184813 - Stele ai Paracadutisti d’Italia Caduti – Susa (TO)

La moderna stele rettangolare in granito dedicata ai Paracadutisti d’Italia Caduti è stata eretta nel 2015 in piazza Arsenio Favro, tra la stazione ferroviaria e la chiesa Parrocchiale di Sant’Evasio, a cura dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, Nucleo di Susa “Sergente Maggiore Giuseppe Leccese”, in una aiuola nelle immediate vicinanze della preesistente stele ai Caduti dell’aria.

Sul lato frontale è presente l’iscrizione dedicatoria e sono scolpiti, all’interno di due riquadri, i simboli del brevetto metallico di paracadutista militare, in orizzontale, e delle mostreggiature della Brigata Folgore, in verticale. Tra i particolari rimanenti spiccano le lastre in ottone, tre più piccole centinate, di cui due in ricordo di reduci della battaglia di El-Alamein ed una in ricordo di un Caduto della R.S.I., ed una di maggiori dimensioni recante una frase di W.Churchill in omaggio ai Leoni della Folgore.

Sul lato posteriore sono presenti la denominazione del nucleo segusino dell’A.N.P.d’I. e, in grande formato, la scritta rampante “Folgore” di colore rosso.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Arsenio Favro
CAP:
10059
Latitudine:
45.13880786394
Longitudine:
7.0529531527092

Informazioni

Luogo di collocazione:
Aiuola centro parcheggio
Data di collocazione:
27 Settembre 2015
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Granito per la stele; targhe in ottone. E' presente un'asta portabandiera.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
A.N.P.d'I. Nucleo di Susa
Notizie e contestualizzazione storica:
Molti sono gli avvenimenti del paracadutismo militare italiano, a partire dal 15 ottobre 1939, quando venne istituita in Italia la Regia Scuola Paracadutisti dell'Aeronautica a Tarquinia, che iniziò l'addestramento dei primi istruttori dell'Esercito a giugno 1940, ed i primi corsi per le reclute il mese successivo. La prima Divisione paracadutisti avrebbe dovuto prendere parte alla progettata invasione di Malta, ma successivamente venne trasferita in Africa e ribatezzata in seguito "Folgore".

La vicenda storica più rilevante ricordata dalla stele è infatti la seconda battaglia di El Alamein, il più grande scontro in terra d'Africa della seconda guerra mondiale.
L'allora Divisione Folgore contava ad agosto 1942 un organico teorico di 5.912 uomini, di cui 299 ufficiali. La Folgore fu schierata ad El Alamein, insieme ad altre unità italiane e tedesche, a fronteggiare un preponderante fronte britannico ed alleato, di gran lunga superiore in uomini, mezzi corazzati, artiglieria e supporto aereo.
La battaglia iniziò la sera del 23 ottobre 1942 sotto un formidabile tiro di artiglieria e si protrasse fino al 3 novembre. La Folgore resistette ai ripetuti tentativi di sfondamento portati dalla 7ª Divisione corazzata britannica, così come al grande attacco concentrico sferrato il 25 ottobre da elementi 7ª Divisione Corazzata e della 44ª e 50ª Divisione di fanteria, e l'ultimo tentativo della 132ª Brigata Fanteria (44ª Divisione) il giorno 27. I paracadutisti fecero ricorso a tutte le possibili risorse umane e ai più diversi stratagemmi, suddividendosi in piccoli gruppi, assaltando ad uomo i carri nemici e dando ripetute prove di audacia, al prezzo di altissime perdite. In ottemperanza agli ordini dell'ACIT (Armata Corazzata Italo-Tedesca, ovvero Deutsch-Italienische Panzerarmee, comandata dal feldmaresciallo Rommel) la divisione "Folgore" iniziò la ritirata nella notte del 3 novembre 1942, in condizioni rese difficilissime dalla mancanza di acqua e di mezzi di trasporto. Dopo due giorni di marcia nel deserto, nel primo pomeriggio del giorno 6, ciò che restava della Divisione, 32 ufficiali e 262 paracadutisti, dopo aver distrutto le armi si arrese, ricevendo da parte inglese gli onori delle armi e vari attestati al valore dimostrato. La Divisione e tutti i suoi Reggimenti furono decorati della Medaglia d'oro al Valor Militare alla Bandiera.
(Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/185ª_Divisione_paracadutisti_"Folgore"
e http://www.leccecronaca.it/index.php/2012/11/01/in-ricordo-di-el-alamein/)

Dopo l'8 settembre 1943, reparti della Folgore aderirono alla Repubblica Sociale Italiana e proprio in Val di Susa presero parte a scontri con le forze partigiane, vedi il rastrellamento in Val Clarea e alle Ramats.
(Fonte: https://www.comune.chiomonte.to.it/wp-content/uploads/2019/03/Pannello-partigiani-Ramats.pdf)

Dei tre paracadutisti commemorati, legati alle Valli di Susa e del Sangone, il sergente maggiore Giuseppe Leccese era originario di Condove. Tra i pochi reduci di El Alamein, ferito al capo, fece il viaggio di ritorno prima in autoambulanza, poi in areo fino a Palermo. Era incapace di parlare, moralmente scosso. Dopo un mese di convalescenza rieccolo paracadutista nella Divisione Nembo e nuovamente ferito dopo un lancio in Sardegna. L’8 settembre, con lo sbandamento dell’esercito italiano, scelse di proseguire il conflitto nelle file americane. Entrò nell’Office Strategic Service, lo spionaggio statunitense, e in borghese fu lanciato oltre le linee. Preparò sabotaggi, tenne i contatti con gli americani e organizzò i lanci di materiali ed armi.
(Fonte: https://www.lagendanews.com/folgore-domenica-il-ricordo-di-giuseppe-leccese-condove/

Il generale Carlo Mautino de Servat, originario di Giaveno e già capitano della Folgore ad El Alamein, era stato in precedenza tenente degli alpini nel battaglione sciatori "Monte Cervino", sul fronte greco-albanese dove rimase ferito sui monti Trebescini meritandosi una prima medaglia d'argento al valor militare. Passò in seguito nei paracadutisti, assertore convinto di questa specialità moderna, distinguendosi ad El Alamein con la Folgore (altre 2 medaglie), per passare infine sul fronte italiano con l'avanzata degli alleati verso il Nord. Alla Liberazione, continuava con la Folgore la sua innata vocazione di paracadutista per divenire poi negli anni '60 il primo comandante della SMIPAR, Scuola Militare di Paracadutismo, di Pisa. Chiamato in seguito a Roma per incarichi speciali, lasciò il servizio attivo col grado di Generale di Divisione, dopo una brillante e significativa carriera.
(Fonte: http://vecio.it/forum/viewtopic.php?t=782)

Per quanto riguarda Alberto D’Alessandro, Folgorino della Repubblica Sociale Italiana, questi era nato a Coppito (Aq) ed era stato ferito sulle montagne della Valle nell'aprile del 1945, esattamente al Moncenisio, per difendere i confini dai Francesi. Seppellito nel cimitero militare della citta di Susa veniva trasferito, su richiesta dell’ANPd’I sezione di Milano commissione permanente onoranze dei caduti Paracadutisti, al sacrario di Tradate nel 1963, dove ora riposa.
(Fonte: https://www.congedatifolgore.com/it/nucleo-anpdi-di-susa-inaugurazione-del-monumento-ai-paracadutisti-con-eccezionale-partecipazione-di-autorita-e-pubblico/)

Contenuti

Iscrizioni:
Iscrizione frontale:

AI PARACADUTISTI
D'ITALIA

CADUTI:
- IN GUERRA
- IN MISSIONI DI PACE
- SUI CAMPI DI LANCIO

Folgore


Targa maggiore in ottone:

Londra. Camera dei Comuni 21/XI/1942
"Dobbiamo davvero inchinarci di fronte ai resti
di quelli che furono i Leoni della Folgore"
W. Churchill


Tre targhe minori:

LEONE DI
EL ALAMEIN
GENERALE PARAC.
CARLO MAUTINO
de SERVAT
Brev.00710
* 30-09-1908
+ 01-08-1983

LEONE DI
EL ALAMEIN
SERG.MAGG.PARAC.
GIUSEPPE LECCESE
Brev.00132
* 14-05-1921
+ 06-02-2008

Rgt.FOLGORE R.S.I.
1° Btg.Folgore 3° Camp.
Serg.PARAC.
ALBERTO D'ALESSANDRO
Matr.13369
* Coppito 17-02-1924
+ Susa 07-04-1945


Data di inaugurazione:

27 SETTEMBRE 2015


Iscrizioni posteriori:

A.N.P.d'I.

FOLGORE

NUCLEO
PARACADUTISTI
VALSUSA
Simboli:
Brevetto di paracadutista militare:
Stella a cinque punte sovrapposta a due ali spiegate stilizzate, sormontate da un paracadute.

Mostreggiatura Folgore, presente anche sulla sommità dell'asta portabandiera:
Gladio sovrapposto ad un'ala che avvolge in verticale un paracadute e sottostante stella a cinque punte.

Stemma Folgore, sotto la data di inaugurazione:
Su fondo azzurro con bordo giallo - oro;
nel mezzo reca due ali spiegate di colore bianco sovrapposte a una saetta giallo-oro.

Sullo spigolo superiore sinistro, sotto il taglio dell'angolo, è presente una sottile striscia tricolore.

Altro

Osservazioni personali:
Anche la vicina stele ai Caduti dell'aria è censita su Pietre della Memoria, Pietra N.183619.

Gallery