Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Borgata Basinatto, 27
- CAP:
- 10050
- Latitudine:
- 45.090773917003
- Longitudine:
- 7.3322957754135
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Bordo strada
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Monumento in pietra con lapidi in marmo. Sono presenti 8 fotoceramiche, una croce lignea, una lanterna in ferro battuto, un pannello informativo e vasi portafiori.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Dal pannello informativo posto nei pressi del monumento:
"Il monumento ricorda 11 Caduti Partigiani fucilati per rappresaglia a seguito di un attacco partigiano contro i nazisti nel maggio del 1944. Questo luogo è così chiamato perchè durante la guerra e fino alla fine degli anni '70 si apriva su una grande spianata dove esisteva un albergo chiamato "Della Buon'aria".
Durante la Resistenza le montagne nei pressi del Colle Braida e lungo il crinale che separa la Valle di Susa dalla Val Sangone erano fortemente presidiate dalle formazioni partigiane che ne controllavano le borgate, i sentieri e le mulattiere oltre alla strada carrozzabile che collega Giaveno e Avigliana.
Anche nei pressi della Buonaria operava frequentemente un distaccamento partigiano perchè, dalla spianata della locanda, poteva controllare i movimenti tedeschi in salita da Avigliana e nel fondovalle verso Chiusa di San Michele e Condove; inoltre, la presenza della locanda, della vicina borgata Basinatto e di una fontana, famosa per l'ottima e fresca acqua, garantivano un buon approvvigionamento del cibo e per il ricovero notturno.
Il 19 maggio 1944, all'indomani di un pesantissimo rastrellamento in Val Sangone, una vettura tedesca con a bordo un alto ufficiale delle SS venne attaccata mentre saliva la provinciale verso il Colle Braida, proprio in questa curva. L'ufficiale e un secondo militare furono uccisi, mentre un terzo riuscì a salvarsi e, sceso a valle, diede l'allarme. Sebbene l'attacco fosse stato condotto in territorio sotto controllo partigiano, i Tedeschi non lo considerarono un atto di guerra e fecero scattare la rappresaglia anche nei confronti della popolazione civile.
Il giorno stesso e poi in quelli successivi vennero condotti rastrellamenti che provocarono diverse vittime. Il 21 maggio trecento uomini furono presi in ostaggio a Giaveno e venne cannoneggiata la Borgata S.Pietro situata sotto la Sacra di S.Michele, che a sua volta fu perquisita. L'indomani vennero saccheggiate e bruciate le vicine case della borgata Basinatto. Il 23 fu bombardata e distrutta la borgata Selvaggio tra Giaveno e Coazze.
Il 26 maggio l'epilogo: all'alba quarantuno partigiani furono prelevati dalle carceri di Torino, portati in questi luoghi e fucilati: undici qui alla Buonaria, sull'altro lato della strada, dieci a Valgioie, dieci a Giaveno, e dieci a Coazze. I nazifascisti prelevarono gli abitanti di Basinatto che trovarono in casa e li trascinarono con la forza ad assistere terrorizzati all'esecuzione.
Gli undici martiri della Buonaria ebbero sorte migliore dei loro compagni caduti e sepolti altrove in fosse comuni, come esigevano gli ordini impartiti dai nazisti. Per merito del commissario prefettizio di Chiusa di San Michele, Luigi Bruno e di alcuni generosi cittadini tra cui ricordiamo Teresa Tabone, le salme furono ricomposte, fotografate e seppellite separatamente, ognuna con una propria bara, per poter permettere ai parenti di recuperarle a guerra conclusa. L'operazione fu compiuta nottetempo in segreto, fu possibile grazie alla protezione organizzata dal comandante Fassino con i suoi partigiani e dal maresciallo dei Carabinieri. Fino alla conclusione della guerra, Teresa Tabone e le ragazze di Chiusa di San Michele non fecero mancare i fiori e le cure alle tombe degli sventurati ragazzi. Grazie al loro coraggio e alla loro bontà, dopo la Liberazione, fu così possibile rintracciare i famigliari dei caduti, consegnare loro le spoglie dei propri cari ed erigere la stele di pietra con i nomi e le fotografie dei giovani uccisi.
Tutti gli anni, l'ultimo sabato del mese di maggio, i Parenti dei Partigiani caduti, il Sindaco e l'Amministrazione comunale di Chiusa di San Michele, il Parroco, l'ANPI di Chiusa e dei Comuni vicini, i rappresentanti delle Associazioni, gli abitanti della borgatta Basinatto e del paese, si ritrovano presso la lapide per ricordar e commemorare quel momento molto significativo per la Lotta di Liberazione in queste Valli, che vide impegnati non soltanto i Partigiani, ma anche molte persone libere: una dimostrazione di solidarietà tra cittadini, determinati a voler riconquistare i valori fondanti di libertà e democrazia allora perduti.
Il monumento che sorgeva dall'altro lato della strada nel luogo esatto dove avvenne l'eccidio, è stato spostato dove si trova oggi ed è stata creata attorno un'area di rispetto con l'intento di evidenziare e valorizzare la lapide originaria. L'intervento di riqualificazione è stato realizzato dall'Amministrazione comunale di Chiusa di San Michele, con il contributo della Regione Piemonte nel novembre 2011."
Su Pietre della Memoria sono presenti altre schede collegate alla presente:
- Lastra ai Martiri dell’eterna libertà, in memoria dei fucilati a Giaveno;
- Cippo ai dieci partigiani fucilati a Valgioie, in memoria dei fucilati a Valgioie;
- Monumento ai Caduti di Santa Domenica Talao, dove viene ricordato Attilio Ravelli, qui fucilato.
Contenuti
- Iscrizioni:
- A RICORDO di 11 VITTIME
INNOCENTI QUI CONDOT-
TE e UCCISE DA NAZISTI
IL 26 MAGGIO 1944
AGOSTINO CAVALLERO - UGO CERESERO
RENATO COTTINI - TEOBALDO ROMAGNOLI BRUSA
CORINNO GATTO - ORFEO GENTILI
GIOVANNI MARONCELLI - GIUSEPPE ROSSO
TORINO
UGO MAROCCO / RIVALTA - VITTORIO SERRA / CANDIOLO
ATTILIO RAVELLI / SANTA DOMENICA TALAO
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita