Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Persicetana
- CAP:
- 40017
- Latitudine:
- 44.62993069999999
- Longitudine:
- 11.193987200000037
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Incrocio tra i viali di circonvallazione e via Bologna
- Data di collocazione:
- Lunedì 25 aprile 2011 in occasione del 66° anniversario della Liberazione
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Albero in bronzo, poggiato su un basamento in pietra. A lato dell'albero è collocata la stele con la lapide di Antonio Marzocchi. E' costituito da una struttura longilinea in marmo. L'opera è dello scultore di Salvatore Amelio. L'albero-scultura è in ricordo del partigiano Antonio Marzocchi, in sostituzione dell’albero a cui fu appeso il partigiano il 18 ottobre 1944 dopo essere stato ucciso dai nazifascisti.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di San Giovanni in Persiceto
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Medaglia di Bronzo al Valor Militare :"Sottotenente dell'Aeronautica Militare, animoso partigiano, partecipava attivamente alla Resistenza, assumendo, nelle locali formazioni, compiti di sagace organizzatore e comandante. Distinguendosi per iniziativa, coraggio ed eccezionale perizia, prendeva parte a numerose e rischiose azioni di guerriglia, conseguendo notevoli risultati operativi. Cadeva nel combattimento della notte tra il 17 e il 18 ottobre 1944, immolando ai suoi ideali la giovane e promettente esistenza."
San Giovanni in Persiceto, 18 luglio - 18 ottobre 1944
Biografia:
Antonio Marzocchi, «Toni, Mas», da Pietro e Angelina Serra; nato il 16 luglio 1920 a San Giovanni in Persiceto; ivi residente nel 1943.
Diploma di abilitazione magistrale. Insegnante. Prestò servizio militare in aeronautica, con il grado di sottotenente, ad Aviano (UD) e Viterbo, dal 2 febbraio 1940 all'8 settembre 1943.
Dopo avere militato in una formazione partigiana sul monte Falterona a Forlì, nella primavera 1944 entrò a far parte del battaglione Sergio della 63a brigata Bolero Garibaldi operante tra San Giovanni in Persiceto, Anzola Emilia e Calderara di Reno. Prese parte a numerose rischiose azioni, compresa la liberazione del partigiano Rinaldo Veronesi ferito e tenuto prigioniero dai nazifascisti. Ai primi di settembre assunse il comando del battaglione, dopo la morte del comandante Nerio Nannetti «Sergio». Verso la metà di ottobre 1944 ricevette dal CUMER l'ordine di raggiungere Bologna con il suo battaglione e di acquartierarsi tra le rovine dell'ex ospedale Maggiore, in via Riva Reno, in previsione di quella che si riteneva l'imminente liberazione di Bologna. La sera del 17 ottobre, alla testa di un centinaio di uomini, con armi e munizioni, iniziò la marcia di avvicinamento, lungo i binari della linea ferroviaria Bologna-Verona. In località Bargellino di Tavernelle (Calderara di Reno) la colonna cadde in un'imboscata tedesca. Essendo in testa, fu colpito per primo. Il giorno dopo il suo cadavere fu impiccato a un albero del viale di circonvallazione a San Giovanni in Persiceto e sfregiato dai nazifascisti. Il suo nome è stato dato a un battaglione della 63a brigata Bolero Garibaldi. Gli è stata conferita la medaglia di bronzo al valore militare. Riconosciuto partigiano dall'1 maggio 1944 al 18 ottobre 1944.
Contenuti
- Iscrizioni:
- ANTONIO MARZOCCHI
MAESTRO ELEMENTARE
PILOTA CIVILE
UFFICIALE AVIATORE
QUANDO LA LOTTA INSURREZIONALE
PRORUPPE IN APERTA BATTAGLIA
CADDE DA PRODE COMBATTENDO
PER LA PATRIA E LA LIBERTA'
NEL LUOGO OVE LA BARBARIE S'ACCANI'
IMPICCANDO IL CADAVERE
IL COMUNE IL C.L.N. E L'A. N.PI.
POSERO
FORCELLI 16-7-1920
CALDERARA DI RENO 18-10-1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita