235167 - Targa a don Pasquino Borghi – Correggio (RE)

Targa posta per intitolare una via al sacerdote partigiano don Pasquino Borghi, Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via don P. Borghi
CAP:
42015
Latitudine:
44.784035886966
Longitudine:
10.778002051213

Informazioni

Luogo di collocazione:
Su palo all'incrocio tra via don P. Borghi e la SP 48.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Targa di metallo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Correggio
Notizie e contestualizzazione storica:
Pasquino Borghi nacque a Bibbiano (RE) il 26 ottobre 1903 in una famiglia di mezzadri. Entrò nel seminario di Marola a 12 anni e proseguì gli studi nel seminario di Albinea. Tra il 1923 e il 1924 prestò servizio militare, e alla fine della leva divenne missionario, entrando nell'istituto Benedetto XV della congregazione religiosa comboniana a Venegono Superiore (VA). Nel 1929 fu ordinato sacerdote e nel 1930 partì per la missione comboniana nel Sudan anglo-egiziano. Nel 1938 rientrò in Italia per motivi di salute e nell'agosto del 1943 fu nominato parroco di Coriano Tapignola (RE).
Dopo l'8 settembre 1943 iniziò ad accogliere i militari sbandati e sostenne la banda partigiana dei fratelli Cervi. Partigiano lui stesso, con il nome di Albertario, collaborò attivamente con don Domenico Orlandini (nome di battaglia "don Carlo") il quale diede vita alle formazioni delle Fiamme Verdi. Arrestato dai fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana il 21 gennaio 1944, fu incarcerato prima a Scandiano e dopo a Reggio Emilia. Il 29 gennaio 1944 il Tribunale speciale fascista di Reggio Emilia lo condannò alla fucilazione insieme ad altri otto partigiani. L’esecuzione avvenne all’alba del giorno dopo.
Il 7 gennaio 1947 il capo provvisorio della Repubblica Italiana, Enrico De Nicola, gli conferì la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione: “Animatore ardente dei primi nuclei partigiani, trasfuse in essi il sano entusiasmo che li sostenne nell'azione. La sua casa fu asilo ad evasi da prigionia tedesca e scuola di nuovi combattenti della libertà. Imprigionato dal nemico, sopportò patimenti e sevizie, ma la fede e la pietà tennero chiuse le labbra in un sublime silenzio che risparmiò ai compagni di lotta la sofferenza del carcere e lo strazio della tortura. Affrontò il piombo nemico con la purezza dei martiri e con la fierezza dei forti e sulla soglia della morte la sua parola di fede e di conforto fu di estremo viatico ai compagni nel sacrificio per assurgere nel cielo degli eroi. - Reggio Emilia, 30 gennaio 1944”

Contenuti

Iscrizioni:
Don Pasquino Borghi (Albertario)
1943-1945
partigiano
medaglia d’oro al valor militare alla memoria
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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