260037 - Lastra ai Caduti per la Libertà – Castelnuovo di Garfagnana (LU)

La lastra in pietra serena che commemora i caduti per la Libertà, ha forma rettangolare, ma con una particolare sagomatura del lato inferiore. Le iscrizioni a caratteri capitali sono incise e smaltate in nero. Ha dimensioni approssimative di cm. 60×35 ed è inserita in un vano poco più ampio ricavato in una muraglia di grosse pietre da cui sporge una balaustra che in parte difende la lastra dagli agenti atmosferici.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via dei Cappuccini, 3
CAP:
55032
Latitudine:
44.11315946367
Longitudine:
10.412951900986

Informazioni

Luogo di collocazione:
inglobata ad una altezza di circa 3.5 metri nel massiccio rivestimento in grosse pietre che rinforza la muraglia.
Data di collocazione:
1955
Materiali (Generico):
Pietra
Materiali (Dettaglio):
pietra serena
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
La lastra che commemora i caduti per la Libertà, si trova pochi passi dall'inizio della scalinata che conduce al
  • Monumento ai Caduti di Castelnuovo Garfagnana e più precisamente a sinistra, nella parte sinistra della muraglia, rivolta verso il fondo-valle, Castelnuovo e le Alpi Apuane.
    Questa lastra è fissata nella spessa muratura in grandi pietre ad una insolita profondità, il che fa supporre che la muratura superficiale sia un rivestimento a rinforzo della struttura originale, applicato successivamente alla posa della lastra, avvenuta nel 1955.

    Sebbene la lastra sia dedicata genericamente in ricordo di coloro che persero la vita per la Libertà, il punto in cui si trova rammenta in particolar modo i martiri che furono uccisi presso il Convento dei Cappuccini, oltre che naturalmente negli altri spietati episodi avvenuti nelle località castelnovesi Merlacchiaia e le Vigne, le cui vittime sono ricordate su altre opere commemorative:
  • Edicola ai civili fucilati in località Merlacchiaia
  • Cippo alle vittime dei massacri (presso il cimitero)
  • Loggetta ai Caduti di Castelnuovo di Garfagnana (Loggetta Vincenti), a ridosso della chiesa di San Pietro e Paolo, Duomo di Castelnuovo di Garfagnana.

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  • I FATTI:
    Nell'agosto del 1944 mentre il fronte si spostava sempre più a nord, in prossimità di Lucca, gli uomini della 36a Brigata Nera dovettero ritirarsi in diversi distaccamenti in Garfagnana, fra cui Barga e Castelnuovo, nell'albergo 'Il Globo' che divenne sede della brigata nera a Castelnuovo e che il 19 settembre 1944 fu bombardato dagli alleati. La brigata fu così costretta a trasferirsi nel Convento dei Cappuccini, situato su di un colle che domina Castelnuovo e gran parte della valle del Serchio.
    La sera del 22 settembre 1944 un gruppo di partigiani della Brigata Garfagnana della Garibaldi Lunense, impegnati nel tentativo di liberare Luigi Berni ritenendo favorevoli le condizioni, si distolsero dall'operazione ed attaccarono il refettorio dei Cappuccini provocando il ferimento di quasi tutti i presenti.
    Il 23 settembre 1944 nelle prime ore del mattino le brigate nere iniziano la loro rappresaglia fucilando immediatamente tre giovanotti che stavano vendemmiando in località 'Le Vigne': Duilio Cavallini, Edoardo Lazzarini ed Alfiero Orazzini che lasciarono mogli e figli senza più sostegni.
    Verso le ore dieci fu portato al comando delle Brigate Nere il partigiano Bruno Valori, precedentemente arrestato dai tedeschi e rilasciato. Le Brigate Nere ne pretesero la consegna e dopo pesanti maltrattamenti il Valori fu ucciso con un colpo alla nuca.
    Nelle ore seguenti, un reparto delle Brigate Nere raggiunse la vicina località Le Vigne, incendiò case e capanne, saccheggiò quanto poté, distrusse quanto non riuscì a razziare, uccise il bestiame, minacciò e terrorizzò gli abitanti del posto.
    Un altro reparto, attraversò il Serchio e verso le 16:15 in località Merlacchiaia, incontrò i fratelli Ottavio Bacci e Decimo Bacci, i fratelli Giovanni Guidi e Fernando Guidi, intenti a costruire un rudimentale rifugio antiaereo. Senza preamboli furono anch'essi fucilati, mentre Larino Guidi (il terzo fratello Guidi), fuggì riuscendo a salvarsi.

    Dal processo avvenuto nel dopoguerra, risulta che per festeggiare la carneficina di questi civili inermi, i militi della Brigata Nera continuarono a sparare per circa quaranta minuti e quando terminarono, non essendo ancora soddisfatti, saccheggiarono ed appiccarono il fuoco alle misere capanne.

    Complessivamente il pesante bilancio fu:

    uccisi il 23 settembre 1944 presso il Convento dei Cappuccini ore 7:

  • Duilio Cavallini;
  • Edoardo Lazzarini;
  • Alfiero Orazzini;

    ucciso il 23 settembre 1944 ore 10, presso il Convento dei Cappuccini:

  • Bruno Valori;

    uccisi il 23 settembre 1944 in Località 'Merlacchiaia' ore 16:30:

  • Decimo Bacci (carabiniere), nato a Castelnuovo Garfagnana il 17 giugno 1924;
  • Ottavio Bacci, nato a Castelnuovo Garfagnana il 13 marzo 1920;
  • Fernando Guidi, nato a Pieve Fosciana 11 aprile 1916;
  • Giovanni Guidi (carabiniere).

    Fucilazione del 6 novembre 1944 ore 10-18:30, eseguita da soldati tedeschi presso il cimitero di Castelnuovo Garfagnana:

  • Antonio Bargigli, nato a Campiglia Marittima il 2 maggio 1914;
  • Ferruccio Marroni, nato a Gallicano l'11 marzo 1916;
  • Telmo Simoni, nato a Trassilico il 20 maggio 1924.

    Fucilazione del 6 novembre 1944 ore 18:30, eseguita da soldati tedeschi presso il cimitero di Castelnuovo Garfagnana:

  • Natalina Perenzi, nata a Camporgiano il 6 gennaio 1914.

    Quella che segue è la testimonianza che Marcella Bacci, di Pietro e Cesira Bertolini, nata a Barga il 27 agosto 1927 e residente a Fornaci di Barga in via Nazionale N° 177, rese durante l'interrogatorio il 28 gennaio 1946, al maresciallo Carmine Conte, comandante dei Carabinieri Reali di Livorno, Stazione di Fornaci di Barga:
    «È comparsa la signorina Bacci Marcella in oggetto generalizzata, la quale interrogata in merito al foglio N° 17/184 del 21 corrente della stazione di Lucca circa i delitti commessi dalla brigada nera di Lucca in danno di suoi congiunti a domanda risponde.
    Il 23 Settembre 1944 verso le ore 16:15 vidi Cinque o sei militi della brigada nera della apparente et uno di circa quaranta anni e gli altri dai 17 ai venti anni. Io non vidi detti elementi sparare contro mia sorella perché mi trovavo in casa.
    Il fuoco di fucileria durò circa venti minuti e precisamente da quanto la brigada nera iniziò la fucilazione fino a quando io uscii da dietro al muro del Cimitero.
    Non ho altro da aggiungere ed in fede di quanto sopra mi sottoscrivo.

    Bacci Marcella»
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    NOTE:
  • Luigi Berni:
    nato a Bagno di Romagna (Forlì) nel 1894, trucidato al Passo delle Radici (Lucca) il 29 settembre 1944, contadino, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

  • gli Orazzini:
    la moglie di Duilio Cavallini e la moglie di Edoardo Lazzarini erano rispettivamente Lorena e Luciana Orazzini, sorelle di Alfiero Orazzini. Per questo motivo il massacro è ricordato dagli abitanti locali come 'il massacro degli Orazzini'.

  • Bruno Valori
    di anni 22, originario di Montelupo Fiorentino, residente a Castelnuovo di Garfagnana, appartenente al 3° Battaglione della Brigata Garfagnana della Garibaldi Lunense.

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    LE LOCALITA':
    Ad eccezione della località 'ai Cappuccini' il nome, la posizione e spesso l'esistenza di numerose località sono ormai sconosciuti perfino agli abitanti locali, perché si tratta di antichissime residenze nei poderi che col tempo sono stati abbandonati. Ad esempio la località Merlacchiaia era detta anticamente Meralaquaia.
    Per ritrovarle, oltre che di una certa conoscenza del luogo, ci si è serviti dell'utilissimo sito CASTORE (Catasti Storici Regionali)

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    COORDINATE GEOGRAFICHE:
  • Convento Cappuccini
  • Le Vigne, località in prossimità della località 'La Piella':
  • Merlacchiaia, località vicinissima al cimitero:
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    FONTI:
  • I.S.R.E. Lucca: Guerra ai civili
  • I.S.R.E. Lucca: Relazione fatti Merlacchiaia
  • A.N.P.I. Luigi Berni: Donne e uomini
  • Stele al partigiano Luigi Berni
  • Stragi nazifasciste
  • Testimonianza di Giampiero Orazzini
  • Monumento ai Caduti di Campaiana
  • Segreti della Storia: I fucilati di Castelnuovo di Garfagnana

    ALTRE NOTE
    - Piero Sebastiani, ne LA MIA GUERRA CON LA 36° B.N. descrive la scena in modo molto drammatico e parla di “raccogliere i caduti e aiutare i feriti” (pag.63), ma non risultano atti di morte in quella data né altre testimonianze in tal senso.
    - Pare che il Valori, il giorno 22, avesse tentato, insieme a Poli e Bertoni, di liberare un altro partigiano, il Berni, detenuto a Castiglione. La cosa non riuscì. Sulla via del ritorno attaccarono un camion tedesco ma ci fu una reazione che li costrinse alla fuga. Valori non riuscì a fuggire e fu catturato.

    Un esauriente articolo sui fatti accaduti in località Merlacchiaia la si trova in
  • Edicola ai civili fucilati in località Merlacchiaia - Castelnuovo di Garfagnana - Lucca
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    A COLORO CHE
    PER LA LIBERTA'
    PERDETTERO LA VITA
    NEL DECENNALE DELLA RESISTENZA


    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Diversamente da come comunemente questo genere di opere sono esposte, questa lastra è fissata in profondità della spessa muratura in grandi pietre e questo fa supporre che si tratti di un rivestimento a rinforzo della struttura, eseguito in tempi successivi alla posa della lastra.
    Questa lastra non è indicata in alcun modo e data la particolare collocazione non è facile accorgersi della sua presenza.
    Gli agenti atmosferici ed il tempo sono la probabile causa del fatto che la pietra è diventata molto più scura di quanto fosse in origine, quindi sarebbe necessaria la sua periodica pulizia.

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