Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Castello, 20
- CAP:
- 20121
- Latitudine:
- 45.471018547522
- Longitudine:
- 9.1817017190449
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
- Data di collocazione:
- 2022
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Cubo di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone sulla faccia a vista.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Ettore Barzini
figlio di Luigi (senior) e Mantica Pesavento, nacque il 13 aprile 1911 a Milano, prima di Emma e Luigi (junior) e dopo il fratellino Ugo.
Il loro padre Luigi fu scrittore e, come giornalista per il *Corriere della Sera*, fu spesso inviato in Asia e in Africa.
Ettore studiò agronomia negli Stati Uniti e lavorò in Giamaica e Somalia dove si occupò della coltivazione delle banane.
Non essendo iscritto al Partito Fascista e ribellandosi all'uso di sostanze nocive nella lavorazione delle banane, arrivò ai "ferri corti" col governo fascista, che lo licenziò.
Nel 1943 tornò a Milano e lavorò alla messa in sicurezza degli edifici bombardati con l'impresa Malgioglio, guadagnandosi per il suo impegno, la Medaglia al Valor Civile del Comune di Milano. In seguito, si avvicinò al gruppo *Giustizia e Libertà*, stringendo amicizia con Leopoldo Gasparotto.
Dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943, l'attività di Ettore nella Resistenza milanese si intensificò: si dedicò allo spionaggio, al trasporto di armi, all'uso di radio ricetrasmittenti e si prodigò per aiutare famiglie ebree e ricercati politici a fuggire in Svizzera.
Sfortunatamente, la portinaia del palazzo in cui abitavano sia la famiglia Barzini che la famiglia del giornalista Indro Montanelli, informò i fascisti su chi svolgeva attività sovversive.
L'11 dicembre 1943, i fascisti, non trovando in casa Indro Montanelli, arrestarono sua moglie e la condussero nel carcere milanese di San Vittore insieme a Ettore Barzini, Leopoldo Gasparotto e numerosi altri appartenenti al loro gruppo.
Il 27 aprile 1944, dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, Ettore fu deportato al campo di transito di Fossoli (Baracca 18). Da Fossoli fu inviato a Bolzano ed il 5 agosto 1944, col trasporto 73 fu deportato a Mauthausen, dove con matricola 82272, arrivò il 7 agosto 1944 e fu classificato come "tecnico". Da Mauthausen fu trasferito a Gusen e successivamente a Quartz-Melk, dove il 13 marzo 1945 morì all'età di 33 anni.
Ettore è ricordato nei:
Egli è ricordato nei:
- giardini dei Giusti di Civitavecchia (prov. Roma)
- giardini dei Giusti di Nichelino (prov. Torino)
FONTI:
- Pietredinciampo.eu
- Il rifugio dell'ircocervo: Il mistero di Ettore Barzini
- Il foglio: La storia mancata di Ettore Barzini
- wikipedia: Ettore Barzini
- Giardini dei Giusti: Ettore Barzini
APPROFONDIMENTI:
- Pietredellamemoria: Leopoldo Gasparotto
- Pietredellamemoria: Lastra in memoria dei detenuti di San Vittore – Milano
- Ettore Barzini
Contenuti
- Iscrizioni:
QUI ABITAVA
ETTORE BARZINI
NATO 1911
ARRESTATO 11.12.1943
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 13.8.1945
MELK
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita



