
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Emilia Centro
- CAP:
- 41100
- Latitudine:
- 44.647334273985
- Longitudine:
- 10.925499085701
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Sulla parete a sinistra appena si entra nella sagrestia della chiesa.
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Ottone
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra di ottone lucido con iscrizione incisa e verniciata di nero.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Benedetto Richeldi nacque a Rocca Santa Maria (frazione di Serramazzoni) il 5 febbraio 1912 da Dovindo e Odilia Pellati, agricoltori. Fu ordinato sacerdote il 16 marzo 1935 e fu inviato a Finale Emilia, dove insegnò presso il locale Seminario minore diocesano. Nel corso del 1942 e del 1943 don Benedetto entrò in contatto e conobbe alcuni profughi ebrei mandati al confino a Finale. Nel settembre del 1943, quando i tedeschi occuparono Finale, cinque degli ebrei internati furono arrestati. La moglie di uno degli arrestati si rivolse al giovane prete affinché intervenisse in loro favore. Don Richeldi riuscì a ottenere dalla Gestapo il rilascio degli arrestatati e creò per gli ebrei una rete di aiuti formata da personalità ecclesiastiche, carabinieri, amministratori locali e cittadini finalesi. In considerazione dei pericoli crescenti, don Richeldi consigliò agli ebrei di lasciare il paese per località sulle colline vicine. Nel dicembre del 1943, i fascisti scoprirono che gli ebrei si nascondevano nelle vicinanze e don Richeldi pianificò la loro fuga in Svizzera. Preparò per loro documenti falsi e diede loro una guida e le istruzioni su come procedere: in treno fino a Milano, poi a Como, Lanzo d'Intelvi e in Svizzera. Nel 1944 Richeldi fu trasferito come economo spirituale a San Biagio in Padule dove continuò il suo lavoro per salvare persone ingiustamente braccate dai nazifascisti. Denunciato, dovette fuggire a Palagano e lì iniziò a collaborare con i partigiani, nascondendo numerosi ricercati in un nascondiglio della chiesa. Don Richeldi morì il 18 febbraio 1997. Per il suo impegno a favore di tanti ebrei, da lui nascosti e fatti fuggire in Svizzera, don Richeldi fu dichiarato Giusto tra le Nazioni il 3 maggio 1973.
FONTI:
https://collections.yadvashem.org/en/righteous
http://giustiemiliaromagna.it/giusti/
“Giusti tra le Nazioni” è una terminologia che indica i non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista durante la seconda guerra mondiale. Dal 1962 è anche un'onorificenza ufficiale conferita dall'Yad Vashem (Ente nazionale per la Memoria della Shoah dello Stato di Israele) a tutti i non ebrei riconosciuti come "Giusti".
Contenuti
- Iscrizioni:
- DON BENEDETTO RICHELDI
05 FEBBRAIO 1912 18 FEBBRAIO 1997
GIUSTO TRA LE NAZIONI
(3 MAGGIO 1973)
RETTORE DELLA CHIESA COMUNALE DEL VOTO
- Simboli:
- In alto sulla targa è presente lo stemma del Comune di Modena.
Altro
- Osservazioni personali:
- Don Benedetto Richeldi è anche ricordato nelle pietre:
228522 - Giardino dei Giusti – Sassuolo (MO)
164068 - Lastra in ricordo degli otto modenesi “Giusti tra le Nazioni” – Modena