276217 - Pietra d’inciampo a ricordo di Ezio Bortolotti – Milano

La pietra d’inciampo a ricordo di Ezio Bortolotti si trova in via Gadames a Milano.
Le pietre d’inciampo o stolpersteine, furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig; sono cubetti di porfido con la faccia a vista ricoperta in ottone su cui sono incisi: nome, date e luoghi di nascita e morte del caduto, per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Musocco
Indirizzo:
via privata Gadames 119
CAP:
20151
Latitudine:
45.5014949
Longitudine:
9.1227772

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
Data di collocazione:
13 Marzo 2025
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubetto di porfido ricoperto da una piastra di ottone sulla faccia superiore, su cui è incisa la dedica. Misura della piastra in ottone: 10x10 cm.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Milano
Notizie e contestualizzazione storica:

Ezio Bortolotti
figlio di Adolfo e Gina Rizzi, nacque il 12 settembre 1923 a Curtatone in provincia di Mantova.
Abitò in via Gadames e lavorò in qualifica di meccanico presso le "Officine Meccaniche Fausto Alberti" di viale Certosa a Milano, da una cui 'costola' nacque la "Sertum", uno dei più prestigiosi marchi di motociclette italiane.
Fece parte della 111a Brigata Garibaldi.
A seguito delle delazioni di alcuni operai della Sertum, il 18 dicembre 1944 la Guardia Nazionale Repubblicana di Bollate fece irruzione nello stabilimento e grazie alle precise indicazioni, riuscì a individuare le armi della Brigata Garibaldi ed a sequestrarle.
Bortolotti ed altri tre suoi colleghi (Giovanni Bergamaschi, Aldo Perego e Ugo Tartufari) fu trasferito nella caserma di Bollate dove tutti e quattro furono interrogati fino al 30 dicembre, giorno in cui li imprigionarono nel carcere milanese di San Vittore fino al il 16 gennaio 1945, giorno in cui furono inviati al campo di transito di Bolzano.
Nei primi giorni di febbraio, dal campo di smistamento di Bolzano, Bortolotti fu deportato col 'Trasporto 119', convoglio che giunse a Mauthausen il 4 febbraio.
A Bortolotti fu assegnata la matricola 126077.
Ezio Bortolotti fu poi trasferito nel sottocampo di Gusen II, dove il 30 aprile 1945, vi trovò la morte all'età di 21 anni. Pochi giorni dopo, avvenne la liberazione del campo.

Oltre che con questa pietra d'inciampo, Ezio Bertolotti è ricordato in
  • ai Caduti per la Libertà: Loggia dei Mercanti (lastra 03) – Milano
  • ai Caduti per la Libertà: Campo della Gloria (campo 64, cippo E2 Lastra 1), Cimitero Maggiore - Milano
  • Monumento ai Caduti nei Lager in Germania (lastra A), Cimitero Monumentale – Milano
    Inoltre, Ezio Begamaschi è ricordato insieme ai suoi compagni Giovanni Bergamaschi e Ugo Tartufari in
  • Lastra in memoria dei Caduti della Sertum – Milano

    FONTI
  • progetto Pietredinciampo
  • A.N.P.I. Milano

    APPROFONDIMENTI
  • Wikipedia: Sertum
  • Pietredellamemoria: Lastra in memoria dei detenuti di San Vittore – Milano
  • ANED: il sottocampo di Gusen
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI ABITAVA
    EZIO BORTOLOTTI
    ΝΑΤΟ 19233
    ARRESTATΟ 18.12.1944
    DEPORTATO
    MAUTHAUSEN
    ASSASSINAΤΟ 30.4.1945
    GUSEN

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Informazione non reperita

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