Il saggio di Giolitti è uno sforzo ricostruttivo, schematico, appassionato e per certi versi rigoroso di un microcosmo, di un settore della nostra montagna che domina un triangolo "strategico" dal Passo della Cisa a Berceto alle sponde del Manubiola a Ostia Parmense. L'autore pone il tema dell'insorgenza partigiana in termini lievemente autobiografici e quindi non trascura un passaggio importante della sua vita. In tutta la cronistoria del libro sono compresi in modo abbastanza netto tutti gli aspetti di una vicenda partigiana ispirata da una congeniale idealità cristiano-cattolica. Qui non s'indulge nella mitologia, come ripetono certi storici disinformati e settari. La Seconda Brigata Julia si costituisce ufficialmente il 10 Agosto 1944, intorno a don Guido Anelli che, insieme a don Carlo Giussani, provvederà all'assistenza religiosa. La Seconda Julia mostra scopertamente le sue caratteristiche ideali, la propria apartiticità (estranea a ogni disciplina di partito) conferma e rispetta le indicazioni del Comando Unico, con l'esclusione di ogni forma di settarismo; dispone di una linea di rigore e severità, come risulta da una serie di preziosi documenti.