216000 - Lapide in piazzale Cantore – Milano

La grande lapide collettiva in memoria di 21 Caduti posta dall’A.N.P.I. di Porta Genova in piazza Cantore è realizzata con una lastra di travertino con dimensioni approssimative 1,2 x 2,5 metri metri, con la parte superiore arrotondata.

È collocata nella nicchia destra del piccolo edificio dell’ex dazio di Porta Genova che sorge vicino alla Darsena, nella piazza formata dall’incontro-incrocio di importanti vie milanesi, quali viale Papiniano, via Gabriele D’Annunzio, viale Cristoforo Colombo e corso Genova.
Sulla lapide sono presenti le foto ritratto di tutti i caduti elencati. I ritratti ed una biografia più estesa dei caduti sono raggiungibili sul sito A.N.P.I. tramite i link presenti nella sintetica biografia di ciascuno.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Porta Genova
Indirizzo:
piazza Antonio Cantore
CAP:
20144
Latitudine:
45.4560485
Longitudine:
9.1738123

Informazioni

Luogo di collocazione:
La lapide è collocata in una nicchia dell'edificio ex dazio di Porta Genova, nell'incrocio in cui si forma piazza Cantore.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Informazione non reperita
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

ALTRE IMPORTANTI FONTI COMUNI:


  • ANPI Porta Genova : I 21 martiri di piazzale Cantore
  • Stragi nazifasciste - scheda Camerlata (CO)
  • Contenuti

    ISCRIZIONI

    GLORIA ETERNA AI MARTIRI DELLA LIBERTA’
    SEZIONE A.N.P.I. GENOVA
    CAPPELLO SEBASTIANO CADUTO A DACHAU ANNI 23
    AMELOTTI GIOVANNI FUCILATO A DONGO DI ANNI 27
    BORTOLOTTI GIANNINO CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 18
    BARBETTA BRUNO VITTIMA DEI NAZI FASCISTA DI ANNI 26
    BENINCASA SALVATRICE FUCILATA A MONZA DI ANNI 20
    BETTERO UGO CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 21
    BORIANI FAUSTO CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 23
    CAVALLETTI GINO CADUTO A FLOSSEMBURGH DI ANNI 20
    CAMURRI RENZO FUCILATO A UDINE DI ANNI 29
    DE VITA GIOVANNI CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 22
    FONTANA ADOLFO CADUTO A MAUTHAUSEN DI ANNI 55
    GALIMBERTI TULLIO FUCILATO A LORETO DI ANNI 21
    LIVI AMLETO CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 15
    LIBERO TEMOLO FUCILATO A LORETO DI ANNI 39
    MONICI OTTORINO CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 37
    MARASINI PIERO CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 22
    PANIGADA BRUNO CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 26
    RAIMONDI AUGUSTO FUCILATO A CORSICO DI ANNI 45
    STEFANOTTI ORESTE CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 37
    GIANNI VIGNOLA CADUTO IN COMBATTIMENTO DI ANNI 22
    VACCHI ADOLFO FUCILATO A CAMERLATA DI ANNI 57

    Sebastiano Cappello

    Nacque a Sortino in provincia di Siracusa il 9 maggio 1922.
    Abitò a Milano in via Ausonio 20. Nel 1944 fu arrestato ed inviato al campo di Bolzano-Gries per esser spedito il 5 ottobre al campo di sterminio di Dachau dove morì nel 1945, all’età di 23 anni.

    Sebastiano Cappello è ricordato anche in:

    Giovanni Amelotti

    Nacque nel 1917.
    Combattè nella 52a Brigata Garibaldi, sulla sponda occidentale del lago di Como fino al confine svizzero e comandò il distaccamento Gramsci della 52a Brigata Garibaldi.
    Fu arrestato dalla Brigata Nera Cesare Rodini di Menaggio a San Gottardo di Dongo, assieme ad Enrico Caronti (A) e Natalina Chiappo (B). Fu torturato e fucilato a Dongo il 23 dicembre 1944,

    Nel 1946 i suoi carnefici furono processati e condannati a morte, ma le sentenze furono commutate in trent’anni di reclusione che in seguito furono amnistiati.

    Giovanni Amelotti è ricordato anche in:

    Giannino Bortolotti

    Fu membro della Seconda Divisione Garibaldi Felice Cascione.

    Per sfuggire ai rastrellamenti dell’autunno ’44 eseguiti da oltre 5000 tedeschi e fascisti nel Ponente Ligure, la ‘Cascione’ ed altre formazioni si ritirarono verso il Cuneese.
    Il Comando e l’ospedale da campo furono installati ad Upega, frazione di Briga Alta che il 17 ottobre fu attaccato da circa 200 tra SS ed Alpenjager. A soli 18 anni Giannino cadde con più di altri venti altri partigiani, nei violenti combattimenti che vi furono.

    Il loro sacrificio, con quello di Giannino Bortolotti è ricordato anche in:

    Bruno Barbetta

    Di Bruno Barbetta non si hanno informazioni.


    Salvatrice Benincasa

    Nacque a Catania il 5 gennaio 1924 da Emanuele e Lucia Blancata.
    Si trasferì a Trieste e nel 1939 in Via Savona 17 a Milano. Lavorò presso la Montecatini. Nel luglio 1944, col nome di battaglia ‘Mara’ entrò nella Resistenza con le Brigate Matteotti.

    Fu catturata e torturata dalla SS dalla Gioventù Italiana del Littorio di Monza (G.I.L.), ma essendosi rifiutata di tradire i suoi compagni, il 17 dicembre 1944 fu portata ed uccisa sul ponte di via Mentana.
    Nel cimitero di Monza venne rinvenuto il suo cadavere, ma essendo privo di documenti fu inumata come ‘sconosciuta’ e così rimase fino all’aprile del 1945, quando fu riesumata e riconosciuta dalla madre.

    Salvatrice è ricordata anche con:

    Ugo Bettero

    Nacque a Milano il giorno 8 agosto 1923 da Vittorio e Rosa Foresti ed abitò in Via Giambellino 32.

    Cadde l’8 ottobre 1944 combattendo in Valdossola con la Divisione Valsesia. Non si hanno altre informazioni, ma il sacrificio di Ugo Bettero è comunque ricordato anche in:

    Fausto Boriani

    Abitò in via Gian Giacomo Mora
    Fu ucciso il 30 luglio 1944 in viale Papiniano nello scontro a fuoco fra le Brigate Nere e la 113a Brigata Garibaldi di cui fece parte.

    Fausto Boriani con altri suoi compagni, è ricordato anche con:

    Gino Cavalletti

    Nacque a Carpineto in provincia di Milano, il 25 maggio 1925.

    Il 22 novembre 1944 fu deportato a Bolzano ed il 19 gennaio 1945, nel campo di concentramento di Flossenburg dove morì il giorno 1 aprile 1945, cioè pochi giorni prima del 23 aprile, quando gli americani raggiunsero Flossenburg.

    Il sacrificio di Gino Cavalletti è ricordato in:

    Renzo Camurri

    Nacque a Curtatone in provincia di Mantova il 6 febbraio 1915. Abitò in Via Bergognone 26 a Milano.
    Fece parte della 113a Brigata Garibaldi. Nel luglio ’44 fu arrestato dalla Muti e deportato.
    Morì il 13 settembre 1944, presumibilmente ad Udine durante un tentativo di fuga. Non si hanno altre informazioni.
    Il suo sacrificio è ricordato in:

    Giovanni De Vita

    Nacque a Fucecchio, in provincia di Firenze il 26 aprile 1922, da Italo e Natalina Barbatelli. Combattè nella Resistenza del Savonese col nome di battaglia ‘Leo Carillo’.
    Fu ucciso durante un rastrellamento il 28 novembre 1944, mentre soccorreva un ferito in località Casa di Gatti-Vezzi San Giorgio (Savona).


    Adolfo Fontana

    Nacque il 28 aprile 1888 ed abitò a Milano viale Bligny 14.
    Militò nella Brigata Garibaldi SAP “Marco Riccardi” in una zona particolarmente controllata da tedeschi e fascisti, poiché vi erano due aeroporti ed importanti fabbriche.

    Il 2 marzo 1944, fu prelevato dalle SS italiane e portato in un negozio di Piazza Medaglie d’Oro per infierirgli percosse. Rinchiuso a San Vittore, dal 7 marzo 1944 transitò dai campi di Fossoli e Bergamo, infine deportato a Mauthausen nel sottocampo di Gusen dove morì l’11 gennaio 1945.


    Tullio Galimberti

    Giovanni Galimberti nacque a Milano il 31 agosto 1922 da Aristide e Maria Venini. Fu sempre chiamato col nome ‘Tullio’ e questa apparente doppia identità può causare confusione.

    Abitò in via degli Apuli 5, nel quartiere Giambellino.

    Renitente alla leva repubblichina, si unì alla formazione Garibaldi occupandosi dei collegamenti e della raccolta di armi.
    Fu arrestato in piazza San Babila e trattenuto alcuni giorni nel carcere di San Vittore finché la mattina del 10 agosto 1944, insieme ad altri quattordici partigiani, fu fucilato in Piazzale Loreto dai fascisti del gruppo Oberdan della Muti.

    Tullio Galimberti è ora sepolto al cippo 289 nel ‘Campo della Gloria’ (campo 64, Cimitero Maggiore di Milano) ed è ricordato anche in:

    Libero Temolo

    Nacque ad Arzignano in provincia di Vicenza il 31 ottobre 1906 da Vittorio ed Anna Bevilagna ed abitò a Milano in Via Casoretto 40.
    Lavorò presso la Pirelli e fu un organizzatore delle SAP.
    Il 21 aprile 1944, fu arrestato all’uscita dalla fabbrica e dopo le torture da parte dei brigatisti neri della compagnia Oberdan, fu rinchiuso per alcuni mesi a San Vittore.
    Il 10 agosto 1944, trasportato in piazzale Loreto con altri quindici prigionieri, fu abbattuto da una raffica di mitra mentre tentava la fuga assieme ad Eraldo Soncini (uno dei quindici condannati).

    Libero Temolo è sepolto al cippo 287 nel ‘Campo della Gloria’ (campo 64, Cimitero Maggiore di Milano) ed è ricordato anche:

    Piero Marasini

    Nacque a Parma il 26 settembre 1922 da Enea ed Elena Marasini ed abitò a Milano in via Crespi 10.
    Cadde il 13 settembre 1944 a Gravellona Toce, combattendo con la 119a Brigata Garibadi.

    Piero Marasini è ricordato anche in:

    Bruno Panigada

    Nacque a Milano il 25 gennaio 1918.
    Cadde a Cannobio la mattina del 2 settembre 1944, nel corso dell’attacco sferrato dalle Brigate Cesare Battisti.
    Dopo violenti combattimenti le unità tedesche a Cannobio si arresero e furono accompagnate al confine svizzero.


    Augusto Raimondi

    Nacque a Milano il 19 maggio 1899 da Giuseppe e Pierina Bocconi. Abitò via G. Giacomo Mora 14. Fece parte della 113a Brigata Garibaldi. Fu ucciso a Corsico il 17 giugno 1944 dalla Muti.


    Oreste Stefanotti

    Nacque a Milano il 20 aprile 1908 da Achille e Carolina Conti.
    Abitò a Milano in via Jacopo Palma 8 e fece parte del Fronte della Gioventù.
    Fu ucciso insieme a
    Sergio Corbani il 29 aprile 1945, in località Cascina Belvedere di Casalbuttano, da tedeschi in ritirata che innalzavano bandiera bianca.
    I loro resti riposano a Casalbuttano, dove Oreste lasciò la moglie Alessandra ed i figli Gabriella ed Eugenio.


    Gianni Vignola

    Nacque a Milano il giorno 1 agosto 1923 da Silvio e Grazia Ridolfi.
    Si ritiene che abbia abitato in via Cola di Rienzo 45.
    Ancora studente, il 2 novembre 1942 fu arrestato per propaganda comunista ed incarcerato fino all’amnistia
    del 29 agosto 1943, emessa dal governo Badoglio.
    Sfollato a Montrigiasco (Lago Verbano), si unì alle formazioni partigiane della Val d’Ossola.
    Dopo aver sottratto armi alla GNR, in preda ad una fortissima febbre, fu intercettato Invorio Inferiore da una pattuglia GNR impegnata in un rastrellamento.
    Gianni fu colpito da raffiche di mitra e finito a pugnalate il 18 novembre 1944, all’età di 21 anni.


    Adolfo Vacchi

    Nacque a Bologna il 29 gennaio 1887. Si laureò presso l’Università di Bologna, ed ebbe la cattedra di matematica e fisica nell’università di Venezia.
    Per la sua militanza ed attività sindacale fu bandito dall’insegnamento e più volte aggredito dagli squadristi finché nel 1923, si trasferì a Milano dove impartì lezioni private.
    Con la famiglia, dovette sfollare a Veniano, nei pressi di Como.
    Il 18 agosto 1944 fu arrestato ed incarcerato a Como. Il 5 settembre in località Camerlata, fu ucciso dai fascisti a colpi di pistola.


    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Informazione non reperita

    Gallery