pelle della schiena tagliata con un coltello. Se il prigioniero perde i sensi, viene fatto rinvenire con un’iniezione. Pare che due partigiani trovino la morte proprio in questo modo.

2. Nel database dei Caduti partigiani presente nel sito dell’Istoreco il suo anno di nascita è indicato nel 1910.

3. Nel libro di Malvezzi e Pirelli “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana” la sua data di nascita è indicata al 13 Aprile 1922.

4. Idem c.s. la data riportata è quella del 19 Gennaio 1926.

5. Idem c.s. la data riportata è quella del 5 Dicembre 1923.

6. Idem c.s. la data riportata è quella del 24 Maggio 1924.

7. Nel database dei Caduti partigiani presente nel sito dell’Istoreco il suo anno di nascita è indicato nel 1923.


FONTI:

• Guerrino Franzini “Storia della Resistenza reggiana”, Anpi Reggio Emilia, Tecnostampa, Reggio Emilia 1966.

• Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli (a cura di) “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana. 8 Settembre 1943-25 Aprile 1945”, Giulio Einaudi Editore, Torino, serie “Gli Struzzi” 1975 (III ediz.).

• Massimo Storchi “Anche contro donne e bambini. Stragi naziste e fasciste nella terra dei fratelli Cervi”, Imprimatur, Reggio Emilia 2016.

• Banca dati dei Caduti partigiani presente nel sito dell’Istoresco (Ist. Storico della Resistenza e dell’Età contemporaneo di Reggio Emilia).

Contenuti

Iscrizioni:
Parete laterale di sinistra:

VENNERO BARBARI E TIRANNI
A DISTRUGGERE
LA PATRIA CHIAMO’ I FIGLI MIGLIORI
A DIFESA DELL’INDIPENDENZA DELLA LIBERTA’ DELLA PACE
INSORSERO
DAL BUIO DELLE CARCERI E DELLA CLANDESTINITA’
GIGANTI ARMATI D’AMORE E DI FORZA
PER INNALZARE
NELLE PIAZZE NEI CAMPI NELLE MONTAGNE
BALUARDI AL TERRORE ED ALL’ODIO
I CIPPI SPARSI NELLA NOSTRA PIANURA
FECONDA DI EROI E DI MESSI
STANNO A SENTINELLA
A CHI NEL BUIO TENTASSE LIBERAR L’ODIO TIRANNO
AMMONISCONO
CHE ATTORNO AL TRICOLORE NELLA PACE E NEL LAVORO
TROVERANNO OGGI SEMPRE COME IERI
LA RESISTENZA

TRENTENNALE DELLA RESISTENZA 25 APRILE 1975

Targa posta nella parete frontale:

CADUTI LUZZARESI
Catturati a Luzzara il il 12.4.1945 durante
un rastrellamento della Brigata Nera.
All’alba del 14.4.1945, dopo aver subito
indicibili sevizie in un vicino edificio
conosciuto dalla popolazione come
“la casa della tortura”, venivano qui
trasferiti, colpiti da una bomba a mano e
finiti ad uno a uno con colpi di arma
da fuoco alla testa.
Reggiolo, 25 aprile 2001

Parete laterale di destra:

ARNOLDO AVANZI
17 4 1922 17 4 1945
M. ERMES FERRARI
29 7 1922 17 4 1945
ENZO DALAI
31 5 1922 14 4 1945
VALTER COMPAGNONI
13 4 1919 14 4 1945
CLAUDIO FRANCHI
17 1 1926 14 4 1945
CELESTINO IOTTI
17 2 1923 14 4 1945
BALILLA NODOLINI
14 8 1923 14 4 1945
LINO SORAGNA
25 5 1924 14 4 1945
IULES FEDERICO TAGLIAVINI
29 4 1922 14 4 1945
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps:
44.92006, 10.80784

Gallery