212613 - Lastra in memoria dei Caduti di via Abbiati – Milano

Ad accomunare il sacrificio di tre partigiani che vissero in questo stesso stabile, è una semplice lastra in marmo bianco senza venature, fissato alla parete in mattoni con quattro chiodi di bronzo a testa piramidale. A sinistra della lastra è previsto il supporto per la bandiera e a destra un supporto per la corona di alloro che viene posta ad ogni ricorrere del giorno della nostra Liberazione.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
zona San Siro
Indirizzo:
via privata Filippo Abbiati 2
CAP:
20148
Latitudine:
45.472845055497
Longitudine:
9.1413621515552

Informazioni

Luogo di collocazione:
La lapide è affissa alla parete esterna in mattoni rossi dello stabile dove i tre caduti vissero la loro breve vita
Data di collocazione:
1994
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
A.N.P.I.
Notizie e contestualizzazione storica:
 


Dionigi Benedetti
nacque a Udine nel 1901.
Nel marzo del 1944 Dionigi abitava in via Abbiati 1, in zona San Siro, vicinissima al Comando tedesco di piazzale Bresccia, frequente bersaglio dei sabotaggi partigiani.
Lavorava come levigatore presso la Caproni, l'importante azienda aeronautica milanese in via Mecenate, all'estremo opposto della città che durante il periodo bellico rivestiva un ruolo strategico ed era in continua espansione.
L'intensificarsi dei bombardamenti alleati e delle manifestazioni contro il nazifascismo indussero i tedeschi a spostare la produzione loro micidiali aerei da caccia nelle gallerie dei lager e dei campi di lavoro.
Dionigi aveva 43 anni, era partigiano della 126a Brigata Garibaldi. Le sue caratteristiche professionali non passarono inosservate dai tedeschi che necessitavano forza lavoro per la costruzione dei loro micidiali aerei da caccia.
Nel mese di marzo Dionigi fu arrestato e forse incarcerato a San Vittore, per poi seguire i passaggi tipici della deportazione: sezione tedesca, pestaggi, torture, trasportato con gli “scioperanti” a Bergamo ed invio in Germania.
Dato il breve periodo dal suo arresto alla sua uccisione, si presume che abbia viaggiato con uno dei convogli rapidi partiti il 4 marzo dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, diretti a Mauthausen.
Fu ucciso il 13 marzo 1944 nel sottocampo di Gusen, all'età di 43 anni.


Pietro Mussini
Le uniche notizie su di lui lo vedono partigiano nella 103a brigata Garibaldi e che cadde in combattimento a Cambiago il 26 aprile 1945.
Le uniche notizie su di lui lo vedono partigiano della 103a brigata Garibaldi, cadere in combattimento a Cambiago il 26 aprile 1945.
 
Pietro Mussini è ricordato anche in :
  • 188732 - Campo della Gloria – Cimitero Maggiore – Milano
  • 189804 - Stele ai Martiri di San Siro – Milano


    Ezio Pirovano
    nacque a Milano il 2 maggio 1923.
    Nel maggio del 1944 entrò nella VI Divisione “Giustizia e Libertà” col significativo nome di battaglia “Paracqua” (ombrello).
    Fu catturato dai nazifascisti durante un rastrellamento in Valle di Susa, condotto a Bussoleno, in provincia di Torino dove fu fucilato dalle SS tedesche il 10 marzo 1945, all'età di 21 anni.
  • Istituto GIORGIO AGOSTI



    FONTI:
  • Le lapidi dei partigiani caduti a Milano
  • Metarchivi.it su cui vi è una foto del 1944 di Dionigi Benedetti, in un gruppo di partigiani in Val d'Isère.
  • Contenuti

    Iscrizioni:
     


    IN QUESTA CASA VISSERO
    DIONIGI BENEDETTI
    MORTO NEL CAMPO DI STERMINIO DI MAUTHAUSEN
    IL 13 MARZO 1944
    PIETRO MUSSINI
    CADUTO IN COMBATTIMENTO A CAMBIAGO
    IL 26 APRILE 1945
    EZIO PIROVANO
    FUCILATO A BUSSOLETO DI VAL DI SUSA
    IL 10 MARZO 1945
    LA BARBARIE NAZIFASCISTA SPENSE LA
    LORO VITA, NON LA LORO FEDE.
    A.N.P.I. 1994

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

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    Informazione non reperita

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