247196 - Monumento ai cinquantuno Martiri del 3 Aprile 1944 – Cumiana (TO)

Monumento con grande croce di pietra, collocata su un piedistallo a tronco di piramide in pietre e cemento. Si trova nel centro abitato di Cumiana lungo la via Provinciale all’altezza della cascina Riva di Caia, un tempo ai margini del paese.
Eretto in memoria dei civili trucidati a poca distanza dai nazifascisti il 4 aprile 1944, nel prato antistante la cascina, il monumento è una delle molte testimonianze presenti nella zona e mantenute vive nel ricordo dei fatti della Resistenza.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Provinciale, 51
CAP:
10040
Latitudine:
44.977910711508
Longitudine:
7.379901816525

Informazioni

Luogo di collocazione:
Bordo strada
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Croce in pietra; basamento in pietra e cemento; recinzione in ferro battuto. E' presente un pannello informativo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Per informazioni complete sull'eccidio, si vedano anche le due schede sulle Pietre:
- Sacrario dei cinquantuno Martiri del 3 Aprile 1944, eretto al Cimitero;
- Lapide ai cinquantuno Martiri del 3 Aprile 1944, posta sul luogo della strage.

Il 3 aprile 1944 a Cumiana, una cittadina non lontano da Torino in direzione di Pinerolo, 51 civili su 150 presi e tenuti in ostaggio, a seguito della cattura di 34 nazifascisti ad opera dei partigiani della zona, vennero trucidati per rappresaglia da militari tedeschi e della RSI presso la cascina Riva di Caia, mentre le trattative per la loro liberazione erano ancora in corso ed i partigiani avevano già deciso lo scambio dei prigionieri con gli ostaggi.
Solo ulteriori trattative nei giorni seguenti portarono alla salvezza dei restanti ostaggi, un centinaio, in cambio dei nazifascisti catturati. L’efferatezza della strage segnò profondamente l’opinione pubblica e una parte degli stessi ambienti fascisti repubblicani torinesi, tanto da indurre i tedeschi a pubblicare, circa un mese dopo, un volantino propagandistico, oggi conservato dall’Archivio di Stato di Torino, nel fondo archivistico del comandante partigiano Giuseppe Falzone.
Il volantino, che cercava di giustificare l’accaduto, fu lanciato da un aereo tedesco il 13 maggio sul paese di Cumiana. Elaborato dagli uffici di propaganda tedeschi un mese dopo l'eccidio, il volantino si apre con un titolo a caratteri cubitali, “La verità su Cumiana”, e con una domanda retorica, nella quale il tono propagandistico assume l’aspetto dell’ironia, per concludersi con una frase che pare sintetizzare in maniera epigrafica la ferocia dell’ideologia nazi-fascista: “Adesso basta! Alle violenze distruttive del banditismo rispondiamo con la violenza salutare dell’ordine”.
In mezzo, una serie di notizie false, contraffatte od edulcorate che, per fornire una sorta di giustificazione ad un eccidio di civili talmente spietato da aver perfino scosso la coscienza di molti fascisti repubblicani, costruiscono una realtà parallela e distante dal reale svolgimento dei fatti: per l’appunto “La verità su Cumiana”!
Fonte: La strage nazifascista di Cumiana, sul sito dell'Archivio di Stato di Torino.

Si veda anche la comunicazione del 26/04/1944 dal Capo della Polizia al generale Ricci, comandante della Guardia Nazionale Repubblicana, che parla di "doloroso incidente avvenuto a Cumiana". [Archivio Istoreto]
Fonte: 1944 – 3 aprile: l’eccidio di Cumiana, sul sito I Luoghi della Memoria, La Resistenza in Val Sangone.

Si ricorda infine che inizialmente delle esecuzioni furono incaricati i militi italiani, che però si rifiutarono di eseguire l'ordine, ma aprirono il fuoco in un secondo momento, quando gli ostaggi ancora in vita tentarono la fuga. Inoltre, saputo della strage, al momento del loro scambio con il centinaio di ostaggi ancora nelle mani dei tedeschi dopo l'eccidio, alcuni dichiararono di non voler tornare nelle file della Milizia, dicendo di aver fatto i volontari solo per non rimanere nei campi in Germania a morire di fame. Ma tutti dovettero essere riconsegnati.
Fonti:
- 1944 – 3 aprile: l’eccidio di Cumiana;
- Strage di Cumiana su Wikipedia.

Contenuti

Iscrizioni:
Alla base della croce:

IN QUESTO LUOGO 51 CUMIANESI
CITTADINI ESEMPLARI E RIMPIANTI
VITTIME INNOCENTI E PURE
LA FEROCIA NAZI-FASCISTA TRUCIDAVA
3 APRILE 1944

Cartello informativo:

Lapide a ricordo
eccidio nazifascista
dei 51 Cumianesi.
3 Aprile 1944
Simboli:
Non sono presenti simboli.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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