Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Strada Provinciale 362 (Via Minonna)
- CAP:
- 60035
- Latitudine:
- 43.5014375
- Longitudine:
- 13.2670625
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Scuola Cannuccia, Bivio per S. Maria Nuova
- Data di collocazione:
- 26/04/1946
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Base in pietra, Cippo in pietra di colore grigio, Croce in cemento, Lastre in marmo, Catena e pilastrini in ferro
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Jesi
- Notizie e contestualizzazione storica:
- L'ultimo tratto della strada statale numero 362 che collega Filottrano a Jesi è la sede di un efferato episodio: la sera del 25 aprile una pattuglia di nazi-fascisti preleva dalle loro case, nella zona di Castelrosino, cinque contadini estranei ad ogni questione politica: i due fratelli Domenico e Luigi Nicoletti, e i tre fratelli Nazzareno, Manlio e Cesare Carbonari; in quanto durante un rastrellamento sono stati trovati nelle loro abitazioni alcuni fucili da caccia (il comando tedesco ha fatto obbligo a tutti i cittadini, pena la morte, di consegnare alle autorità militari qualsiasi arma da fuoco).
I cinque, fra la disperazione dei familiari, sono condotti in Contrada Cannuccia, dove, sempre sorvegliati dai fascisti, hanno trascorso la notte e le prime ore del mattino seguente presso la colonia Pellegrini, sperando fino all'ultimo nella salvezza.
Il 26 aprile, verso le ore 10 del mattino, vengono spinti sull'aia, dove li attende il plotone di esecuzione. In seguito all'intervento del "capoccia" della famiglia Pellegrini, che aveva fatto notare la presenza di donne e bambini in casa, l'esecuzione ha luogo qualche decina di metri più lontano, verso un fossato. Dopo essere stati uccisi a colpi di mitra, i loro corpi restano abbandonati sul posto per parecchie ore e vengono rimossi solo grazie all'intervento del parroco don Ezio Balestra.
Lo stesso giorno, in contrada Piandelmedico durante un rastrellamento, un giovane, Umberto Carletti, cerca di sottrarsi alla cattura dandosi alla fuga, ma viene ucciso da una pattuglia di fascisti.
Sul luogo dell'eccidio i familiari delle vittime fanno inizialmente erigere una stele, di cui oggi restano solo alcuni frammenti. Un altro cippo sarà eretto a cura del Comitato di Liberazione Nazionale di Jesi il 26 aprile del 1946 nel quale si ricordano tutte e sei le vittime del 26 aprile del 1944.
(Liberamente tratto da "Jesi dopo il suo contado" vol. 5 di Costantino Urieli).
I.C. Paladini di Treia: Nell'aprile del 1944 i tedeschi fecero parecchi rastrellamenti nella zona delle campagne di Jesi. In zona Piandelmedico fu ucciso un giovane con la sua fidanzata. Il 26 aprile, nella zona di Castelrosino, vennero uccisi sei contadini, appartenenti a tre famiglie della zona, i Carbonari, i Nicoletti e i Carletti.
Contenuti
- Iscrizioni:
- (Sulla base della croce, su lastra)
VISSERO E NON FECERO MALE:
MA IL MALE LI SFIORO' E LI PERDETTE:
GLORIA AD ESSI, ESECRAZIONE AI BARBARI!
(Sul fronte del cippo)
CARBONARI CESARE
CARBONARI MANLIO
CARBONARI NAZZARENO
CARLETTI UMBERTO
NICOLETTI DOMENICO
NICOLETTI LUIGI
(Sulla lastra, sulla base della croce, lato posteriore)
FUCILATI DAI NAZI-FASCISTI
IL 26 APRILE 1944 ALLE ORE 10
ERETTO A CURA DEL C. L. NAZ.
DI JESIi
IL 26-4-1946
- Simboli:
- Ramo di palma
Altro
- Osservazioni personali:
- Il monumento è complessivamente ben tenuto.
NOTA STAFF PIETRE: il cippo è stato censito anche dall'I.C. Paladini di Treia nell'ambito del concorso "Esploratori della Memoria" a.s. 2014-2015.