Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza della Parrocchia, 27
- CAP:
- 39100
- Latitudine:
- 46.497498772097
- Longitudine:
- 11.353975106746
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- A metà della navata di destra.
- Data di collocazione:
- 9 Marzo 2017
- Materiali (Generico):
- Altro
- Materiali (Dettaglio):
- La tomba è stata allestita il 9 marzo 2017 dall'artista Eduard Habicher nato a Malles (BZ) nel 1956. Il materiale usato per commemorare il beato Josef Mayr-Nusser è costituito da putrelle sagomate e da lastre di acciaio Corten. Le putrelle, verniciate in rosso, sono di larghezze diverse proporzionate a secondo della loro posizione nel contesto del sepolcro.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Josef Mayr-Nusser nacque il 27 dicembre 1910 al Maso Nusser (Nusserhof) ai Piani di Bolzano. Dopo le scuole commerciali lavorò come contabile a Bolzano. Di profonda fede cattolica, i suoi riferimenti furono san Tommaso d’Aquino, san Tommaso Moro e Peter Mayr, patriota tirolese che combattè durante l'Insorgenza Tirolese nel 1809 e che, una volta catturato, preferì morire piuttosto che mentire per avere salva la vita. Nel 1932 Josef entrò a far parte della Conferenza di San Vincenzo di Bolzano. Nel 1934 fu nominato presidente della sezione maschile dei giovani di Azione Cattolica della cosiddetta "parte tedesca" dell'Arcidiocesi di Trento. Quando nel 1937 fu fondata una Conferenza di San Vincenzo ai Piani di Bolzano, ne fu nominato presidente. Nel 1939, durante il periodo delle Opzioni in cui fu chiesto agli altoatesini di scegliere se diventare cittadini tedeschi e trasferirsi nei territori del Terzo Reich o se rimanere cittadini italiani, Josef Mayr decise di rimanere nella sua terra, a differenza della maggioranza degli altoatesini. Il 26 maggio 1942 sposò Hildegard Straub e un anno dopo nacque il figlio Albert. Dopo l'armistizio del settembre 1943, l’Alto Adige fu occupato dalle truppe tedesche. Nel settembre del 1944 Josef fu arruolato nelle SS, un atto contro il diritto internazionale dato che egli aveva scelto di mantenere la cittadinanza italiana. Con altri 80 altoatesini giunse a Konitz nella Prussia occidentale. Josef partecipò al periodo di addestramento nelle SS combattenti, ma il giorno prima del giuramento dichiarò che, per motivi di coscienza, non avrebbe potuto prestarlo. Egli fu consapevole che quel rifiuto gli sarebbe costata la vita, ma la sua coscienza cristiana gli proibì di agire in altro modo. Dichiarò: “È meglio perdere la vita piuttosto che abbandonare la via del dovere” e “Se nessuno ha mai il coraggio di dire loro che non è d’accordo con le loro visioni nazionalsocialiste, allora non cambierà mai niente”. Josef fu condannato a morte dal tribunale di Danzica con l’accusa di disfattismo. Il treno che lo portava a Dachau dovette sostare nei pressi di Erlangen per otto giorni a causa dei binari distrutti. A Erlangen Josef Mayr morì di stenti il 24 febbraio 1945 in un vagone bestiame. Josef Mayr-Nusser fu sepolto in un primo momento a Erlangen. Nel 1958 la sua salma fu riportata in Alto Adige e nel 1963 inumata nelle mura esterne della chiesa di Stella di Renon. La sua sepoltura definitiva è nel Duomo di Bolzano, dove fu proclamato beato il 18 marzo 2017.
Fonte: https://www.josef-mayr-nusser.it
Contenuti
- Iscrizioni:
- BEATUS JOSEPHUS MAYR-NUSSER
27.12.1910 24.2.1945
- Simboli:
- Il sepolcro si sviluppa in un trittico costituito dal vano di un portale non più utilizzato, della mensa dell’altare che funge da custodia per i resti di Mayr-Nusser e da una nicchia nel muro del transetto sulla destra del sepolcro. Anche i candelabri che completano l’insieme sono creati con acciaio Corten e putrelle. Nella nicchia del “portale dei preti” su una grossa lastra dalla superficie arrugginita sono presenti un ritratto del beato e un breve testo informativo in quattro lingue (tedesco, italiano, ladino e inglese). L’importanza della nicchia viene sottolineata dalla putrella rossa che in alto forma un baldacchino virtuale. Nella parte mediana dell’opera, intesa come altare-sepolcro, è collocata l’urna. Questa si presenta alla vista attraverso l’apertura cruciforme sul lato frontale e attraverso il piano del tavolo, pure questo in vetro. La nicchia invece, insieme a due lamiere color ruggine e con un nastro rosso, richiama un libro aperto. Protetti da una lastra di vetro, ospita oggetti personali di Josef. Le superfici rugginose dell’acciaio Corten, insieme alle putrelle, forti e inflessibili, richiamano, sia lo stile di vita coraggioso, lineare ed eticamente retto di Josef Mayr-Nusser, sia la sua fine nel vagone bestiame, mentre veniva trasportato dai nazisti verso il campo di concentramento di Dachau. Il pezzo di filo spinato nella finestrella cruciforme sottolinea la brutalità del regime, che con violenza schiacciava la dignità umana e la libertà di pensiero. In questo lavoro il colore rosso sta per il coraggio della persona che osava andare contro corrente, staccandosi dalla massa accondiscendente.
Fonte: https://www.jerusalem-lospazioltre.it/josef-mayr-nusser-un-gigante-nel-duomo-bolzano/
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita






