271173 - Pietra d’inciampo a ricordo di Gino Emanuele Neppi – Milano

La pietra d’inciampo in ricordo di Gino Emanuele Neppi si trova in via Boscovich 30 a Milano.
Le pietre d’inciampo (stolpersteine) furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti; sono cubetti di porfido con la faccia a vista ricoperta in ottone su cui sono incisi il nome del caduto e date e luoghi di nascita e di morte che in questo caso è assente poiché non è nota.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
zona Stazione Centrale
Indirizzo:
via Boscovich 30
CAP:
20124
Latitudine:
45.481355982523
Longitudine:
9.2047610619713

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione e studio medico
Data di collocazione:
2018
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubo di porfido ricoperto da una piastra di ottone sulla faccia superiore, su cui è incisa la dedica. Misura della piastra in ottone: 10x10 cm.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Gino Emanuele Neppi
di Clemente ed Ernesta Bassani, nacque il 17 luglio 1890 a Ferrara, ultimo di sei figli.
Dopo il diploma in veterinaria partecipò alla Grande Guerra in Cavalleria.
Al suo ritorno si laureò in medicina specializzandosi in ostetricia.
Sposò Ginevra Minerbi, anch'essa di Ferrara, ma non ebbero figli.
Trasferitosi a Milano lavorò per il Comune come “medico di riparto” in una condotta a Baggio.
Fu consigliere della Comunità Ebraica di Milano.

Le leggi razziali del 1938 ne causarono l'esonero dal servizio che poté continuare esclusivamente nella Comunità Ebraica.
Nel 1940, aiutato dall’ Ufficiale Sanitario Medico Capo del Comune, organizzò e diresse una “condotta medica” in via Panfilo Castaldi.
Dopo un bombardamento si trasferì in un casello daziario di Porta Venezia, in cui assistì gratuitamente soprattutto ebrei e stranieri fuggiti dalle persecuzioni naziste. Dopo l’armistizio dell'8 settembre, lasciò la moglie a Ferrara e continuò la sua assistenza nel suo ambulatorio privato presso l’abitazione di Via Boscovich 30 a Milano.
Arrestato il 6 novembre 1943, fu deportato ad Auschwitz un mese dopo, dove all'età do 53 anni morì in data ignota.

FONTI:
  • Progetto Pietre d'inciampo

    APPROFONDIMENTI:
  • Leggi razziali:
  • Armistizio dell'8 settembre 1943, o armistizio 'Cassabile':
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI ABITAVA
    GINO EMANUELE
    NEPPI
    NATO 1890
    ARRESTATO 6.11.1943
    DEPORTATO
    AUSCHWITZ
    ASSASSINATO


    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Informazione non reperita

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