Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Ortonovo
- CAP:
- 19034
- Latitudine:
- 44.085943872601
- Longitudine:
- 10.06348585953
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada
- Data di collocazione:
- 29 Novembre 1974
- Materiali (Generico):
- Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra di marmo bianco di Carrara collocata su un basso terrapieno ad aiuola con ghiaia delimitato da due file di blocchetti di marmo
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Luni
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il luogo in cui è collocata la stele è noto per le vicende legate al tragico rastrellamento del 29 novembre del 1944 durante il quale morirono sia civili che partigiani. Il 29 novembre 1944, all'alba, le forze nazifasciste avviarono un vasto e cruento rastrellamento nella bassa Lunigiana, coinvolgendo un territorio compreso tra Sarzana, Carrara e Massa. L'operazione, che durò fino al 5 dicembre, vide l'impiego di circa 10.000 uomini tra Wehrmacht, SS e brigate nere fasciste. L'obiettivo era reprimere le attività delle formazioni partigiane locali, in particolare la Brigata Garibaldi "U. Muccini", che contava quasi 1.000 combattenti. Questo monumento ci ricorda il sacrificio di due giovani del posto, i partigiani Gino Cervia e Giuseppe Piola. Quest'ultimo era figlio del farmacista Evraldo Piola, organizzatore comandante della locale formazione partigiana che verrà intitolata al caduto ortonovese “Velino Paita”. Giuseppe “Beppe” Piola era stato liberato pochi giorni prima nell'ambito di uno scambio di prigionieri avvenuto tra le brigate nere e il comando partigiano locale seguito all'attacco contro la camionetta fascista del 9 novembre. Il 9 novembre 1944, Gino, partigiano, arrivò a casa con un compagno e due muli carichi di grano. Poco dopo giunse un camion delle Brigate Nere, che inseguirono i partigiani. Gino riuscì a fuggire, ma si ferì gravemente al tallone durante un salto di dieci metri e si rifugiò presso la sua formazione partigiana. Nei giorni successivi, alcuni compaesani portarono medicinali, ma la ferita non guariva. Il 29 novembre 1944, durante un attacco nazifascista, Gino venne ucciso mentre cercava di scappare, insieme a un civile e a Beppe Piola, figlio del comandante partigiano. Il corpo di Gino fu recuperato da alcuni compaesani, ma la famiglia non poté vederlo a causa della sorveglianza delle Brigate Nere, che continuarono a terrorizzare la popolazione.
Contenuti
- Iscrizioni:
- XXIX NOVEMBRE 1974
IL XXIX NOVEMBRE 1944
PER ARRESTARE LE
ORDE NAZIFASCISTE IN
NOME DELLA LIBERTA’
E DELLA DEMOCRAZIA
QUI CADDERO
CERVIA GINO
PIOLA GIUSEPPE
LA POPOLAZIONE DI ORTONOVO MEMORE
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita