282086 - Pietra d’inciampo a ricordo di Giorgio Norsa – Milano

La pietra d’inciampo a ricordo di Giorgio Norsa si trova in via Lodovico Necchi a Milano.
Le pietre d’inciampo o stolpersteine, furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig; sono cubetti di porfido con la faccia a vista ricoperta in ottone su cui sono incisi: nome, date e luoghi di nascita e morte del caduto, per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.
L’intento dell’autore è che le pietre d’inciampo restituiscano ad ogni singola vittima l’identità, più di quanto facciano i monumenti collettivi, perché ogni pietra ricorda una singola persona ed è collocata nel luogo in cui visse. Incontrando una pietra, si può scegliere se proseguire indifferenti o fermarsi, osservarla e riflettere. Le scarne informazioni incise, restituiscono individualità a chi si tentò di ridurre a un semplice numero. Il termine ‘inciampo’ non va inteso in senso fisico, ma come un inciampo visivo e mentale, un invito anche casuale a fermarsi e riflettere.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Lodovico Necchi, 14
CAP:
20123
Latitudine:
45.4617108
Longitudine:
9.1783043

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di fronte a quella che fu la sua abitazione
Data di collocazione:
23 Gennaio 2025
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubetto di porfido ricoperto da una piastra di ottone sulla faccia superiore, su cui è incisa la dedica. Misura della piastra in ottone: 10x10 cm.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Pietre d'inciampo Milano
Notizie e contestualizzazione storica:
Giorgio Norsa
figlio di Fausto e Adele Castelfranco, nacque il giorno 11 novembre 1881 a Milano.
Partecipò alla Prima guerra mondiale col grado di sergente ed in seguito, per meriti di guerra, col grado di tenente, ottenendo due medaglie d’argento ed una di bronzo.
Nel 1917 fondò assieme ai fratelli Aldo e Mario, in zona Lorenteggio, una società che produceva vernici a cui dettero il nome di S. A. Arson (anagramma del loro cognome).
Nel 1929, per la crescente esportazione dei suoi prodotti, la ragione sociale divenne 'Arson SiSi', tuttora attiva nel 2025.
Durante il fascismo fu un fornitore ufficiale della Regia Aeronautica.
Nel 1937 Giorgio Norsa sposò Jole Visentini (classificata come ariana) ed ebbero la oro unica figlia: Giorgina.
Le benemerenze militari, il matrimonio misto, l'essere fornitore ufficiale del regime fascista, non furono sufficienti a far sentire Giorgio al sicuro.
Pertanto, all'emanazione delle leggi razziali si rifugiò in Valtellina, dove un gerarca del posto lo segnalò, facendolo così arrestare.
L'intercessione di un magistrato, fece sì che con l'accusa di 'resistenza a pubblico ufficiale', Giorgio scontasse come pena solo la detenzione nel carcere di Bormio (provincia di Sondrio).
Ma ad attenderlo all'uscita del carcere non trovò l'attesa Libertà, bensì i tedeschi che dopo averlo nuovamente arrestato, lo trasferirono nel carcere milanese di San Vittore.
Da San Vittore uscì per essere inviato a Verona, da dove il 2 agosto 1944, fu caricato sul 'Trasporto 72' per essere deportato ad Auschwitz.
Al suo arrivo, fu subito inviato a morte alle camere a gas: era il 6 agosto 1944 e Giorgio Norsa aveva 53 anni.

Oltre che con questa pietra d'inciampo, Giorgio Norsa è ricordato anche in:
  • ai Caduti per la Libertà (cippo F2, lastra 1) Cimitero Maggiore – Milano
  • ai Caduti nei Lager in Germania (lastra M) Cimitero Monumentale - Milano

    FONTI
  • Pietre d'inciampo Milano: Giorgio Norsa

    APPROFONDIMENTI
  • 1938: Leggi razziali
  • Pietredellamemoria: Lastra in memoria dei detenuti di San Vittore – Milano
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI ABITAVA
    GIORGIO NORSA
    ΝΑΤΟ 1881
    ARRESTATO 3.12.1943
    DEPORTATO
    AUSCHWITZ
    ASSASSINATO 6.8.1944

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Informazione non reperita

    Gallery