269213 - Monumento ai Caduti-“Sacello di Borso”- Borso del Grappa (TV)

Borso del Grappa dal 1969 ha un Monumento ai Caduti delle guerre mondiali e della Resistenza. Questo monumento è una copia di dimensioni ridotte dell’originario Sacello della Madonnina del Grappa, che fu benedetto nel 1901 dal Cardinale Giuseppe Sarto, futuro Papa Pio X°, ed è il simbolo della prima guerra mondiale. Il sacello di Borso è un tempietto ottagonale in marmo bianco con in cima una riproduzione in scala della statua della Madonnina del Grappa. Ogni faccia del sacello, a base ottagonale, ha una nicchia a sesto acuto di marmo blu su cui è applicata una stella a cinque punte in alto e due stelle a cinque punte alla base. La faccia frontale ha anche la scritta: BORSO DEL GRAPPA AI SUOI CADUTI  22-VI-1969.

Il sacello è in cima ad una strada lastricata in pietra. Su entrambi i lati di questa sono collocati cippi in marmo bianco, sui quali sono incisi i nomi dei Caduti durante la prima guerra mondiale (secondo cippo a destra e secondo cippo a sinistra) e durante la seconda guerra mondiale e la Resistenza (primo cippo a destra e primo cippo a sinistra).
All’inizio e alla fine della via sono poste ai lati due ogive di grosso calibro della prima guerra mondiale, per un totale di quattro, e dietro al Sacello, su entrambi i lati, c’è un pennone con la bandiera italiana. Il monumento fu collocato inizialmente in un’area davanti alle vecchie scuole comunali, oggi Piazza degli Alpini. Fu poi traslato nel 2015 nell’area attuale.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Piave
CAP:
31030
Latitudine:
45.820527409049
Longitudine:
11.801651567884

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde a lato strada
Data di collocazione:
22/06/1969
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
ll Sacello è in marmo rosa e marmo blu, i cippi posti lungo la via sono in marmo bianco, mentre la statua della Madonnina posta sulla cima è in bronzo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Borso del Grappa in collaborazione con il Gruppo Alpini di Borso
Notizie e contestualizzazione storica:
Biografie dei Caduti della seconda guerra mondiale e della Resistenza
Sul primo cippo marmoreo posto lungo la via a sinistra :

Caduti guerra 1939-1945
Don Giuseppe Giacomelli, nato a Borso nel 1915, entra in seminario nel 1940 per poi diventare cappellano a Santa Giustina in Colle. Durante la ritirata tedesca, il 25 aprile 1945 c’è un attacco al presidio tedesco. Il 27 aprile un partigiano ferito si rifugia in parrocchia dove, per rappresaglia, viene ucciso insieme ad altri 23, tra i quali il parroco Don Giuseppe Lago.
Per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla scheda Lastra e cippo a don Giuseppe Giacomelli – Borso del Grappa (TV).

Sold. Andolfatto Biagio, nato nel 1922 a Solagna, si trasferisce a Semonzo nel 1923, chiamato alle armi nel 1942, parte per la campagna di Russia, viene dichiarato disperso sul Don. L’8 marzo 1993 Il Ministero della Difesa comunica alla famiglia che Biagio è stato catturato dalle FF.AA Russe e internato nella regione di Kirov dove è deceduto in data sconosciuta.

Part. Baccega Ettore, nato a Mussolente nel 1906, si era trasferito poi a Borso. Durante la ritirata dei tedeschi, il 30 aprile 1945, un gruppo di soldati tedeschi lo incontra e lo uccide con una pistola.

Sold. Battilana Arcangelo, nato a Borso nel 1926, durante il rastrellamento è in montagna con il padre al Cason dei Pat, viene fatto prigioniero mentre gli altri suoi compagni di prigionia sono uccisi a Malga Meda. Viene costretto ad arruolarsi nella RSI e inviato a Castro a presidio di un deposito di munizioni. Muore a 18 anni il 13 febbraio 1945 a causa di un' esplosione del deposito d’armi.

.. Bergamo Antonio, nato nel 1912, contadino, integrava il reddito facendo il mediatore di bestiame. Viene mandato al fronte in Croazia e qui muore in un attacco dei partigiani di Tito. Tumulato in Croazia, la sua salma rientra a Borso dove il 13 ottobre 1963 vengono celebrati i solenni funerali.

Sold. Bergamo Pietro, nato nel 1912, combatte in Russia sul Don, ritenuto disperso, nel 1993 il Ministero della Difesa comunicava alla famiglia che era stato internato nel campo di Tambov e lì era deceduto il 24 aprile 1943.

Part. Bertapelle Guido, nato nel 1925, era impegnato nell’Azione Cattolica e durante la Resistenza aveva ospitato un partigiano di Avellino. Il 30 aprile 1945 va al Pioch (località di Borso del Grappa) con un gruppo consistente di partigiani per disarmare i tedeschi, ma lì è colpito a morte.

.. Bonato Domenico, nato nel 1910, la famiglia fabbricava pipe e nel 1928 entra come allievo nei Carabinieri a Roma dove si sposerà e vivrà. Il 12 febbraio del 1944 muore mentre era a servizio presso un ponte durante un bombardamento aereo.

Sold. Dalle Fratte Antonio di Giovanni, nato nel 1907, agricoltore, viene chiamato alle armi nel marzo del 1943, l’8 settembre viene catturato e internato in Germania. Si ammala e muore di TBC a Dieburg il 7 aprile 1945.

.. Dalle Fratte Antonio di Giacinto, nato nel 1922, di carattere gioviale , suonava la chitarra e faceva le commedie nella sala del cinema. Viene chiamato alle armi e parte per la Russia, viene dichiarato disperso il 28 gennaio 1943. In una lettera alla famiglia scrive: “ cara mamma sono a 20 km dal fronte, sto sognando di mangiare poenta e tocio come tu sai fare, sulla tovaglia bianca!”

Sold. Dalle Fratte Giuseppe, nato nel 1914, è maestro elementare, di fede fascista, è segretario del fascio di Borso e anima i sabati fascisti come maestro di ginnastica per balilla. Viene chiamato alle armi nel corpo degli Alpini per essere inviato nella campagna di Russia, ma farà di tutto per evitarlo, la sua fede fascista si è spenta. Muore il 23 marzo del 1942 in ospedale a Bolzano.

Cap.e Dalle Fratte Erminio, nato nel 1913 in una famiglia numerosa, lavora come manovale nella costruzione di fortificazioni e gallerie. Nel 1941 viene chiamato alle armi, viene prima dichiarato disperso in Croazia nel 1943, poi nel 1958 viene certificato che muore il 30 agosto 1944 in Germania.

.. Fabbian Giovanni, nato nel 1920, orfano, di mestiere fa il carrettiere. L’8 settembre viene catturato dai Tedeschi in Croazia e internato in Germania. Si ammala, viene spedito a Bergamo dove guarisce e durante il viaggio di ritorno in treno viene colpito da meningite. Muore all’ospedale di Castelfranco Veneto il 31 luglio del 1944.

.. Fabbian Agostino, nato nel 1924, viene chiamato alle armi nel 1943, viene catturato dai tedeschi e internato in Germania dove muore di tubercolosi il 7 aprile del 1945.

Sold. Fabbian Giovanni, nato nel 1912, alpino, si fa nove anni di guerra, viene dichiarato disperso in Russia, nel 1994 il Ministero della Difesa comunica alla famiglia che era stato catturato il 24 dicembre 1942 dalle FFAA Russe e internato nel campo di Temnikov dove è deceduto il 5 giugno 1943.

..Facchin Giovanni, nato nel 1915, nel 1940 è militare Alpino, muore in seguito a ferite riportate sul fronte greco-albanese l’8 gennaio del 1941.

..Favero Pietro, nato nel 1910 in una famiglia numerosa, nel 1929 entra nei Carabinieri, nel 1942 parte per l’Albania dove cade prigioniero e muore per malattia il 25 febbraio 1944. I resti mortali arrivano in Italia nel 1951.

..Giacomelli Michele muore a 19 anni il 25 febbraio 1945 nel campo di Leonberg, prima fu deportato a Dachau. Durante il rastrellamento era riuscito a eludere i tedeschi e a nascondersi in una buca in montagna, ma la sua mamma, convinta con l’inganno, gli consigliò di presentarsi per avere salva la vita.

Sold. Gollin Giacomo, nato nel 1918, viene chiamato alle armi nel 1940 e inserito negli Alpini, combatte in Albania dove viene ferito nel 1941. Ad agosto 1942 parte per la campagna di Russia nella Divisione Julia. Sarà dichiarato disperso sul Don il 21 gennaio 1943. A Cison di Valmarino nel Bosco delle Penne Mozze vi è la sua stele.

.. Guglielmin Albino, nato nel 1923, Alpino nella Julia nel 1942 è guardia di frontiera in Slovenia. Viene catturato dai tedeschi e fatto prigioniero in un lager in Germania dove si ammala di otite acuta. Il padre riesce con l’intercessione di un cappellano militare a farlo ricoverare, ma l’infiammazione passa al cervello e muore di meningite il 29 marzo 1944.

Sul primo cippo marmoreo posto lungo la via a destra:

Caduti guerra 1939-1945


Part.Guadagnin Ermenegildo, muore a 19 anni il 18 febbraio 1945 nel campo di Leonberg, prima fu deportato a Dachau. Durante il rastrellamento era riuscito a eludere i tedeschi e a nascondersi in una buca in montagna, ma anche lui, come l’amico Michele Giacomelli, si presentò in piazza a Borso per avere salva la vita.

..Moretto Girolamo fa parte della Brigata “Italia Libera Campo Croce” comandata dal capitan Giorgi, durante il Rastrellamento viene catturato e portato alla caserma Efrem Reatto di Bassano del Grappa. Il 26 settembre 1944 a 30 anni viene impiccato in via XX settembre a Bassano del Grappa, albero n. 8.

..Negro Giacomo, nato nel 1918, alpino sul fronte greco-albanese, dopo l’8 settembre sfugge alla cattura dei tedeschi e nel 1944 è in Grappa con la Brigata Matteotti. Sfugge al rastrellamento, ma il 30 aprile 1945 sul Pioch va a disarmare i tedeschi e viene ferito mortalmente.

Sold. Ravagnolo Santino, nato nel 1921, arruolato negli Alpini fa la campagna di Russia, ritorna con i piedi congelati e rientra in servizio militare. L’ 8 settembre 1943 viene catturato dai tedeschi e internato in Germania in vari campi di concentramento. Viene liberato dagli alleati e, mentre rientra in Italia, la colonna subisce un mitragliamento aereo in Cecoslovacchia. Santino viene colpito a morte il 19 maggio 1945. Nel 1980 viene scoperta la sua tomba a Piltsen, ma non sarà possibile riportare i suoi resti mortali in Italia.

.. Spezzamonte Angelo, nato nel 1920, aveva combattuto nel fronte italo-jugoslavo e in campagna di Russia, tornato in patria riesce a nascondersi, ma, come altri suoi amici, viene convinto a consegnarsi in piazza a Borso per avere salva la vita. Viene deportato a Dachau e morirà a Muhldorf il 20 dicembre 1944 a 24 anni.

.. Spezzamonte Giuseppe, chiamato alle armi negli Alpini, combatte in Albania e Montenegro, dopo l’8 settembre vive nascosto in montagna in malga Camol. Anche lui, come tanti altri suoi compaesani, si consegna in piazza a Borso per salvarsi, ma viene deportato a Dachau dove muore il 19 giugno 1945 a 24 anni. Durante la prigionia, mentre lavorava in galleria, un carrello gli tranciò una gamba, la cancrena poi lo uccise.

..Spezzamonte Bruno dopo l’8 settembre aiuta il papà nella gestione della malga in Val dee Foje, durante il Rastrellamento riesce a nascondersi, ma poi decide di consegnarsi in piazza a Borso per avere salva la vita. Viene deportato a Dachau e morirà a Muhldorf il 23 dicembre 1944 a 19 anni.

Sold. Spezzamonte Luigi, nato nel 1922, fratello di Giuseppe morto a Dachau, chiamato alle armi nel 1942 parte per la Russia, viene dichiarato disperso il 1 febbraio 1943.

.. Torresan Domenico, nato nel 1911, era muratore e disegnatore, Alpino della Divisione Julia parte nell’agosto del 1942 per la Russia, viene dichiarato disperso nella battaglia del Don il 20 gennaio 1943.

Part. Vedovotto Albino, combatte nel fronte italo-jugolsavo, dopo l’8 settembre torna a casa a piedi, successivamente va in montagna e fa parte della Brigata Italia Libera Campo Croce. Durante il Rastrellamento si rifugia da una zia, ma, anche lui come tanti altri, ascolta il consiglio di consegnarsi e presentarsi in piazza a Borso. Infine viene scelto per la rappresaglia e impiccato il 26 Settembre 1944 a 24 anni. Fino all'esumazione del novembre 1945, la mamma sperava fosse vivo.

Sold. Vedovotto Luigi, nato nel 1921, chiamato alle armi nel 1941 nel 71°Bgt Fanteria è in zona di guerra nei Balcani, poi a Rodi. Dopo l’8 settembre è catturato dai tedeschi in Grecia, viene dichiarato disperso il 14 febbraio 1944.

Sold. Vial Agostino

Sold. Ziliotto Domenico, nato nel 1918, chiamato alle armi nel 1939 con gli Alpini, partecipa alla guerra nel fronte albanese, poi nel fronte greco-balcanico, in Montenegro e infine nel fronte francese. Dopo l’8 settembre rientra a casa dalla Francia, durante il rastrellamento si presenta e viene deportato in Germania a Dachau dove muore il 1 maggio 1945 e dove viene sepolto. I resti mortali rientrano in Italia nel 2005.

FONTI
"I giorni amari di Borso del Grappa"
Zilio Ziliotto, Antonio Celotto
Editrice Artistica Bassano 2015

Contenuti

Iscrizioni:
Sacello-faccia frontale:
BORSO DEL GRAPPA
AI
SUOI
CADUTI
22 -VI-1969

Secondo cippo marmoreo posto a sinistra:
CADUTI GUERRA 1915-1918
SOLD. BATTILANA PIETRO
“ BERTAPELLE GIOVANNI
“ BONATO ANTONIO
CAP.E CASSANEGO SEBASTIANO
SOLD. DAL BON GIOVANNI
CAP.E DALLA ZANNA GIUSEPPE
C.M. DALLE FRATTE ANTONIO
SOLD. FABBIAN GIOVANNI
S.M. FABBIAN MATTEO
C.M. FOLLADOR BERNARDO
SOLD. FOLLADOR MODESTO
“ GOLLIN GIOVANNI
“ GOLLIN MASSIMILIANO
“ GRIGION LUIGI
“ GUADAGNINI FELICIANO
SERG. MOCELLIN GIOVANNI
SOLD. MOCELLIN SEBASTIANO
“ MULATO MICHELE
“ NEGRO ANTONIO
“ NEGRO GIOVANNI

Secondo cippo marmoreo a destra:
CADUTI GUERRA 1915-1918
SOLD. SERENA EGIDIO ERM.
“ TORRESAN GIUSEPPE
“ TORRESAN MASSIMO
“ VELLANDI PIETRO
CAP.E ZAGO ANGELO
SOLD. ZILIOTTO ANTONIO
“ ZILIOTTO ANTONIO
“ ZILIOTTO G.BATTA
“ ZILIOTTO PIETRO
SERG. DALLE FRATTE GIOVANNI
DISPERSI
SOLD. BERTAPELLE ANDREA
“ CARLESSO DOMENICO
C.M. CARLESSO POLICARPO
SOLD. FINCO ROMANO
“ SERENA ANTONIO
SERG. ZAGO GREGORIO
CAMPAGNA LIBICA 1911
SOLD. GOLLIN AGOSTINO

Primo cippo marmoreo a sinistra:
CADUTI GUERRA 1939-1945
DON GIUSEPPE GIACOMELLI
SOLD. ANDOLFATTO BIAGIO
PART. BACCEGA ETTORE
SOLD. BATTILANA ARCANGELO
“ BERGAMO ANTONIO
SOLD. BERGAMO PIETRO
PART. BERTAPELLE GUIDO
“ BONATO DOMENICO
SOLD. DALLE FRATTE ANTONIO
“ DALLE FRATTE ANTONIO
SOLD. DALLE FRATTE GIUSEPPE
CAP.E DALLE FRATTE ERMINIO
“ FABBIAN GIOVANNI
“ FABBIAN AGOSTINO
SOLD. FABBIAN GIOVANNI
“ FACCHIN GIOVANNI
“ FAVERO PIETRO
“ GIACOMELLI MICHELE
SOLD. GOLLIN GIACOMO
“ GUGLIELMIN ALBINO

Primo cippo marmoreo a destra:
CADUTI GUERRA 1939-1945
PART. GUADAGNIN ERMENEGILDO
“ MORETTO GIROLAMO
“ NEGRO GIACOMO
SOLD. RAVAGNOLO SANTINO
“ SPEZZAMONTE ANGELO
“ SPEZZAMONTE GIUSEPPE
“ SPEZZAMONTE BRUNO
SOLD. SPEZZAMONTE LUIGI
“ TORRESAN DOMENICO
PART. VEDOVOTTO ALBINO
SOLD. VEDOVOTTO LUIGI
SOLD. VIAL AGOSTINO
SOLD. ZILIOTTO DOMENICO

FONTI:
"I giorni amari di Borso"
Zilio Ziliotto, Antonio Celotto
Editrice Artistica Bassano 2015
Simboli:
Ogni faccia del Sacello, a base ottagonale, ha una nicchia di marmo nero su cui è applicata una stella a cinque punte in alto e due stelle a cinque punte alla base. Sulla cima di entrambi i pennoni è presente una stella a cinque punte. Sulle facciate fronte strada dei cippi è presente nuovamente una stella a cinque punte, simbolo ricorrente in questo monumento.

Altro

Osservazioni personali:
Attualmente sulla sommità del Sacello a Cima Grappa, al posto della statua della Madonnina, è presente un'alta croce in metallo. La statua della Madonnina alta due metri, colpita durante la Grande Guerra da una granata, che la fece cadere e la mutilò, è oggi conservata all'interno del Sacello, restaurata. Il Sacello dei Caduti di Borso invece reca sulla sommità la Madonnina del Grappa.
FONTI:
"I giorni amari di Borso" Zilio Ziliotto, Antonio Celotto, Editrice Artistica Bassano 2015

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