279494 - Pietra d’inciampo a ricordo di Giovanni Re – Seregno (MB)

La pietra d’inciampo a ricordo di Giovanni Re si trova in Piazza Martiri della Libertà a Seregno, di fronte al Municipio nel Palazzo Landriani Caponaghi.
Le pietre d’inciampo o stolpersteine, furono ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig; sono cubetti di porfido con la faccia a vista ricoperta in ottone su cui sono incisi: nome, date e luoghi di nascita e morte del caduto, per tramandare la memoria delle persone deportate, fatte morire o uccise nei lager nazisti.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
piazza Martiri della Libertà
CAP:
20831
Latitudine:
45.649462787664
Longitudine:
9.2069385111342

Informazioni

Luogo di collocazione:
Pavimentazione fra l'ingresso del Municipio e la fontana al centro della piazzetta
Data di collocazione:
2022
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubetto di porfido ricoperto da una piastra di ottone sulla faccia superiore, su cui è incisa la dedica. Misura della piastra in ottone: 10x10 cm.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

Giovanni Re
figlio di Domenico, nacque nel 1891 a Milano in via Alessandro Volta 15.
Fu insegnante di musica, intellettuale d'estrazione socialista.
Veterano della Grande Guerra, per il suo antifascismo militante nel 1939 fu mandato per un anno al confino in Calabria.
Dopo l'Armistizio dell’8 settembre 1943, organizzò a Seregno un movimento partigiano autonomo, reclutando giovani, sbandati, renitenti alla leva ed oppositori al regime fascista e sostenendo materialmente un gruppo formatosi sui Corni di Canzo.
Il 15 giugno 1944, fu arrestato il nella sua abitazione di Seregno in via Palestro, dove viveva con la sua famiglia composta dalla moglie Ida Pedrazzini e dai figli Giorgio e Mirella.
Giovanni Re fu destinato alla fucilazione di piazzale Loreto, come fu scritto sul “Corriere della Sera” del 10 agosto 1944 nella lista dei fucilati in piazzale Loreto.
All'ultimo momento fu decisa per lui una sorte diversa: la deportazione in Germania, a Lengenfeld (Flossemburg), dove il 12 febbraio 1945 fu spinto alla morte, all'età di 54 anni.

Sua moglie Ida Pedrazzini, laureata in lingue straniere, dal 1940 al 1951 fu docente di francese presso la scuola di avviamento professionale Giuseppe Mercalli di via Stoppani. Fu collega di Rosa Maffeo, che nata a Milano il 18 luglio 1900 insegnò matematica applicata e fu preside delle scuole Mercalli dal 1952 al 1957.
Massimo, nipote di Giovanni Re, ebbe come madrina di battesimo Rosa Maffeo.
Massimo ed il pronipote di Niccolò presenziarono a Seregno la cerimonia di posa della pietra d’inciampo di Giovanni Re, in piazza Martiri della Libertà a Seregno.

Oltre che con questa pietra d'inciampo, la figura di Giovanni Re è ricordata anche in
  • Lapide ai Caduti Partigiani di Seregno: Parco XXV Aprile a Seregno (MB)
  • lastra in via Volta 5 a Milano.

    FONTI
  • A.N.P.I. Zona 1
  • A.N.P.I. Lecco: le prime formazioni
  • Il Cittadino (Monza-Brianza)

    APPROFONDIMENTI
  • Wikipedia: Armistizio dell'8 settembre 1943, o armistizio 'Cassibile'
  • Wikipedia: Campo di Leitmeritz
  • A.N.E.D. Flossenbürg - Lengenfeld
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI ABITAVA
    QUI ABITAVA
    GIOVANNI RE
    NATO 1891
    ARRESTATO 15.6.1944
    DEPORTATO
    FLOSSENBÜRG
    ASSASSINATO 3.2.1945
    LEITMERITZ

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Sulla Pietra di inciampo (2022) il luogo di morte è Leitmeritz, mentre sulla lastra a Milano (risalente al dopoguerra) è Flossenbürg - Lengenfeld

    Gallery