280904 - Pietra d’inciampo a ricordo di Cesare Finzi – Milano

La pietra d’inciampo a ricordo di Cesare Finzi si trova in via Sardegna a Milano.
Le pietre d’inciampo o stolpersteine, furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig; sono cubetti di porfido con la faccia a vista ricoperta in ottone su cui sono incisi: nome, date e luoghi di nascita e morte del caduto, per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.

L’intento dell’autore è che le pietre d’inciampo restituiscano ad ogni singola vittima l’identità, più di quanto facciano i monumenti collettivi, perché ogni pietra ricorda una singola persona ed è collocata nel luogo in cui visse. Incontrando una pietra, si può scegliere se proseguire indifferenti o fermarsi, osservarla e riflettere. Le scarne informazioni incise, restituiscono individualità a chi si tentò di ridurre a un semplice numero. Il termine ‘inciampo’ non va inteso in senso fisico, ma come un ‘inciampo visivo e mentale’, un invito anche casuale a fermarsi e riflettere.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
zona Fiera
Indirizzo:
via Sardegna 21, Milano
CAP:
20146
Latitudine:
45.464998533127
Longitudine:
9.1538393603962

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
Data di collocazione:
1 Febbraio 2021
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubetto di porfido (10x10 centimetri) con placca in ottone nella parte a vista.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Pietre d'inciampo Milano
Notizie e contestualizzazione storica:
Cesare Finzi
figlio di Achille e di Enrichetta Wyler, nacque a Milano il 15 giugno 1892.
Brillante ed intraprendente, completò studiò alla Handelsschule di Calw, in Germania, per poi affacciarsi al mondo del lavoro in una prestigiosa banca di Londra, dove affinò il suo senso degli affari e la sua apertura internazionale.
Rientrato in Italia nel 1915, rispose con coraggio alla chiamata della patria, arruolandosi volontario tra gli Alpini e combattendo sulle Dolomiti col grado di tenente, durante la Prima Guerra Mondiale.
Dopo il conflitto, iniziò una nuova vita sposando Ida Colombo, con la quale ebbe la gioia delle due figlie Maria Clara ed Enrica.
Con spirito imprenditoriale fu cofondatore delle pelletterie Introzzi & Finzi in via Amedei a Milano.
Ma la ferocia della Storia si abbatté anche su di lui. In un primo tempo illuso dalle promesse del regime, se ne distaccò definitivamente dopo la promulgazione delle leggi razziali, che lo costrinsero a rinunciare alla sua attività ed a subire l’ingiustizia più crudele.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, egli tentò invano di rifugiarsi in Svizzera, ma respinto alla frontiera, si affidò a dei contrabbandieri nel disperato tentativo di raggiungere Porto Ceresio.
Ma fu tradito e consegnato ai repubblichini che lo arrestarono l’11 novembre 1943, lo incarcerarono a Varese, poi lo trasferirono nel carcere milanese di San Vittore ed infine al campo di Fossoli.
Il 2 agosto 1944 col convoglio 'N. 14', da Fossoli fu deportato ad Auschwitz, ma nemmeno in quell’inferno, la sua dura prova ebbe fine. All’avvicinarsi dell’Armata Rossa, i tedeschi lo costrinsero a una delle terribili marce della morte, fino a raggiungere il campo di Mauthausen ì, dove il 3 febbraio 1945, a pochi mesi dalla Liberazione, Cesare Finzi all'età di 53 anni uncontrò la morte.

FONTI
  • Pietre d'inciampo Milano: Cesare Finzi
  • Digital Library: Cesare Finzi

    APPROFONDIMENTI
  • 1938: Leggi razziali
  • 8 settembre 1943: Armistizio, detto armistizio 'Cassabile'
  • Pietredellamemoria: Lastra in memoria dei detenuti di San Vittore – Milano

  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI ABITAVA
    CESARE FINZI
    NATO 1892
    ARRESTATO 1.11.1943
    DEPORTATO
    AUSCHWITZ
    ASSASSINATO 3.2.1945
    MAUTHAUSEN

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

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    Informazione non reperita

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