286656 - Pietra d’inciampo a Filippo Acciarini – Torino

Cubetto di pietra ricoperto da una placca di ottone, incastonato tra i cubi di porfido di via Carlo Alberto a Torino, dedicato alla memoria del socialista Filippo Acciarini, che qui abitò al civico 22, prima della deportazione a Mauthausen nel 1944 dove morì il 2 marzo 1945.
Nato a Sellano, in provincia di Perugia, da genitori marchigiani, ferroviere, redattore dell’Avanti e testimone della strage squadrista del 18 dicembre 1922 a Torino, è ricordato nel libro “Autobiografia di un socialista. Da Torino a Mauthausen” a cura di Maria Chiara Acciarini.
Le Stolpersteine, letteralmente “Pietre di inciampo”, sono un monumento diffuso e partecipativo in tutta Europa, ideato dall’artista tedesco Gunter Demnig.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Carlo Alberto, 22
CAP:
10123
Latitudine:
45.06569271467
Longitudine:
7.6842259368722

Informazioni

Luogo di collocazione:
Selciato stradale
Data di collocazione:
10/01/2015
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Blocco di pietra con placca di ottone nella parte a vista.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Filippo Acciarini nacque il 5 marzo 1888 a Sellano (PG) da Francesco e Anna Nocelli. Sposato con Teresa Griva, abitò in via Carlo Alberto 22 a Torino.
Aderì giovanissimo al movimento socialista, andando incontro a difficoltà lavorative che gli imposero cambi di città e di mestiere fino a quando, ferroviere, venne trasferito a Torino, che da quel momento fu la sua città. Negli anni Venti, cominciò a collaborare con il settimanale “Il grido del popolo” e con il quotidiano socialista l'”Avanti!”. Come giornalista documentò la “strage di Torino” del 18 dicembre 1922, alla quale pure scampò fortunosamente.
Durante il ventennio di dittatura fascista continuò l'attività politica clandestina, che gli valse molte discriminazioni lavorative, molti rischi e un processo davanti al Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Dopo l’8 settembre 1943 si applicò all’attività antifascista con rinnovata energia, occupandosi – tra l’altro – dell’edizione torinese dell’”Avanti!” clandestino.
Collaborò attivamente alla riuscita degli scioperi del marzo 1944, e anche per questo venne individuato e arrestato a Torino. Venne poi deportato nel campo di concentramento di Mauthausen con un convoglio che arrivò tra il 24 e il 27 giugno 1944. Venne immatricolato con il numero 76202, classificato sotto la categoria “Schutz” (prigioniero per motivi politici) e dichiarò la professione di giornalista. Venne in seguito trasferito in sottocampi di Mauthausen: prima Grossraming, poi St. Valentin, quindi nuovamente Mauthausen. Filippo morì il 2 marzo 1945 nel campo di Mauthausen.
Fonte: https://museodiffusotorino.it/pietre-di-inciampo/ (Pagina dedicata non più reperibile)

A Torino gli è stata intitolata una via e a Recanati, dove visse per alcuni anni, gli è stata intitolata una strada, oltre che posta una targa sulle mura esterne al Municipio.
Fonti:
- La pietra d’inciampo per Filippo Acciarini, sul sito OfficineBrand;
- Lastra in ricordo di Filippo Acciarini, su Pietre della Memoria.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
FILIPPO ACCIARINI
NATO 1888
ARRESTATO 9.3.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 2.3.1945
Simboli:
Non sono presenti simboli.

Altro

Osservazioni personali:
Crediti fotografici: Sergio Peano. Ringrazio l'amico Sergio per avermi fatto conoscere questa significativa personalità. A complemento della scheda mi è sembrato doveroso aggiungere anche la foto della lapide posta a Torino in piazza XVIII Dicembre a ricordo degli 11 Martiri dell'Eterna Libertà, vittime della strage fascista del 18-12-1922, che vide tra i suoi testimoni proprio Filippo Acciarini.

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