259651 - Lapide a ricordo di Perla Foa, Giuseppe Foa e Davide Foa – Ivrea (TO)

Nel Cimitero Ebraico di Ivrea è posta una lapide a ricordo di Perla Foa, Giuseppe Foa e Davide Foa. La lastra, verticale, è in granito ed è alta circa 1 metro. E’ sorretta da una lastra orizzontale, e sui due lati sono posti i resti di una anfora in pietra, spezzata. A terra sono anche deposte alcune pietre, come da tradizione Ebraica.

I fratelli Foa furono arrestati ad Ivrea il 31 marzo 1944, incarcerati a Torino e poi a Fossoli (MO), da dove furono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, e qui assassinati. Ad Ivrea, in via Quattro Martiri (ex via Palma) 24, di fronte alla loro abitazione e dove vennero arrestati, sono state poste in loro ricordo tre pietre d’inciampo. Un Documento di Pietre della Memoria [Pietra della Memoria no. 258876 – Pietre d’inciampo a ricordo di Perla Foa, Giuseppe Foa e Davide Foa – Ivrea (TO)] illustra questa onorificenza dedicata a Perla ed ai suoi fratelli.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Ivrea, Via dei Mulini, 30
CAP:
10015
Latitudine:
45.465157874418
Longitudine:
7.8842889171967

Informazioni

Luogo di collocazione:
La lastra è posta verticalmente, all'interno del Cimitero Ebraico di Ivrea
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
La lastra è in granito bianco e nero. E' posta verticalmente, fissata ad incastro con due cordoli dello stesso granito ad una tavola di supporto poggiata a terra.
Sulla lastra le scritte sono in materiale bronzeo. Dello stesso materiale è la stella a sei punte fissata in alto.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ivrea
Notizie e contestualizzazione storica:
Perla Foa era nata ad Ivrea il 16 novembre 1873 da Mosè Foa e da Giuditta Jona. Ad Ivrea Mosè Foa (medaglia al valor militare in Crimea contro i Russi nel 1856) aprì un laboratorio artigianale per la confezione di divise militari per il regio Esercito sabaudo. Perla Foa andò sposa ad Astolfo Faluomi, militare di carriera del Distretto di Ivrea. Ebbe tre figli e poi venne il 1938 con le leggi razziali di Mussolini controfirmate da re Vittorio Emanuele III. Quindi fu censita come “appartenente alla razza ebraica” come il fratello Giuseppe, direttore di una casa editrice tipografica cittadina e Davide, cancelliere del tribunale di Torino. Nel 1942 fu convocata presso il Comune di Ivrea, confermò la propria appartenenza alla religione ebraica e poco tempo dopo, l’arresto e l’incarcerazione nel Castello delle Rosse Torri di Ivrea. Con lei i fratelli e la moglie di Davide, Giuditta, che in cella morì di peritonite. Dopo alcuni mesi tutti e tre vennero scarcerati. Restarono a Ivrea, ma poco tempo dopo (il 31 marzo 1944) vennero nuovamente prelevati dalle SS dalla casa di via Palma (Quattro Martiri), internati a Fossoli nei pressi di Modena e, nell’estate del 1944, con uno degli ultimi convogli spediti al campo di Auschwitz (Convoglio No. 10 del 16/05/1944). Alla frontiera riuscì a consegnare ad un ferroviere italiano un biglietto per la figlia Olga: fu l’ultimo segnale di vita di Perla Foa. Secondo le informazioni raccolte dai nipoti presso il Centro di Documentazione ebraico di Milano, i tre fratelli furono gasati il giorno stesso del loro arrivo ad Auschwitz (23 maggio 1944, dopo 7 giorni di viaggio in condizioni terribili). Perla (a quei tempi vedova Faluomi) aveva 71 anni, Davide 75 e Giuseppe 78. (Ivrea UniTre Notizie” del 31 Gennaio 2005, citato in Il Risveglio Popolare, 8 febbraio 2018)

Davide Foa, nato ad Ivrea il 13 marzo 1869, e Giuseppe Foa, nato il 21 dicembre 1866, erano fratelli di Perla, e ne condivisero le stesse tragiche sorti.

Contenuti

Iscrizioni:
ALLA CARA ED ETERNA
MEMORIA DI
PERLA FOA’
N. 6 – 11 – 1873
GIUSEPPE FOA’
N. 29 – 12 – 1866
DAVIDE FOA’
N. 13 – 3 – 1869
VITTIME INNOCENTI
DELLA FEROCIA NAZISTA
AUSCHWITZ
MAGGIO 1944



Simboli:
L'anfora spezzata, come spezzate sono state le vite dei fratelli Foa, a causa della ferocia nazista.
Sulle tombe, al posto dei fiori, la tradizione ebraica vuole che vengano deposte delle pietre, per ricordare sia i defunti che le origini del popolo, profondamente connesse con le zone aride del deserto.
La stella a sei punte che si trova sulla lastra è detta anche “sigillo di Salomone”, e rappresenta la civiltà e la religiosità ebraica.

Altro

Gallery