246080 - Stele a Vasco Scaltriti, Andrea Zavaroni, Renzo Gasparini – Villa Lombardini di Novellara (RE)

La stele è dedicata a tre partigiani trucidati dai fascisti, in tempi diversi, nei pressi o all’interno della Villa Lombardini, allora sede di un reparto delle Brigate Nere. Si trova lungo il margine di Via M. D’Azeglio in un’apposita, piccola, superficie a pianta rettangolare, delimitata per tre lati da una cancellata di metallo (abbellita con semplici elementi decorativi) e per il quarto (quello sul fianco destro rispetto a chi guarda) da una rete a maglie metalliche. Vi si accede mediante un cancello a doppia anta sostenuto da due pilastri di cemento a pianta rettangolare e con capitello lievemente piramidale. La superficie è rivestita da mattonelle in gres rosso. La stele è costituita da una grande lastra rettangolare di marmo bianco su cui è incisa l’epigrafe. Questa riporta i nomi dei tre Caduti, disposti senza un apparente ordine logico, ciascuno con i propri estremi anagrafici, nome di battaglia e luogo di provenienza. Sul margine sinistro, accanto ad ogni nominativo, è collocato il fotoritratto del Caduto, racchiuso in un ovale di ceramica. Tutti i caratteri sono stati riempiti con vernice di colore rosso. Sopra l’epigrafe, in posizione centrale, troviamo scolpita in bassorilievo una stella a cinque punte inserita in un incavo di forma quadrata: il tutto è rivestito con vernice di colore rosso. Ad entrambi i fianchi della lastra centrale troviamo due sottili spalle di marmo nella cui parte inferiore è applicato un vaso portafiori di bronzo con incisa in rilievo una croce cristiana. Sia la stele che le due spalle hanno adagiato sopra di esse una sottile lastra di marmo bianco. Il basamento, a pianta rettangolare, è su due livelli: quello inferiore è realizzato con listelle di marmo bianco, mentre quello superiore, sensibilmente più piccolo e leggermente proteso in avanti nella sua parte centrale, è in marmo grigio. Sopra di esso si trova una lastra di marmo bianco dove trovano spazio, al centro, una lampada votiva (in bronzo e con fiaccola di vetro) e ad entrambi gli estremi, due vasi portafiori di metallo. Dinanzi alla stele, in posizione centrale, è posto un altro vaso portafiori marmoreo. Completa la descrizione la presenza di una struttura metallica retrostante che tende il nostro Tricolore nazionale. L’inaugurazione dell’opera risale al 1947.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Massimo D'Azeglio
CAP:
42017
Latitudine:
44.8483239
Longitudine:
10.7247905

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata lungo il margine della strada
Data di collocazione:
1947
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo bianco per l'intera stele , salvo per parte del basamento che è in marmo grigio. Marmo bianco anche per il vaso portafiori posto ai piedi della stele. Cemento per i due pilastri posti all'ingresso della piccola superficie su cui sorge la stele. Metallo per la cancellata, per le maglie della rete posta sul fianco destro della recinzione, per due vasi portafiori posti sopra il basamento e per la struttura restrostante che tende la bandiera italiana. Bronzo e vetro per la lampada votiva. Vernice di colore rosso a riempire i caratteri dell'epigrafe e la stella a cinque punte incisa in bassorilievo. Ceramica per i fotoritratti dei Caduti. Piastrelle in gres rosso a rivestimento della superficie monumentale.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Novellara
Notizie e contestualizzazione storica:
1. Renzo Gasparini (“Numero Due”), nato a Novi di Modena (Mo) il 2 Ottobre 1926; studente. Fondatore del Fronte della Gioventù a Novi di Modena e collaboratore del locale Comitato di Liberazione Nazionale. Partigiano appartenente alla 15a Brigata Garibaldi “Diavolo”. Catturato il 29 Novembre 1944 durante un rastrellamento e condotto a Novellara dove la mattina del 4 Dicembre 1944 (secondo il volume di Piero Pedroni e Giorgio Barbieri “Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Carpi, Novi, Campogalliano, Soliera”, mentre sulla stele la data è quella del 5 Dicembre) fu trucidato. Riposa nel Sacrario dei Martiri della Libertà nel Cimitero di Novi di Modena. Insignito della medaglia d’Argento al Valor Militare “alla Memoria”.

2. Vasco Scaltriti (“Ivan”), nato a San Prospero di Correggio (Re) il 16 Luglio classe 1922, residente a San Martino in Rio (Re), contadino. Già militare presso il Comando Artiglieria della 52a Armata nella ex Jugoslavia dove lo colse l’armistizio dell’8 Settembre 1943. Abbracciato il movimento resistenziale, rispose alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana proprio per promuovere l’attività antifascista all’interno delle organizzazioni militari nemiche, attività che svolse nella Caserma del 3° Reggimento Artiglieria (sabotaggi, raccolta di materiale ed armi, invio dei giovani alle formazioni partigiane). Nel Settembre 1944 divenne dirigente di zona del Fronte della Gioventù, l’organizzazione nazionale che si proponeva di riunire tutti i giovani di qualsiasi provenienza politica e non, per avviarli alla lotta contro il nazifascismo. La sua sfera di azione comprendeva i territori di Bagnolo in Piano (Re), Campagnola Emilia (Re) e Rolo (Re). Venne arrestato il 3 Dicembre 1944 da una pattuglia nazifascista mentre, in bicicletta, si stava recando ad un incontro nella zona tra Canolo e Fosdondo (entrambe frazioni di Correggio) e condotto alla Villa Lombardini di Novellara dove fu ferocemente torturato. Non avendo nulla rivelato, fu ucciso da una raffica di mitra la notte del 13 Dicembre 1944. Riconosciuto caposquadra appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “Fratelli Manfredi”. Riposa nel Sacrario dei Martiri della Libertà di San Martino in Rio (Re).

3. Andrea Zavaroni (“Marco”) nato a Campagnola Emilia il 13 Febbraio 1918, ivi residente. Comandante dei Distaccamento nella 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi” e dirigente delle S.A.P. (Squadre di Azione Patriottica) stesse. Ferito e catturato il 15 Novembre 1944 a Cognento (Campagnola Emilia) dagli agenti della squadra politica della Polizia repubblicana di Reggio Emilia (la cosiddetta “Banda Pelliccia”, dal nome del suo comandante) e condotto a Villa Lombardini, a Novellara, sede di un Comando tedesco. Qui muore sotto tortura il 18 Novembre 1944 ed il suo corpo sepolto in una vicina concimaia. Decorato con la medaglia d’Argento al Valor Militare “alla Memoria”. Riposa nel Sacrario dei Martiri della Libertà nel Cimitero di Campagnola Emilia.

FONTI:

Guerrino Franzini “Storia della Resistenza Reggiana”, Anpi Reggio Emilia, Tecnostampa, Reggio Emilia 1966.

Piero Pedroni e Giorgio Barbieri “Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Carpi, Novi, Campogalliano, Soliera”, Edizioni Il Fiorino, Modena s.d.

Banca dati dei Caduti in guerra nel sito dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Reggio Emilia (Istoreco) www.istoreco.re.it/

www.anpireggioemilia.it

www.straginazifasciste.it

Contenuti

Iscrizioni:
GLORIA AI MARTIRI
PER LA LIBERTA’

SCALTRITI VASCO
IVAN
N. IL 16.7.22 M. 13.12.44
DA CORREGGIO

ZAVARONI ANDREA
MARCO
N. 13.12.18 M. 18.11.44
DA CAMPAGNOLA

GASPARINI RENZO
N.2
N. 2.10.26 M. 5.12.44
DA NOVI DI MODENA
Simboli:
Stella a cinque punte incisa in bassorilievo sulla parte superiore della stele, simbolo delle Brigate Garibaldi, le formazioni partigiane organizzate dal Partito Comunista Italiano, a cui i tre Caduti appartenevano. Piccola croce cristiana incisa nei due vasi portafiori laterali.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps:
44.8483239, 10.7247905

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