215237 - Stele ai Caduti dell’eccidio del 1° Ottobre 1944 alla “botte” di Pioppe di Salvaro – Grizzana Morandi

Il 1° Ottobre 1944 soldati tedeschi della 16a SS-Panzer Grenadier-Division “Reichsfuhrer-SS” fucilarono, dinanzi allo stabilimento della ex canapiera di Salvaro, 45 o 46 uomini (tra cui due partigiani e due sacerdoti) nell’ambito del grande rastrellamento operato nella zona compresa tra i Comuni bolognesi di Marzabotto, Grizzana Morandi e Vado, volto ad annientare i partigiani della Brigata “Stella Rossa” comandata da Mario Musolesi (“Lupo”). La stele a ricordo di quest’eccidio è collocata su una base rettangolare di pietra, posta in uno spazio ricavato lungo un muretto che costeggia la strada che corre parallela tra la canapiera e la ferrovia. Al centro di questo spazio si trova una lampada elettrica. La stele è costituita da una grande lastra di pietra levigata dal profilo irregolare. Su di essa è composta l’epigrafe con caratteri di bronzo in rilievo. Vi sono riportati i nomi dei Caduti in ordine alfabetico (raggruppati in gruppi rispettivamente di 7, 8, 8, 8 e 7 nominativi), tranne quelli dei due religiosi posti in testa all’elenco. Quattro vittime, originarie della Toscana, sono rimaste ignote. Inoltre è presente la dedica della comunità di Grizzana Morandi ai suoi 40 Caduti fucilati a Pioppe e a Creda nei giorni 29 Settembre e 1° Ottobre 1944. Alla base della stele si trova una lastra rettangolare di bronzo con un’altra epigrafe dai caratteri incisi a sbalzo. Nel 1994, accanto alla stele, a destra rispetto a chi guarda, è stato collocato un tondo in bronzo con scolpiti in bassorilievo il busto di Cristo crocifisso e due rami d’olivo. Lungo la sua cornice sono incisi i nomi dei due sacerdoti qui fucilati, l’anno dell’eccidio e quello del 50° Anniversario.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Pioppe di Salvaro
Indirizzo:
Via Pioppe Berleta, ex canapiera “La Botte”
CAP:
40030
Latitudine:
44.311363
Longitudine:
11.162665

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lungo un muretto della strada che costeggia l'ex canapiera
Data di collocazione:
Monumento originario eretto nel 1946; il tondo in bronzo con il bassorilievo raffigurante Cristo crocifisso è stato collocato nel 1994
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Pietra per la stele e per il basamento su cui poggia. Bronzo per i caratteri in rilievo che compongono l'epigrafe presente sulla stele. Bronzo anche per la targa posta alla base del monumento e per il tondo raffigurante in bassorilievo il busto di Cristo crocifisso.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Grizzana Morandi
Notizie e contestualizzazione storica:
Dalla scheda compilata dal prof. Paolo Pezzino per il sito www.straginazifasciste.it

Se nell’area considerata “calda”, quella nella quale penetrarono gli uomini di Reder, l’operazione aveva una netta impronta eliminazionista, nelle valli del Reno e in quella del Setta furono operati, nei giorni 29 e 30 Settembre 1944, rastrellamenti di soli uomini e nel giorno 1° Ottobre, quando cioè l’operazione a Monte Sole era ufficialmente conclusa, furono eliminati gli ostaggi che nelle selezioni del giorno precedente non erano stati giudicati idonei al lavoro. Nella valle del Setta i rastrellati da parte delle SS (reparto non identificato) furono concentrati presso il rifugio di Vado. Il 30 Settembre, verso le 14:00, fu operata una selezione fra i prigionieri da un ufficiale tedesco, coadiuvato da un italiano che fungeva da interprete: l’autocarro dove erano stati fatti salire coloro che erano stati selezionati per il lavoro coatto non percorse una lunga strada, la sua destinazione era Pioppe di Salvaro, nella valle del Reno, che rappresentava il centro di coordinamento di tutte le operazioni di rastrellamento effettuate dalle SS in quei giorni. Passando per Sasso Marconi e Marzabotto, arrivarono a Pioppe e furono rinchiusi nella chiesa adiacente allo stabilimento industriale. Anche nella valle del Reno le SS (probabilmente reparti della contraerea e dell’artiglieria della 16a Divisione SS, reparti della Compagnia d’accompagnamento della Divisione, coadiuvati da reparti del Battaglione dell’Est e del reggimento antiaereo) rastrellarono gli uomini: 200 o 300, presi sia dai villaggi sia dalle case dei contadini. I fermati, fra i quali alcuni sacerdoti, furono rinchiusi nell’edificio dello stabilimento industriale, la canapiera, (ormai fuori uso per un bombardamento), e precisamente in quella che veniva indicata come la «casa dei birocciai», cioè le scuderie dello stabilimento. Da quel momento la gestione degli uomini rinchiusi passò probabilmente alla Feldgendarmerie della 16a Divisione SS. Rinchiusi in uno spazio ristretto, sottoposti alle angherie dei sorveglianti che si alternavano, senza cibo, se non quel poco che alcune donne riuscirono a far filtrare con il consenso delle guardie più disponibili, le ore passavano in un’angosciosa incertezza sulla propria sorte. Il 30 Settembre, o il 1° Ottobre, gli uomini furono divisi in tre gruppi: secondo una testimonianza, alla selezione avrebbe partecipato “Cacao”, il partigiano traditore Giuliano De Balzo, sulla cui effettiva esistenza, tuttavia, sono stati sollevati ragionevoli dubbi. Nel primo gruppo furono messi alcuni uomini, fra i quali quattro dei sei religiosi, che sarebbero stati liberati verso le 13:00 del 1° Ottobre; nel secondo furono messi coloro che sarebbero stati inviati al lavoro e furono rinchiusi nella chiesa e poi avviati verso Bologna; nel terzo furono inseriti coloro che, o perché troppo anziani, o perché dichiararono qualche malanno, furono considerati inabili (fra di essi don Elia Comini e padre Martino Capelli). Questo ultimo gruppo fu lasciato nelle scuderie. Nel pomeriggio avanzato i tedeschi entrarono e li derubarono di qualsiasi oggetto di valore, costringendoli a levarsi le scarpe. Li portarono quindi nella ‘botte’ del canapificio, un bacino dell’acqua industriale dello stabilimento, sul quale correva una passerella con ringhiera. C’erano da 20 a 30 soldati, al comando di un sergente, ed avevano piazzato sul muro opposto alla passerella due mitragliatrici. Un primo gruppo fu fatto schierare sul ciglio della botte e mitragliato. Il secondo gruppo dovette gettare i corpi nell’acqua e fu a sua volta mitragliato. Quindi i tedeschi finirono a colpi di pistola chi ancora non era morto e gettarono tutti i corpi nel serbatoio dell’acqua, buttandovi delle bombe a mano. Quei poveri corpi rimasero così per giorni: in molti tentarono di seppellirli, ma dovettero desistere sia per la difficoltà di tirarli fuori da quel catino, sia perché i tedeschi erano ancora in zona. Ancora parecchi giorni dopo i cadaveri erano nel bacino e la situazione era diventata insostenibile, il livello dell’acqua era cresciuto per le piogge, i corpi ormai gonfi ammorbavano l’aria: dopo circa 20 giorni dall’eccidio un uomo aprì quindi la saracinesca della botte e i corpi furono trascinati nelle acque del Reno, dove scomparvero per sempre.

Elenco delle vittime:

1. Arienti Primo, nato a Sant'Agata Bolognese (Bo), il 24 Luglio 1875 (o il 4 Luglio 1875), residente a Vergato, operaio.

2. Baccolini Calisto (o Callisto), nato a Grizzana l'11 Gennaio 1904, residente a Vergato, agricoltore. Fratello di Federico Giuseppe e Ruffillo.

3. Baccolini Federico Giuseppe, di Vergato, nato a Grizzana il 20 Marzo 1913, residente a Vergato, agricoltore. Fratello di Calisto e Ruffillo. Il suo nome non figura nella stele.

4. Baccolini Ruffillo, nato a Grizzana il 22 Agosto 1917, residente a Vergato, agricoltore. Fratello di Calisto e Federico Giuseppe.

5. Barbieri Calisto (o Callisto), nato a Vergato il 14.02.1917, residente a Grizzana, operaio. Fratello di Colombo.

6. Barbieri Colombo, nato a Bologna il 13 Settembre 1912, residente a Grizzana, operaio. Fratello di Calisto.

7. Borgia Alfredo, nato a Marzabotto il 29 Ottobre 1882, ivi residente, birocciaio.

8. Capelli Nicola Luigi (padre Martino), nato a Nembro (Bg) il 20 Settembre 1912, residente a Bologna. Sulla stele erroneamente indicato con il cognome Cappelli. Medaglia d'Argento al Valor Civile alla “memoria”

9. Comini don Elia, nato a Calvenzano di Vergato il 7 Maggio 1910, residente a Brescia. Medaglia d'Argento al Valor Civile alla “memoria”.

10. Costa Luigi, di Marzabotto, nato a Sasso Marconi (Bo) il 2 Aprile 1886, residente a Marzabotto, guardia giurata.

11. Cumani Aldo, nato a Grizzana l'8 Maggio 1917, ivi residente.

12. Dal Cero Angelo, nato a Verona il 21 Marzo 1898, residente a Bologna, ebanista e commerciante.

13. Davini Giulio, nato a Lucca il 13 Agosto 1914, ivi residente. Nominativo non presente sulla stele.

14. Degli Esposti Cleto, nato a Castel d'Aiano (Bo) il 16 Novembre 1884, residente a Marzabotto, colono.

15. Degli Esposti Ugo, nato a Grizzana il 24 Settembre 1904, ivi residente.

16. Donati Gino, nato a Grizzana il 4 Ottobre 1899, ivi residente.

17. Fava Antonio, nato a Vergato il 16 Gennaio 1896, ivi residente.

18. Felci Bernardo, nato a Crevalcore (Bo) il 28 Settembre 1879, residente a Marzabotto, operaio.

19. Ferri Eliseo, nato il 15 Agosto 1889, residente a Grizzana. Sulla stele indicato con il nome di Eliso.

20. Gherardi Armando, nato a Marzabotto il 23 Febbraio 1886, ivi residente, operaio.

21. Laffi Vincenzo, nato a Marzabotto il 19 Settembre 1876, ivi residente, carrettiere.

22. Monetti Primo, nato a Sasso Marconi il 4 Settembre 1874, residente a Marzabotto, muratore.

23. Monti Fernando, nato a Marzabotto il 26 Settembre 1907, ivi residente, muratore
.
24. Nannetti Adolfo, nato a Marzabotto il 14 Dicembre 1878, residente a Vergato. Padre di Guido Sabatino.

25. Nannetti Angelo, 20 anni, residente a Grizzana. Sulla stele indicato con il nome di Virginio.

26. Nannetti Guido Sabatino, nato a Vergato il 10 Aprile 1909, ivi residente, guardia di finanza. Figlio di Adolfo.

27. Nanni Franco, nato a Grizzana il 31 Marzo1928, ivi residente, operaio. Sulla stele indicato con il nome di Silvano.

28. Palma Martino, nato a Marzabotto il 12 Novembre 1918, ivi residente, operaio meccanico, partigiano della 7a Brigata Garibaldi G.A.P .“Gianni”.

29. Palmieri Riccardo, nato a Vergato il 13 Ottobre1893, residente a Grizzana, colono.

30. Pasini Giacomo, nato a Bologna il 5 Novembre 1912, ivi residente, partigiano della Brigata “Stella Rossa”. Sulla stele indicato con il cognome Passini.

31. Piccioli Ruggero, nato a Pisa il 3 Gennaio 1898 (o 1896), ivi residente.

32. Rosti Augusto, nato a Marzabotto il 1° Novembre 1908, ivi residente, operaio.

33. Scandellari Pasquino, nato a Marzabotto il 5 (o 4) Aprile 1885, ivi residente, operaio.

34. Serenari Adolfo, nato a Marzabotto il 1° Aprile1887, residente a Vergato, bracciante.

35. Serpentini Angiolino, nato a Pianoro (Bo) il 30 Dicembre 1904, residente a Grizzana, operaio. Sulla stele indicato con il nome di Angelo.

36. Venturi Luigi, nato a Castel d'Aiano il 15 Febbraio 1880, residente a Marzabotto, colono.

37. Venturi Martino, nato a Vergato 11 Novembre 1909, residente a Marzabotto, colono.

38. Venturi Virginio, nato a Vergato l'8 Novembre 1885 (o il 19 Settembre dello stesso anno), ivi residente, operaio.

39. Vignudelli Giovanni, nato a Savigno (Bo) il 15 Febbraio 1915, residente a Grizzana, colono.

40. Zanini Celso, di Marzabotto, nato a Marzabotto il 10 Luglio 1869, ivi residente, bracciante. Sulla stele indicato con il cognome di Zannini.

41. Ignoto di Lucca.

42. Ignoto di Lucca.

43. Ignoto di Lucca.

44. Ignoto di Pisa.

Per i dati delle vittime ho tenuto conto di quelli tratti dal sito “Storia e Memoria di Bologna” all'indirizzo https://www.storiaememoriadibologna.it/botte-di-pioppe-di-salvaro-408-evento?all_people_Persone_correlate=all#listapersone_Persone_correlate . I dati anagrafici discrepanti rilevati nella scheda del prof. Pezzino sono messi tra parentesi.

Sia la stele che il sito “Storia e Memoria di Bologna” riportano i nomi di altre due vittime:

1. Fermo Luigi Comelli, nato a Bonate Sotto (Bg) il 6 Ottobre 1884, ivi residente, impiegato, ucciso a Pioppe di Salvaro il 6 Ottobre 1944.

2. Giovanni Serenari, nato a Vergato il 23 Aprile 1889, residente a Marzabotto, cantoniere.

Questo porterebbe a considerare un numero di vittime pari a 45/46 uomini (escludendo Fermo Luigi Comelli morto il 6 Ottobre 1944), compresi i tre lucchesi ed il pisano rimasti ignoti. Tuttavia Giulo Davini, lucchese, non è presente con il suo nome sulla stele, risultando presente nella scheda del prof. Pezzino e nel sito “Storia e Memoria di Bologna” e non è dato sapere se è stato identificato successivamente.

Contenuti

Iscrizioni:
P MARTINO CAPPELLI (1)
DON ELIA COMINI

ARIENTI PRIMO
BACCOLINI CALISTO
BACCOLINI RUFFILLO
BARBIERI CALISTO
BARBIERI COLOMBO
BORGIA ALFREDO
COMELLI LUIGI

COSTA LUIGI
CUMANI ALDO
DAL CERO ANGELO
DEGLI ESPOSTI CLETO
DEGLI ESPOSTI UGO
DONATI GINO
FAVA ANTONIO
FELCI BERNARDO

FERRI ELISO (2)
GHERARDI ARMANDO
LAFFI VINCENZO
MONETTI PRIMO
MONTI FERNANDO
NANNETTI ADOLFO
NANNETTI GUIDO
NANNETTI VIRGINIO

NANNI SILVANO (3)
PALMA MARTINO
PALMIERI RICCARDO
PASSINI GIACOMO (4)
PICCIOLI RUGGERO
ROSTI AUGUSTO
SCANDELLARI PASQUINO
SERENARI ADOLFO

SERPENTINI ANGELO
SERENARI GIOVANNI
VENTURI LUIGI
VENTURI MARTINO
VENTURI VIRGINIO
VIGNUDELLI GIOVANNI
ZANINI CELSO

ALTRI QUATTRO UNO DI PISA E TRE LUCCHESI
LE MAESTRANZE DELLA DITTA MARTELLI P.
NEL SECONDO ANNIVERSARIO

GRIZZANA AL MARTIRIO SUBITO DAI SUOI 40 FIGLI DI PIOPPE E CREDA
CHE DAI NAZIFASCISTI FURONO IMMOLATI PER RAPPRESAGLIA
A RICORDO DEL DURO RISCATTO E DELLA LIBERTA'
ECCIDI AVVENUTI DAL 29 SETTEMBRE AL 1 OTTOBRE 1944

1° OTTOBRE 1944
IN QUESTI MONTI DOVE LE FATICHE DELL'UOMO
ERANO TUTTE PROTESE VERSO IL LAVORO
IL BARBARO TEDESCO CON FEROCIA SENZA PARI
CALPESTO' ED UCCISE TANTE VITE COLPEVOLI SOLO
DI AVERE AMATO LA FAMIGLIA E LA PATRIA

PADRE MARTINO CAPELLI S.C.J.
DON ELIA COMINI S.D.B.
1944
1994
Simboli:
Rami di olivo, simbolo di pace, scolpiti in bassorilievo sul tondo posto a lato della stele nel corso del 50° Anniversario della strage.

Altro

Osservazioni personali:
(1) CAPELLI
(2) ELISEO
(3) o FRANCO
(4) PASINI

La stele attuale deve aver sostituito un precedente monumento eretto nel 1946, nel secondo anniversario della strage.
Coordinate Google Maps: 44.3113986 11.1626807

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