257625 - Monumento ai Caduti nella seconda guerra mondiale – Carignano (TO)

Il monumento di Carignano, dedicato ai Caduti nella seconda guerra mondiale, risale al 1959 ed è costituito da una scultura in bronzo di epoca precedente di Eugenio Baroni, raffigurante la Vittoria alata, donata alla città da Lorenzo Valerio Bona, industriale amico e mecenate dello scultore. Sul piedistallo in pietra che regge la scultura sono applicate tre lastre in ottone, quella frontale con l’epigrafe dedicatoria e le due laterali con l’elenco dei Caduti.

Un tempo collocata davanti alla scalinata dell’antica Chiesa di San Remigio, l’opera di Baroni rientra nella lunga serie di studi preparatori, dal 1920 fino alla sua morte nel 1935, per la Via Crucis del Fante: colossale monumento-ossario sul Monte San Michele, nel Carso, che non venne mai realizzato.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Largo Otto Martiri, 3
CAP:
10041
Latitudine:
44.908767715316
Longitudine:
7.6772023251392

Informazioni

Luogo di collocazione:
Aiuola bordo strada
Data di collocazione:
4 Novembre 1959
Materiali (Generico):
Bronzo, Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Piedistallo in pietra; statua in bronzo; lastre in ottone.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Carignano
Notizie e contestualizzazione storica:
Sulla pagina "Dalla piazza del castello agli ajrali di San Remigio" del sito del Comune di Carignano, a proposito di Largo Otto Martiri, si legge: "In un angolo, in un piccolo giardinetto, è stato collocato un monumento dedicato ai Caduti nella Seconda Guerra Mondiale: su un piedestallo, c’è una Vittoria, scultura di Eugenio Baroni (1930)."

Questa scarna descrizione rispecchia l'attuale stato di scarsa valorizzazione in cui versa il monumento. Il bronzo era stato donato alla città di Carignano nel 1959 da Lorenzo Valerio Bona (Carignano, 1894 – Buenos Aires, 1971), calciatore e dirigente d'azienda italiano. Il monumento era stato allora eretto di fronte alla vecchia chiesa parrocchiale di San Remigio, attualmente in fase di recupero dopo un periodo di abbandono.

Durante la prima guerra mondiale Valerio Bona fu al fronte dal 1916 al 1918, distinguendosi in alcune azioni particolarmente significative sull'altopiano della Bainsizza, che gli valsero una medaglia di bronzo al valor militare e la croce al merito. Affascinato dal mondo dell'arte e delle lettere, poeta lui stesso (secondo una affermazione di Angiolo Biancotti in Plastici, 1930), Valerio Bona conobbe negli anni Venti il letterato spezzino Ettore Cozzani, e fu uno dei finanziatori della rivista «L'Eroica», diretta da Cozzani stesso. Negli stessi anni strinse amicizia con lo scultore genovese Eugenio Baroni, l'autore del monumento a Garibaldi di Quarto dei Mille, anch'egli legato a Cozzani (che gli dedicherà più pagine sulla sua rivista), di cui divenne anche mecenate.
Dopo la sua adesione formale al Partito Fascista (1932), e proprio per le sue notevoli doti organizzative, occupò ruoli chiave nella "Federazione Nazionale Fascista Industriali Lanieri", coordinando tra l'altro le risposte date dagli industriali italiani alle necessità del Governo centrale nella preparazione della guerra. Il cugino Mario fu podestà di Carignano, mentre il fratello Gaspare, presente tra i Caduti qui ricordati, poco dopo la sua mobilitazione nell'Arma dell'Aeronautica, precipitò con il suo aereo nel cielo di Caselle nel novembre del 1940. Valerio partì per il fronte greco-albanese nel 1941, come Maggiore della Riserva.
Tornato un anno dopo, assistette al crollo del regime, rendendosi conto, in modo piuttosto radicale, degli errori della propaganda e dell'inutilità di ogni dittatura. Nel dopoguerra proseguì l'attività di industriale e fu presidente dell'Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. Soggiornò spesso negli ultimi anni per affari a Buenos Aires, dove morì nel 1971.
Fonte: Lorenzo Valerio Bona, su Wikipedia.

La scultura della Vittoria di Eugenio Baroni, di cui ne esistono varie versioni, anche in marmo, è una delle tante opere preparatorie della sua "opera immane", che lo impegnò per larga parte della vita fino alla sua morte, e che non venne mai realizzata, il grandioso Monumento-ossario al Fante sul Monte San Michele del Carso, pensato come Via crucis del Fante, dal saluto alla Madre fino alla Vittoria, di forte impatto emotivo e impronta futurista.
Il suo progetto era stato bocciato nel gennaio del 1923 dallo stesso Mussolini, che aveva già posto fine alla vicenda liquidandolo in quanto «disfattista» e rivelatore di «uno spirito indegno della vittoria». Nel giugno del '23 Baroni pubblicò comunque il suo progetto e continuò sempre a lavorarci, nonostante il Monte San Michele fosse poi anche stato definito monumento nazionale e quindi inviolabile.
Fonte: L'opera immane, Antonio Gibelli e Roberta Lucentini, Università di Genova.

Per un approfondimento su Baroni, si veda su Pietre della Memoria la scheda 3695 - Monumento a Genova ai Mutilati e Invalidi di Guerra, la cui scultura è uno studio per quella che avrebbe dovuto essere anch'essa una delle tappe della "Via Crucis del Fante", forse l'unica rappresentazione di un soldato mutilato di tutto il primo dopoguerra.

Volontario e convinto della necessità della guerra e della lotta, in una concezione romantico eroica dell’esistenza e della Patria: esonerato per un lieve difetto fisico, affronta un’operazione chirurgica per essere arruolato. Conosce direttamente l’esperienza di guerra fra il 1916 e il 1918 come tenente degli Alpini, meritando diverse medaglie al valore. Tornerà da questa esperienza con mutata coscienza, e restituirà il medagliere a seguito delle accuse di disfattismo.
Ma anche le sculture del suo ultimo "Monumento al Duca d'Aosta", posto a Torino in piazza Castello, con cui aveva nuovamente cercato l'apprezzamento artistico del regime e che venne completato solo dopo la sua morte, vanno oggi rilette nello spirito della sua "opera immane".
Fonti:
- Eugenio Baroni e il Monumento al Duca d’Aosta, catalogo della mostra del 2018 al Collegio S. Giuseppe di Torino;
- Eugenio Baroni, su Wikipedia.

Contenuti

Iscrizioni:
Epigrafe dedicatoria:

ALLA SACRA MEMORIA
DEI CADUTI PER LA PATRIA
NELLA GUERRA
1940 - 1945

LORENZO VALERIO BONA
CARIGNANO 4 NOV 1959


Lastra di sinistra:

ALBERA ROBERTO - CL.1924 - PARTIGIANO / 9-5-1945 +CARIGNANO
BELLINO FRANCESCO - CL.1925 - PARTIGIANO / 1-4-1944 +MELLE
BERRUTO EMANUELE - CL.1918 - SOLDATO / 31-3-1944 +ESSEM
BERRUTO GIUSEPPE - CL.1920 - SOLDATO / 14-4-1945 +ORANO
BONA CAV. GASPARE - CL.1895 - MAGG.PILOTA / 25-11-1940 +TORINO
BONESIO GIUSEPPE - CL.1910 - TENENTE / 9-3-1941 +ALBANIA
BORDONE ENRICO - CL.1923 - SOLDATO / 13-6-1943 +CORSICA
BUSSO ANTONIO - CL.1920 - SOLDATO / 25-6-1942 +CROAZIA
CAPELLO SEBASTIANO - CL.1921 - SOLDATO / DISP.31-1-1943 +RUSSIA
CAVAGLIA' LUIGI - CL.1920 - SOLDATO / 14-4-1942 +CROAZIA
CUMINATTO DOMENICO - CL.1916 - AVIERE / +ALBANIA
CURLETTO GIACOMO - CL.1925 - PARTIGIANO / 30-7-944 S.STEFANO ROERO
DEMAGISTRI GIOVANNI - CL.1917 - TENENTE / 14-5-1943 +CIVITTAVECC.
DEMARCHI ANTONIO - CL.1922 - PARTIGIANO / 16-5-1944 +COAZZE
FERRERO LUIGI - CL.1901 - APPUNT.CC / 4-4-1941 +A.O.I.
FOCO CARLO - CL.1923 - SOLDATO / 7-3-1943 +OSP.MIL.CUNEO
GAIDO LORENZO - CL.1920 - SOLDATO / 22-4-1941 +ALBANIA


Lastra di destra:

GALFIONE AGOSTINO - CL.1913 - PARTIGIANO / 16-2-1944 +MONTENEGRO
GAMBINO GIOVANNI - CL.1915 - CAP.MAGG. / 22-11-1940 +ALBANIA
GAMMA GIUSEPPE - CL.1914 - 1° AVIERE / SCOMP.12-11-1940 MEDITERR.CEN.
GARIGLIO MICHELE - CL.1916 - SOLDATO / DISPER.GEN. 943 RUSSIA
GENNERO GIOV.BATT. - CL.1924 - PARTIGIANO / 26-4-1945 VILLASTELONE
GENNERO MARIO - CL.1913 - SOLDATO / 1-3-1941 +ALBANIA
GIOANNINI MARIO - CL.1923 - SOLDATO / 19-8-1944 +GERMANIA
GRANDE MATTEO - CL.1912 - SOLDATO / 21-12-1942 +CROAZIA
LANZETTI GIUSEPPE - CL.1921 - SOLDATO / DISP.GEN. 943 RUSSIA
MARIO MIA - CL.1910 - SOLDATO / DISP.DIC. 942 RUSSIA
MEINARDI DOMENICO - CL.1913 - SOLDATO / DISP. 21-1-1943 RUSSIA
NEVISSANO FELICE - CL.1909 - ALPINO / 8-8-1943 +SEBENICO
NICOLA PASQUALE - CL.1918 - PARTIGIANO / 10-5-1944 +COAZZE
PEER ERMANNO - CL.1921 - MARCONISTA / 5-3-1942 +TORINO
PERCUDANI MARIO - CL.1922 - PARTIGIANO / 12-4-1945 +CARIGNANO
PIOLA ANDREA - CL.1922 - PARTIGIANO / 2-4-1944 +TORINO
SOLA DOMENICO - CL.1918 - SOLDATO / 21-3-1941 +ALBANIA
VAUDAGNA GIOVANNI - CL.1909 - SOLDATO / 20-8-1944 +BERLINO
RUBINO GIOVANNI - CL.1920 - SOLDATO / 24-5-1940 OSPED.MIL. TORINO
Simboli:
La figura femminile alata rappresenta la Vittoria, raggiunta dal Fante a conclusione del suo calvario.

Altro

Osservazioni personali:
Il basamento in pietra versa in cattive condizioni e le lastre in ottone sembrano reggersi in modo precario. In particolare quella frontale risulta vandalizzata e ripulita in modo approssimativo.

Per quanto riguarda invece le vicende legate alla denominazione di Largo Otto Martiri, si rimanda alla scheda: 120303 - Lapide a 8 partigiani impiccati presso il Pilone Virle – Carignano.

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