3912 - Monumento a Ettore Viola – Villafranca in Lunigiana

Il gruppo scultoreo, realizzato interamente in marmo bianco, si trova in Piazza Aeronautica a Villafranca in Lunigiana, di fronte al Municipio, è dedicato ad Ettore Viola, eroe di guerra pluridecorato durante il primo conflitto mondiale. Al di sopra di un basamento quadrangolare posto su tre scalini si eleva la figura di Ettore Viola, che con la mano destra impugna una corta spada, accostata al petto in segno di difesa, mentre con l’altra mano sorregge il capo di un militare ferito che innalza una piccola statua della vittoria alata. Nella parte posteriore della scultura è incisa, in basso a destra, la data 09.10.1927.V. Sul lato anteriore, sempre in basso a destra, è riportato il nome dell’autore del gruppo scultoreo (Buttini). Ancora sulla parte anteriore del basamento è scolpita una cornice ad altorilievo, al centro della quale si trova lo stemma del Comune di Villafranca in Lunigiana, contraddistinto dalla Luna antropomorfa e da una stella ad otto punte; invece sul lato sinistro del basamento, all’interno di un’analoga cornice, un’epigrafe rende omaggio ai Caduti della Grande Guerra.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Aeronautica
CAP:
54028
Latitudine:
44.2923125
Longitudine:
9.9515625

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde
Data di collocazione:
09/10/1927 (data della prima collocazione nella Piazzetta della Vittoria)
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Gruppo scultoreo e basamento realizzati in marmo bianco di Carrara. La statuetta della Vittoria alata, originariamente in bronzo, è stata sostituita nel 2009 da una copia in marmo
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Villafranca
Notizie e contestualizzazione storica:
Ettore Viola di Ca' Tasson (Fornoli, 21 aprile 1894 – Roma, 25 febbraio 1986), fu un eroe della Prima guerra mondiale che si distinse nella difesa del monte Grappa al punto da essere soprannominato "l'ardito del Grappa". Fu definito da re Umberto II di Savoia: «La più bella Medaglia d'oro della Grande Guerra».
Nato a Villafranca in Lunigiana da Pietro e da Maria Castelli, a diciassette anni, dopo gli studi secondari, fu ammesso come volontario nell’amministrazione ferroviaria e, chiamato alle armi con la sua classe nel novembre 1914, venne assegnato all’88° Reggimento Fanteria. Il 24 maggio 1915 raggiunse Bassano ed entrò in guerra contro l’Austria nel settore di Monfalcone.
Nell’ottobre 1915, fu promosso sottotenente di complemento di fanteria nel 75° Reggimento e ricevette due medaglie d’argento al valore rispettivamente il 18 maggio a Monfalcone e il 4 luglio 1916 a Monfalcone, ove rimase ferito.
In seguito, tornato in servizio effettivo per merito di guerra e promosso tenente, combatté con grande valore nelle battaglie di S. Maria e di S. Lucia di Tolmino e, dopo il ripiegamento verso il Piave, col 149° Reggimento combatté sul M. Tomba per contrastare l’avanzata austriaca. Promosso capitano, passò nel VI Reparto d’Assalto e, per l’azione di sorpresa sul Grappa, a Cà Tasson il 18 maggio 1918, gli fu conferita la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.
Sempre al comando della sua compagnia, per un'altra audace impresa alla testata di Val Seren fu decorato con una medaglia d’oro al valore militare con d. l. 29 maggio 1919.
Dopo aver preso parte all’impresa di Fiume con D’Annunzio, fu collocato a riposo per infermità dipendente da causa di guerra e iscritto nel ruolo speciale.
In seguito si diede alla vita politica e fu eletto Deputato per la circoscrizione della Toscana nella XXVII legislatura e contemporaneamente fu nominato Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti. Dal 1926 si trasferì in Cile per ragioni politiche e rientrò in Italia nell’Aprile 1944. Nominato Consultore Nazionale, fu ancora Presidente dell’Associazione Combattenti e Deputato al Parlamento.
Morto nel 1986, è stato seppellito al Sacrario Militare del Monte Grappa.
Segue l'elenco completo delle onorificenze ottenute:
- Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
- Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
- Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia con la seguente motivazione:
«Comandante di una compagnia d'assalto, preparò accuratamente e diresse con perizia una ardita azione di sorpresa contro un munitissimo saliente nemico. Sprezzante di ogni difficoltà, alla testa dei suoi uomini, nei quali aveva saputo trasfondere il suo ardente entusiasmo, superati i reticolati, si slanciava con impeto irresistibile e con coraggio mirabile nella trincea, che rapidamente e con intenso lancio di bombe a mano sconvolse annientandole il presidio. Fatto segno di intensissimo fuoco di mitragliatrici e fucileria, e attaccato da forze superiori, dopo una lotta corpo a corpo, fu costretto a ritirarsi, riportando dei prigionieri; rimasto ferito non leggermente, si rammaricava solo di dovere abbandonare per qualche tempo il proprio reparto. Mirabile suscitatore di energie ed esempio costante di ardimento e di alto sentimento del dovere.»
- Cà Tasson (Grappa), 18 maggio 1918, Medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione:
«Comandante di una compagnia di arditi, la condusse brillantemente all'attacco di importanti posizioni. Sotto l'intenso tiro di artiglieria e di mitragliatrici avversarie. Avute ingenti perdite nella compagnia, magnifico esempio di audacia e di ardimento, con un piccolo nucleo di uomini continuò nell'attacco e giunse per primo, con soli tre dipendenti, nella posizione da occupare. Caduti molti ufficiali di altri reparti sopraggiunti, assunse il comando di quelle truppe, e con esse e con i pochi superstiti della sua compagnia, respinse in una notte ben 11 contrattacchi nemici, sempre primo alla lotta. Rimasto solo, circondato dagli avversari e fatto prigioniero, dopo tre ore si liberò con fulmineo e violento corpo a corpo della scorta che lo accompagnava e rientrato nelle nostre linee con mirabile entusiasmo riprese immediatamente il comando di truppe, respingendo con fulgida tenacia nuovi e forti contrattacchi del nemico, incalzandolo per lungo tratto di terreno e infliggendogli gravissime perdite.»
- Monte Grappa 16-17 settembre 1918, Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
«Contribuiva con tenacia e ardimento ad una violenta lotta corpo a corpo, con la quale poterono essere strappati al nemico importanti trinceramenti. Ferito, non lasciava il suo posto se non quando veniva sostituito da un altro ufficiale. Già distintosi in precedenti combattimenti ed azioni ardite».
- Monfalcone, 18 maggio 1916, Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
«Comandante di una compagnia, con perizia ed energia, sotto il violento fuoco delle artiglierie nemiche, raggiungeva col proprio reparto posizioni allora conquistate, ed opponeva tenacissima resistenza ai contrattacchi del nemico. Ferito gravemente ad una gamba, dopo una sommaria medicazione tornava fra le proprie truppe, rimanendo sul posto della mischia finché la forte perdita di sangue non gli immobilizzava l'arto. Mirabile esempio di alto sentimento del dovere.»
- Monfalcone, 3-4 luglio 1916, Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
«Comandante di una compagnia di arditi, con accuratezza, fede ed entusiasmo, preparò un'ardita azione di sorpresa contro un munitissimo saliente nemico. Sprezzante di ogni difficoltà, alla testa dei suoi uomini, nei quali aveva saputo trasfondere l'alto sentimento del dovere e il suo entusiasmo, superati i reticolati nemici si slanciava con impeto irresistibile e con coraggio mirabile nella trincea, che rapidamente e con intenso lancio di bombe a mano sconvolse ed annientò il presidio. Fatto segno di intensissimo fuoco di mitragliatrici e fucileria, e attaccato da forze superiori, dopo una lotta corpo a corpo, fu costretto a ritirarsi, riportando dei prigionieri; rimasto ferito non leggermente, si rammaricava solo di dovere abbandonare per qualche tempo il proprio reparto. Mirabile incitatore di energie ed esempio costante di ardimento e di alto sentimento del dovere.»
- Casa Tasson, 18 maggio 1918, Medaglia di Bronzo al Valor Militare
- Croce al merito di guerra
- Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
- Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
- Medaglia commemorativa italiana della vittoria
- Promozione per merito di guerra
- Fondatore dell'Istituto del Nastro Azzurro
ONORIFICENZE STRANIERE
- Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
- Croix de guerre 1914–1918 con 2 palme di bronzo (Francia)
- Commendatore dell'Ordine di San Carlo (Monaco)
- Croce d'Argento dell'Ordine Virtuti Militari (Polonia)
- Cavaliere dell'Ordine della Corona di Romania (Romania)
- Commendatore dell'Ordine di Sant'Agata (San Marino)

Originariamente il monumento era collocato nella piazzetta della Vittoria, che si affaccia sulla S.S. Cisa. Successivamente negli anni '70 del secolo scorso fu spostato nella Piazza di San Niccolò e nel 2009 è stato collocato in Piazza Aeronautica. In quella occasione l'originaria statuetta in bronzo raffigurante la Vittoria alata è stata sostituita da una copia in marmo.

Contenuti

Iscrizioni:
EPIGRAFE SUL LATO EST DEL BASAMENTO
IL POPOLO DEL COMUNE DI VILLAFRANCA AI SUOI CADUTI NELLA GRANDE GUERRA 1915- 1918.

EPIGRAFE SUL LATO OVEST DEL BASAMENTO
IL POPOLO DEL COMUNE DI VILLAFRANCA AI SUOI CADUTI 1940- 1945

EPIGRAFE SUL LATO SUD DEL BASAMENTO
LA CITTÀ DI VILLAFRANCA IN LUNIGIANA RENDE ONORE AL PROPRIO CONCITTADINO, CAPITANO ETTORE VIOLA, MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE, MONTE GRAPPA 16/17 SETTEMBRE 1918, GIÀ PRESIDENTE NAZIONALE ASSOCIAZIONE COMBATTENTI REDUCI 1947/1952.
Simboli:
Stemma del Comune di Villafranca in Lunigiana con Luna antropomorfa e stella ad otto punte.

Altro

Osservazioni personali:
Il comandante Ettore Viola, pluridecorato per la sua abilità, la sua prontezza e il suo coraggio nell’affrontare le battaglie, come il concittadino Flavio Torello Baracchini, è un eroe di guerra che ha lottato per la libertà e la democrazia del nostro Paese.

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