5350 - Lastra a ricordo della data di Liberazione – Jesi (AN)

La semplice lastra, che eterna il ricordo della liberazione di Jesi da parte delle truppe alleate, avvenuta in data 20 luglio 1944, è collocata sulla facciata del bel palazzo comunale della città. La facciata del comune è fatta a fasce di mattoni sovrapposti intervallati da incavi, su uno di essi si inseriscono due piccole basi su cui la lastra poggia.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
piazza Indipendenza, 1
CAP:
60035
Latitudine:
43.522892
Longitudine:
13.24377

Informazioni

Luogo di collocazione:
la lastra si trova il alto, sotto una finestra, sulla parete di sinistra rispetto all'ingresso principale della residenza comunale
Data di collocazione:
non pervenuta
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Jesi
Notizie e contestualizzazione storica:
Verso le 7 del mattino del 20 luglio del 1944 la prima bandiera italiana sventola, legata alla croce, sul timpano della chiesa di San Francesco di Paola mentre gli alpini entrano in piazza del Plebiscito: Jesi è libera! Dopo un attimo di sbalordimento gli alpini vengono portati in trionfo dalla popolazione, dalle finestre cominciano a sventolare i primi tricolori. "Grandi accoglienze, grandi feste, molto vino offerto per ogni via (scrive don Balestra nel suo Diario) molti fiori, molte e molte lacrime a vedere la bandiera sventolare sule nostre due torri campanarie civiche".
Verso le ore 11 in municipio, dal cui balcone sventolano, oltre alla bandiera italiana, quella inglese, russa e americana, il "Tom Majer" per la nostra città, il tenente americano Tesauro, si incontra con gli esponenti locali del Comitato di liberazione Nazionale: Pacifico Carotti, Alfredo Ponzetti, Alberto Pellegrini.
Alle 14 appare sui muri della città un manifesto del comitato di Liberazione Nazionale della Valle Esina il cui testo, molto simile a quello riportato nella lapide qui censita, recita così: "Finita la tragica farsa della tirannide fascista in maschera repubblicana e in livrea tedesca, fuggite le orde degli assassini di cittadini probi e innocenti [...] dei distruttori delle nostre magnifiche industrie, Jesi esulta per l'avvento dei prodi alpini italiani e delle valorose truppe alleate, li acclama e saluta con essi il ritorno della libertà".
La frase incisa sulla lastra è stata dettata dal professor Siro Solazzi.

Contenuti

Iscrizioni:
20 LUGLIO 1944
LA DATA DELLA LIBERAZIONE
DA ONTE FASCISTE
DA RABBIA TEDESCA
E' QUI INCISA
PERCHE' IL RICORDO
DI UN MALEFICO VENTENNIO
AFFORZI NEL POPOLO
COL SENTIMENTO DELLA GIUSTIZIA
LA FIERA CUSTODIA DELLA LIBERTA'
Simboli:
non vi sono simboli

Altro

Osservazioni personali:
Nel testo dell'iscrizione si nota un linguaggio piuttosto solenne ("onte", "malefico", "afforzi", "fiera custodia") che forse vuole sottolineare l'importanza dell'evento di cui la lastra ci invita a fare memoria.

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