139372 - Lastra al Gen. Marco Guidelli Guidi “Max”- Solara di Bomporto

Una lastra metallica rettangolare, posta all’estremità di un palo anch’esso metallico, intitola un parco al generale Marco Guidelli Guidi, combattente nella Grande Guerra e   comandante partigiano “Max”  nella guerra di Liberazione, deceduto nel 1983. La targa  è posta nel terreno privato della famiglia Guidelli Guidi.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Solara
Indirizzo:
Via Passo Natante
CAP:
41030
Latitudine:
44.77018689999999
Longitudine:
11.093490900000006

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parco della villa Guidelli Guidi
Data di collocazione:
05/10/2008
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Metallo per il palo e la targa - plastica dura di colore bianco per la targa dell'iscrizione.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bomporto
Notizie e contestualizzazione storica:
Marco Guidelli Guidi appartiene ad un’importante casata nobiliare, la cui presenza è attestata in Toscana già dall’anno Mille. Dal 1790 la famiglia arriva a Modena e ottiene per i suoi componenti il titolo di conte dal duca Ercole III d’Este.
Il padre di Marco Guidelli Guidi, Casimiro, studia medicina e diventa medico condotto a Serravalle d’Asti, dove nel 1893 nasce Marco, secondo di quattro figli.
Dopo aver compiuto gli studi elementari a Laveno, sul Lago Maggiore, dove il padre è trasferito come medico, si sposta a Milano e consegue nel 1911 la licenza tecnica con indirizzo fisico-matematico al Regio Istituto “Carlo Cattaneo”. Dal 1911 al 1914 Marco frequenta l’Accademia Militare di Modena e inizia la carriera nell’esercito. Partecipa alla Prima Guerra Mondiale prima come tenente, poi è promosso a capitano ed infine comandante di vari reggimenti d’artiglieria, combattendo sul Carso e ottiene vari riconoscimenti.
Nel 1921 è affidato al 2° Reggimento Artiglieria Pesante Campale di Modena, vi rimane 5 anni e nel frattempo si sposa con Marianna Boni dalla quale avrà 4 figli.
Nel 1934 prende parte alla spedizione per la guerra coloniale per la conquista d’Etiopia e qui combatte come comandante anche di un gruppo di indigeni eritrei che ha personalmente addestrato.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'11 Giugno 1940, Guidelli è inquadrato nel 7° Raggruppamento d'Artiglieria di Corpo d'Armata dislocato ad Asti e mobilitato sul fronte occidentale. Dopo essersi lussato un ginocchio, Guidelli è ricoverato e una volta guarito non torna sul campo, ma è chiamato a Roma come ufficiale addetto all'Ispettorato d'Artiglieria. Quando nel luglio del 1943 gli Alleati bombardano Roma, Guidelli e la sua famiglia trovano rifugio negli scantinati del loro palazzo; quando il 25 Luglio Mussolini deve rassegnare le dimissioni, Guidelli non è troppo turbato dalla notizia e dice di sentirsi ancora legato al giuramento fatto 30 anni prima di fedeltà alla monarchia.
Dopo l'armistizio Guidelli rimane qualche mese nell'ombra, la famiglia è a Solara; verso la fine di Ottobre li raggiunge.
Arrivato a Solara, dove già i partigiani si erano organizzati in Comitato di Liberazione Nazionale, scopre che due dei suoi figli hanno aderito alla Resistenza e vi aderirà anche lui, non solo influenzato dalla scelte dei figli più grandi ma dalla tradizione liberale della sua famiglia, che si è sempre spesa per il bene del popolo. Quando la sua presenza a Solara diventa pericolosa e la sua villa è requisita dai tedeschi, Guidelli si dà alla clandestinità e trova rifugio presso alcune famiglie partigiane di Modena; incomincia a farsi chiamare semplicemente “Max”, senza titoli nobiliari e gradi militari.
In previsione delle operazioni conclusive di Liberazione, il comandante degli inglesi che opera nel modenese propone un nuovo assetto delle forze partigiane e di darne il comando ad un uomo d’armi; viene individuato Guidelli, che piace sia ai comunisti che ai democristiani. Il 15 Marzo 1945 Guidelli assume il Comando Militare di Zona della provincia di Modena e si occupa di addestrare, organizzare, fornire i viveri e le armi per i partigiani, infonde loro coraggio. Le azioni per liberare Modena iniziano tra il 20 e il 21 Aprile: nella notte inizia la fuga dalla città delle formazioni fasciste e i tedeschi si allontanano verso il reggiano e il mantovano. La mattina del 22 Aprile i partigiani entrano a Modena ed i combattimenti vanno avanti per tutta la giornata; i tedeschi si sono chiusi dentro all’Accademia ma intorno alle 16.30 trattano la resa, la lettera è preparata dallo stesso Guidelli; i tedeschi sono affidati agli americani, Modena è libera e non è bombardata.

Contenuti

Iscrizioni:
Parco GEN. MARCO GUIDELLI GUIDI “MAX”
Asti 1893- Solara 1983
Militare di carriera aderì al corpo volontario della libertà e, in qualità di comandante militare di zona della provincia di Modena , intimò il 22 aprile 1945 la resa alla forze tedesche asserragliate presso il palazzo ducale di Modena, scongiurandone in tal modo il bombardamento. Nobile figura di italiano fu fulgido esempio per gli ideali di libertà democrazia, amore disinteressato per la patria.
L’amministrazione Comunale in nome della comunità intera.
Solara, 5 ottobre 2008
Simboli:
Il simbolo del Comune di Bomporto.

Altro

Osservazioni personali:
Il 2 Giugno 1956 il Generale Marco Guidelli Guidi è insignito della Medaglia di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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