142641 - Lapide in memoria di Aurelia Josz – Monza (MB)

Lapide in ricordo di Aurelia Josz all’interno della ‘Scuola Agraria femminile’, situata nella ‘Cascina Frutteto’, nel Parco di Monza. Ricorda agli allievi passati e futuri le grandi gesta di questa donna.
E’ posta su di una parete delle scale che dal piano terra porta agli uffici al primo piano. È realizzata con una lastra di marmo grigio chiaro che misura approssimative sono di 75 x 60 cm.
Il marmo è attraversato da chiare venature trasversali ondulate. La lapide non è disturbata dal fissaggio, realizzato in modo da non essere visibile.

Le iscrizioni riportano l’esortazione al ‘ritorno alla terra’; il nome di Aurelia Josz; il riconoscimento alla lungimiranza ed al merito d’aver fondato e diretto questa scuola innovativa mantenutasi fino ai giorni nostri. A sinistra delle iscrizioni vi è una piccola effige tonda in bronzo di Aurelia.

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Parco di Monza
Indirizzo:
viale Aurelia Josz
CAP:
20900
Latitudine:
45.6007711
Longitudine:
9.2722184

Informazioni

Luogo di collocazione:
Interno della Scuola Agraria, parete delle scale che dal piano terra portano al primo piano
Data di collocazione:
30 Giugno 1994
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Scuola Agraria Parco di Monza
Notizie e contestualizzazione storica:
  • Aurelia Josz
    figlia di Lodovico e di Emilia Finzi, nacque il 3 agosto 1869 a Firenze.
    Il padre di origini ebraiche ungheresi, fu un importante incisore, mentre sua madre nata a Ferrara dove la comunità ebraica è ancor oggi numerosa, fu una maestra.
    Morta sua madre nel 1883, Aurelia solo quattordicenne si occupò di Livia, Italo e Valeria, nati dopo di lei.
    Nel 1890, ottenuto il diploma in lettere, Aurelia si trasferì a Milano dove insegnò storia e geografia presso la scuola Gaetana Agnesi in via Tabacchi e dal 1920 al 1934 presso l’Istituto Carlo Tenca, sui Bastioni di Porta Volta, dove le sue amate allieve vollero la lapide col monito da lei stessa pronunciato, tuttora esistente: “Di qualche cosa, oltre il pane, per qualche cosa che sembri degna, bisogna pur vivere”.
    Titolare della cattedra di Storia e Geografia nella Scuola Normale “Gaetana Agnesi” instaurò metodi didattici innovativi, di cui solo una parte fu raccolta nei manuali scolastici.
    Osservò con ammirazione i più recenti metodi didattici del tempo, adottati nelle moderne scuole agricole femminili conosciute nel suo viaggiare in Svizzera, Belgio e Gran Bretagna.
    Riscattò dall’arretratezza le scuole agricole italiane con l'articolo pubblicato sul 'Fanfulla della Domenica' del 1898.
    Negli anni in cui le campagne si spopolavano, l'arretratezza era ancor più grave ed il proletariato delle città diventava manodopera a basso costo, lasciato ad un tale degrado morale e sociale che ad Aurelia non poté sfuggire. Simpatizzò col socialismo nei suoi risvolti umani e sociali, facendo in modo che le buone idee potessero realizzarsi ed attivarsi.
    La realizzazione del suo sogno di emancipazione femminile, si compì quando il consiglio dell’orfanotrofio 'Le Stelline' di via Magenta a Milano, aprì la 'branca di Agraria' mettendo a disposizione aule ed un piccolo appezzamento di terreno.

    Il 26 novembre 1901, il ministro Giovanni Giolitti indirizzò una lettera presso la Scuola Gaetana Agnesi, compiacendosi con Aurelia per aver fondato presso 'Le Stelline' (in corso Magenta a Milano) la 'Scuola Agraria Femminile' che iniziò le sue attività l’8 dicembre 1902.

    Nel 1906, il successo dell'iniziativa e la necessità di un'area più estesa, favorirono il trasferimento della scuola al Convitto in Villa Lonati ed i suoi giardini (già Villa Clerici-Melzi), un sito adiacente all'Ospedale Ca' Granda di Niguarda (Milano), una azienda agricola con l'obiettivo di preparare donne imprenditrici con competenze destinate a modernizzare il campo agricolo. Le allieve ospitatevi pagavano una modesta retta.

    Le prime allieve furono le orfane che già vi risiedevano, ma in seguito furono accettate anche ragazze dall'esterno. Aurelia chiamò i più importanti agronomi ad insegnarvi, istituendo corsi teorico-pratici bi-settimanali di floricoltura, bachicoltura, apicoltura e caseificio.
    Fu la concreta opportunità di riscatto sociale per le sue allieve, in linea con il 'femminismo pratico' sostenuto dall’Unione Femminile che si proponeva di arginare il progressivo degrado sociale, dovuto agli effetti disgreganti della industrializzazione e della conseguente incontrollata urbanizzazione.
    Nel 1914, all’apice del suo successo, ad Aurelia fu conferita dal Ministro dell’Istruzione Giovanni gioliti, la "Medaglia d'Oro al Merito Agrario".
    Dal 30 dicembre 1920 l'ente morale 'Scuola Agraria del parco di Monza' è ancor oggi iscritta alla Camera di Commercio Milano-Monza-Brianza-Lodi.
    Nel 1922, dopo una ispezione ministeriale, il professor Vidari elogiò la scuola di Niguarda per l’ambiente armonioso, l’etica del lavoro, il rispetto per la natura e la formazione pratica, definendola ideale per la preparazione di maestre rurali.

    Dal 1921 al 1931, Aurelia sviluppò un altro importante progetto, affiancando al corso ordinario il nuovo Corso magistrale di Agraria per la specializzazione delle maestre rurali.
    Nel 1922, dopo una ispezione ministeriale, il professor Vidari elogiò la scuola di Niguarda per l’ambiente armonioso, l’etica del lavoro, il rispetto per la natura e la formazione pratica, definendola ideale per la preparazione di maestre rurali.

    Negli Anni Trenta, il governo fascista tentò di trarre vantaggio dall'approccio non convenzionale della scuola di Aurelia Josz, vedendone la possibile convergenza con 'la battaglia per il grano'.
    Ad Aurelia fu chiesto di istituire a S. Alessio (nei pressi di Roma), una scuola sullo stesso modello di quella di Niguarda.
    Nel 1931, dopo il rifiuto della tessera fascista, Aurelia fu rimossa dalla direzione che passò sotto controllo del regime, continuando le attività, pur trasformate.

    Comprensibilmente delusa ed amareggiata, Aurelia si ritirò ad Alassio dove scrisse numerosi saggi, fra cui un’edizione scolastica de l’Orlando Innamorato, del Boiardo, il romanzo 'Severino Boezio' e la sua autobiografia: 'La donna e lo spirito rurale: storia di un'idea e di un'opera'.
    In quel tristissimo periodo, Aurelia scrisse: “non resta ormai che comprimere l’affanno, forti di una coscienza tranquilla, ed accettare l’inevitabile, senza troppa amarezza, perdonando e sperando ancora senza rimpiangere la propria follia se tale fu, perché di qualche cosa, oltre il pane, per qualche cosa che sembri degna, bisogna pur vivere.” e “Si muore, ma la morte ci trova ben vivi.”

    Nonostante l'emanazione delle leggi razziali del 1938, Aurelia non volle fuggire all'estero.
    Il 15 aprile 1944 fu arrestata e rinchiusa nel carcere genovese Marassi. Fu internata a Fossoli finché fu deportata ad Auschwitz-Birkenau, dove giunse il 30 giugno ed il 31 giugno 1944 fu uccisa all'età di 74 anni.

    Nel dopoguerra la direzione della Cascina Frutteto fu affidata a Maria Nicolini per oltre 50 anni, fino alla sua scomparsa nel 1984. Una lastra nei portici della cascina ricorda Maria Nicolini (vedi galleria).

    Nel 1956 la sede della Scuola Agraria spostò la sua sede da Niguarda alla sua sede attuale: la 'Cascina Frutteto', all’interno del Parco di Monza, dove ancor oggi proseguono tutte le attività, nello spirito voluto dalla sua fondatrice, dove i valori in cui Aurelia credette e il suo personale metodo pedagogico, continuano a vivere col risultato che di Aurelia si percepisce la 'presenza' ancor più viva del suo 'ricordo'.

    Aurelia Josz fu un'eccellente insegnante d'avanguardia, una figura di spicco nella cultura milanese ed italiana che rimane un importante simbolo dell'emancipazione femminile, pioniera dell’agraria al femminile.
    Adottò innovativi metodi didattici che catturarono l’attenzione delle allieve: utilizzò il teatro, realizzando con le allieve un museo geografico e antropogeografico con materiale cartaceo.
    Sul suo innovativo metodo, scrisse due manuali scolastici di notevole successo.
    L'imprenditrice agronoma Maria Camperio, in una sua relazione sulla 'Scuola Agraria Femminile', fondata da Aurelia Josz nel 1901 a Milano e di cui la Camperio era presidente, sottolineò le importanti innovazioni introdotte da Aurelia.
    Aurelia si dedicò soprattutto alle ragazze in condizioni di disagio, offrendo l'apprendimento di un mestiere qualificato che potesse far loro recuperare l'indipendenza e l'autonomia.
    Il suo successivo obbiettivo per frenare l'esodo dalle campagne, furono le ragazze di ceti popolari e piccolo-borghesi, a cui l'istituto fornì una difesa dalle insidie della grande città.
    Le allieve della scuola furono spronate a promuovere la moderna agricoltura scientifica ed aggiornata, opponendosi alla concezione di una agricoltura che escludesse ruoli femminili.
    Ben inserita negli ambienti milanesi, ebbe molti riconoscimenti da importanti personaggi della cultura di quel tempo.
    Col sostegno di molte altre donne dell’Unione Femminile Nazionale, fra cui Ada Negri che la elogiò anche sulle pagine del Corriere della Sera, da Alessandrina Massini Ravizza, grande operatrice in campo sociale, da Ersilia Bronzini-Majno e da Maria Camperio che fu il suo 'braccio destro', Aurelia fu promotrice di valori umanistici e morali: cercò di emancipare le donne dall’arretratezza culturale e sociale, insegnando metodi innovativi di coltivazione, offrendo consapevolezza e dignità di ruolo: non più semplici lavoratrici da sfruttare, bensì esperte professioniste, capaci di condurre un’azienda, proseguendo nell'autoformazione anche dopo la scuola.

    «Tornate alla terra se volete essere felici !»
    fu il motto che più amava ripetere alle sue allieve.



    Oltre che con questa lapide, Aurelia Josz è ricordata anche con:

  • Lapide a ricordo di Aurelia Josz al Liceo Tenca – Milano
    una delle
  • Pietre di inciampo ad Alassio (Pietredellamemoria), posate nel 2025 presso il
  • Monumento ai Caduti di Alassio (Pietredellamemoria)

    FONTI
  • Scuola Agraria Parco di Monza
  • Enciclopedia delle donne
  • Wikipedia: Aurelia Josz
  • Il Giorno
  • Digital Library: Josz Aurelia
  • Comune di Milano: Museo botanico Aurelia Josz (Niguarda)
  • Archivio storico Intesa San Paolo: Aurelia Josz
  • Articolo 21: Aurelia Josz
  • Pagine ebraiche: Aurelia Josz, simbolo di emancipazione
  • Parchi Letterari:

    APPROFONDIMENTI
  • Liceo Carlo Tenca - Milano
  • Liceo Gaetana Agnesi - Milano
  • Monza Flora
  • Museocity: Museo Botanico Aurelia Josz
  • Sussidiario: Aurelia Josz e la lezione di Tolstoj
  • Treccani: Italo Josz
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    SI RINNOVI FRA LE GIOVANI DONNE
    CHE NE CONTINUANO L'OPERA
    D' INCITAMENTO ALL AMORE DEI CAMPI
    IL RICORDO DELLA PROF.
    AURELIA JOSZ
    FIRENZE 1869 - AUSCHWITZ 1944
    CHE A NIGUARDA NEL 1902 FONDO' QUESTA SCUOLA
    E PER TANTI ANNI LA DIRESSE
    CON ABNEGAZIONE, SACRIFICIO,
    E VIRGILIANA LETIZIA



    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Nell'iscrizione sulla lapide, si nota l'allusione all'opera di Virgilio 'De rerum natura'

    Dal 26 giugno 2024, la diramazione di viale Cavriga che conduce a Villa Frutteto, è così intitolata:

    via Aurelia Josz
    Firenze 1869 - Auschwitz 1944
    Fondatrice della Scuola Agraria del Parco di Monza


  • Comune di Monza: intitolazione via
  • Parchi letterari: via Aurelia Josz nel Parco di Monza

    Per raggiungere la lapide, si percorre il vialetto a lei dedicato fino alla Cascina Frutteto.
    Là dove su di una colonna in pietra si legge la scritta "SCUOLA AGRARIA FEMMINILE" in caratteri piuttosto grandi, si accede alle scale dove dopo i primi gradini, è posta la lapide dedicata ad Aurelia Josz.
    Il continuo e intenso proseguire della sua opera, ininterrotto sin dal 1920, rende la sua presenza ancora oggi viva e tangibile, molto più di un semplice ricordo.
    Pur essendo scomparsa da molto tempo, Aurelia continua a "vivere" fra i moltissimi giovani che svolgono le attività della scuola di agraria, guidati e diretti da uno staff che non si limita alla commemorazione o al ricordo, ma a proseguire l'opera ostinatamente voluta da Aurelia che in questo modo riusciamo a sentire ancor viva fra noi.
    Un'opera a cui Aurelia diede la luce nel 1920 e che nonostante abbia attraversato periodi 'bui', è ancora oggi una luminosa risorsa sociale, in piena e promettente efficienza. Negli uffici della scuola è scrupolosamente conservata la documentazione della Scuola di Agraria, risalente anche al periodo precedente alla fondazione della scuola. Su di una parete della Direzione, è esposta la 'Medaglia d'oro al Merito Agrario femminile', incorniciata assieme ad un piccolo ritratto di Aurelia.

    Staff Pietre: foto e aggiornamento a cura di Umberto Murri 20/06/2025
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