154588 - Lapide in ricordo di Eugenio Corti – Besana in Brianza

Lapide a ricordo di Eugenio Corti, collocata nel cimitero di Besana in Brianza (provincia di MB) sulla tomba di famiglia del ramo besanese dei Corti. La struttura su cui è affissa, in pietra serena a forma a parallelepipedo, poggiante su tre rialzi in granito ed è sormontata da una croce con crocefisso in stile neoclassico, di materiale bronzeo. Sul lato che dà verso mezzogiorno, in anni recenti è stata apposta la lastra commemorativa di Eugenio Corti (21 gennaio 1921 – 4 febbraio 2014): a lato della fotografia nell’ovale, si ricordano gli estremi dello “scrittore tornato dalla Russia”, con in calce una poesia firmata da Alessandro Rivali, il curatore delle opere letterarie di Corti presso le Edizioni Ares di Milano.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Carlo Ferrario
CAP:
20842
Latitudine:
45.704494756883
Longitudine:
9.2858774108368

Informazioni

Luogo di collocazione:
Cimitero comunale
Data di collocazione:
Febbraio 2014
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
E’ fatta di pietra serena, di forma a parallelepipedo, poggiante su tre rialzi in granito e sormontata da una croce con Crocefisso in stile neoclassico, di materiale bronzeo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
La lapide è di particolare interesse perché traccia memoria di uno scrittore che fu innanzitutto un giovane soldato italiano (Seconda Guerra Mondiale) inviato nella campagna di Russia nel 1942-’43 con il contingente dell’ARMIR: da quell’azione militare tornò come reduce con pochissimi altri compagni, scampati alla ritirata. Poco dopo l’8 settembre 1943, si arruolò nell’esercito regolare ai comandi del CLN, e compì a fianco degli Alleati la risalita dell’Italia durante la Guerra di Liberazione (1944-’45) come sottotenente d’artiglieria. Venne decorato con la “medaglia d’argento al valor militare”.

Dopo la guerra, prese corpo la sua vocazione di scrittore e narratore: vennero pubblicati “I più non ritornano” (1947) come diario di guerra, “Il cavallo rosso” (1983) come ampio romanzo novecentesco e “Gli ultimi soldati del re” (1994) come narrazione della vita degli italiani durante il conflitto bellico.

La lapide è presente dal 2014 e riporta ai suoi cardini quattro piccola decorazioni in ferro battuto; occupano i restanti loculi sotto la stele altri parenti del defunto scrittore. Nell’insieme, la costruzione del monumento conferisce un senso di austera pace e si inserisce con sobrietà nell’ambito del camposanto municipale: il visitatore che vi sopraggiunge scopre dunque con pudore e gratitudine questa “pietra della memoria”.

Contenuti

Iscrizioni:
EUGENIO CORTI
SCRITTORE
21-1-1921 4-1-2014

ALLO SCRITTORE TORNATO DALLA RUSSIA
Molti -trasparenti- si addensavano
intorno a lui nel fervore dell'opera.
Chiedevano dell'altra vita
e la pietà del ricordo.
Per questo era scampato alla Caina,
al lungo bruco perso nella neve.

Su tutto prediligeva
volti di donna bellissimi
evocati per l'esattezza del profilo,
onda di una lunga nostalgia
e luce di una sola contemplazione.

Aveva cercato di chiudere la vita
nella perfezione della pagina.
Che pulsasse il vero nell'opera
-la piena adesione-

Alessandro Rivali

Simboli:
Fotografia in b/n
formato ellissoidale
quattro borchie metalliche a crocetta, ai vertici della lapide

Altro

Osservazioni personali:
Ci siamo recati in loco in una limpida giornata di vento, a fine inverno: 20 studenti accompagnati da due insegnanti.
Il silenzio e la quiete inducevano a riflessioni che ognuno ha fatto dentro di sé: il ricordo dei defunti,
l'ombra del passato, l'angoscia della guerra e la serenità del tempo presente che arriva dal futuro.
Abbiamo visto e conosciuto, una memoria attraverso la pietra, delle azioni dei nostri antenati, del loro
anelito alla felicità e del loro segreto sacrificio.

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