263897 - Lapide in memoria di Enrico Pozzoli – Milano

La lapide a ricordo di Enrico Pozzoli è realizzata con una lastra di marmo bianco, debolmente venato. Le sue dimensioni sono approssimativamente di 70×40 cm.
Il fissaggio alla parete è affidato a quattro chiodi metallici con testa borchiata in bronzo di forma conica, posti in prossimità degli angoli.
In alto a destra è presente un foto-ritratto monocromatico di Enrico Pozzoli su un ovale di ceramica non incorniciato.
Le iscrizioni in caratteri capitali incisi e verniciati di nero, rammentano che Pozzoli abitò in quel luogo ed i motivi del suo sacrificio.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Niguarda
Indirizzo:
via Ornato, 5
CAP:
20126
Latitudine:
45.515435688331
Longitudine:
9.1910450836557

Informazioni

Luogo di collocazione:
A destra del portone dello stabile dove abitò.
Data di collocazione:
24 Aprile 2021
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
lapide: in marmo bianco debolmente venato;
chiodi di fissaggio: in bronzo;
foto-ritratto; in porcellana.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
A.N.P.I. Niguarda
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Enrico Pozzoli
    figlio di Francesco e di Luigia Restelli, nacque il 19 febbraio 1895 a Niguarda, Comune autonomo che fu annesso a Milano nel 1923.
    Abitò in via Ornato 7, sempre nel quartiere popolare di Niguarda; sposò Luisa Cerri che gli diede i figli Annamaria e Sergio.
    Dopo la prima guerra mondiale, tornò col grado di Caporal Maggiore.
    Intraprese l'attività di imprenditore e fu titolare di una tipografia in via Farini 5, dove assunse Ambrogio Colombo come tipografo.
    Il 28 agosto 1944, i militi della Guardia Nazionale Repubblicana irruppero nella tipografia e vi trovarono Pozzoli, Colombo e Carlo Venegoni che dando il falso nome "Carlo Giudici" finse di essere un "cliente". Ma per conto di quel cliente la tipografia stampava regolarmente giornali clandestini ed ogni altro documento falso servisse alla Resistenza.
    La G.N.R. arrestò i tre uomini e li consegnò alla Gestapo (Polizia Politica tedesca) che aveva il suo quartier generale nell'Albergo Regina (soprannominato Hotel Gestapo), raccomandandone l’invio ai campi di concentramento, cosa che avvenne il 7 settembre 1944, quando i tre furono deportati a Bolzano, tranne Carlo Venegoni che riuscì ad evadere.
    Il 20 novembre 1944 Enrico Pozzoli fu deportato a Mauthausen, dove il 16 gennaio 1945 morì all'età di 50 anni.
    Sorte analoga toccò ad Ambrogio Colombo che deportato il 5 ottobre 1944 a Dachau e trasferito a Buchenwald, vi morì il 3 febbraio 1945.

    Oltre che con questa lapide, Enrico Pozzoli è ricordato:
  • ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale di Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Campo della Gloria (campo 64) Cimitero Maggiore di Milano
  • Pietra d'inciampo in via Farini 5, accanto alla pietra d'inciampo di Ambrogio Colombo.
  • Monumento ai Caduti di Niguarda - Milano

    FONTI:
  • A.N.P.I. Milano
  • Pietredinciampo.eu
  • Zona Nove

    APPROFONDIMENTI:
  • Pietredellamemoria: Hotel Regina
  • wikipedia: Niguarda
  • wikipedia: G.N.R. Guardia Nazionale Repubblicana
  • wikipedia: Gestapo - Polizia Politica tedesca
  • Contenuti

    Iscrizioni:


    NACQUE IN QUESTA CASA
    ENRICO POZZOLI
    NIGUARDA 9.2.1895 MAUTHAUSEN 16.01.1945
    ARRESTATO NELLA SUA TIPOGRAFIA
    DI VIA FARINI 5 DOVE SI STAMPAVA
    IL GIORNALE CLANDESTINO L'UNITÀ
    FU DEPORTATO NEI CAMPI DI STERMINIO
    NAZI-FASCISTI E PAGÒ CON LA VITA
    IL SUO IMPEGNO PER LA LIBERTÀ
    E UN MONDO MIGLIORE

    NON LO ABBIAMO DIMENTICATO
    24 APRILE 2021



    ABITARE SOCIETÀ COOPERATIVA
    ANPI MARTIRI NIGUARDESI
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    Informazione non reperita

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